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Due ragazzi annegano nell'Arno presso firenze Due ragazzi annegano nell'Arno presso firenze Atre vittime dei primi bagni a Sarzaoa, Cremona e Bergamo Firenze, lunedì mattine. Una tragica disgrazia, che ha provocato la morte di due giovanetti, è avvenuta nel pomeriggio di ieri in località « La Nave di Rovezzano >. Due amici, Francesco Mangione di 16 anni e Franco Da Prsto di 15 anni, si recavano sulla riva dell'Arno e qui giunti cominciavano a camminare • sui bordi della pescaia per raggiungere l'altra parte, del fiume. A un certo momento però il Mangione scivolava e 11 Da Prato tentava di afferrare l'amico per impedire che finisse in acqua; ma anch'egli perdeva l'equilibrio. Sicché i due, travolti dai gorghi, annegavano miseramente prima che qualcuno potesse accorrere in loro aiuto. Testimone della tragica scena un fratello del Mangione, di appena dieci anni. I cadaveri dei due giovanetti venivano ripescati dopo qualche ora dai vigili del fuoco. Un'altra analoga sciagura è avvenuta a Sortano, nelle acque del Magra. Manfreda Bina, una ragansa di vent'anni residente a Massa, ha trovato tragica morte nel fiume dove si e e a a o e ò e , e n a l . i è e a i o si era tuffata durante una gita in motoretta con la sorella e alcuni amioi. Questi ultimi, nel tentativo di portare soccorso alla vittima, hanno a loro volta rischiato di perdere la vita. Un ragazzo, il sedicenne Adelino Bertoletti da Piadena, è la prima vittima dei bagni fluviali nel Cremonese, Egli, recatosi con un amico all'Oglio, si tuffava nelle acque del fiume ancora in piena per le recenti piogge. La forte corrente travolgeva il Bertoletti senza che l'amico potesse prestargli ■ soccorso. Il cadavere della vittima, nonostante l'intensa, opera di scandaglio del fiume da parte dei vigili del fuoco dj Cremona, non è stato ancora ritrovato. In provincia di Bergamo, nelle acque del lago Tavernola, vittima d'un bagno è rimasto il diciassettenne boy.scout Eugenio Bianchi, figlio del vicedirettore della Banca provinciale lombarda. Il ragazzo si trovava in compagnia di altri amici e di un sacerdote, don Lino Picciotti, il quale ha inutilmente tentato di salvare il giovinetto che, colto da malore, era scomparso sott'acqua.