Percosse a sangue il padre buttandolo poi da un ponte nel Toce

Percosse a sangue il padre buttandolo poi da un ponte nel Toce liiice dopo sette mesi su un oscuro fatto avvenuto nella Tal d'Ossola Percosse a sangue il padre buttandolo poi da un ponte nel Toce ... *. 1 . .. ■ « «* « ■ i • • • l• VJ ... u i . • I i : i aingoiare confessione di un giovane lacero e affamato ai carabinieri di Magenta: "Arrestatemi, ho ucciso mio padre,, esti invece, dato per spacciato dai medici,guarì poi prodigiosamente • Ma due punti appaiono strani: perché il giovane pur sapendo che il genitore scampò alla morte, abbia detto di averlo soppresso e perché ha parlato soltanto adesso La Questi DAL NOSTRO INVIATO. Domodossola, lunedì mattina Verso le ore venti di sabato scorso si presentava alla caserma dei carabinieri di Magenta un giovane dimessamente vestito, lacero, sconvolto e affamato, il quale dichiarava dj aver ucciso il proprio par dre e che perciò si costltui- va I carabinieri, che quel giovane dall'aspetto strano avevano notato fin dal mattino aggirarsi nella cittadina, cominciavano col chiedergli le generalità. «Mi chiamo Adolfo Guenza, ho 24 anni e sono di Premia (Valle Formazza) — rispondeva il giovane —; sono sei mesi che mi rimordo la coscienza per avere ucciso mio padre; una sera del novembre scorso lo attesi dietro un cespuglio, gli diedi una tremenda bastonata, poi lo buttai dal ponte sul Toce nelle acque del torrente ». Privo di documenti, 1 carabinieri lo ritennero un mendicante originale che, pur di sbarcare 11 lunario, per un giorno era disposto à farsi arrestare. Lo mettevano tuttavia In una camera di sicurezza in attesa di informazioni. E, ieri, le informazioni sono giunte a Magenta: Adolfo Guenza non risultava ricercato per alcun delitto, ma se diceva di avere ucciso il padre bisognava trattenerlo perché qualche cosa di vero, nel racconto che aveva fatto, purtroppo c'era. Dagli atti della polizia risultava che il mattino del 29 novembre scorso anno, nel greto dei torrente Toce, esattamente sotto un ponte in località Cagiono era stato rinvenuto agonizzante Guglielmo Guenza d'anni 56, padre di Adolfo. Le prime indagini avevano accertato che l'uomo, appena uscito da una osteria, era staio bastonato, trascinato per lungo tratto e quindi buttato dal ponte citato, da una altezza di 6 metri, nel ter. rente. Presentava la frattura della base cranica, la commozione cerebrale. Nonostante 1 sanitari l'avessero dato per spacciato, dopo tre mesi di ospedale Guglielmo Guenza poteva considerarsi fuori pericolo. Nessuno però seppe mal dire chi lo avesse aggredito. Quella del Guenza è una fa¬ miglia disgraziata. A Caglogno, frazione del comune di Premia, posseggono una misera casetta e un ' fazzoletto di terra: quanto basta per non morire di fame. Lo scorso anno, quando la moglie dovette essere ricoverata In manicomio, Guglielmo Guenza, che he sette figli (tre femmine sposate e residenti a Gravellona Toce, tre maschi: Aldo di 22 anni, Cesare di 17 e Adolfo di 24, e un'altra figlia, Ada, di 20 anni, conviventi con lui) perdette la testa e tentò atti innominabili sulla figlia Ada. Adolfo e gli altri fratelli lo seppero e col padre ebbero scenate violentissime. Ora Adolfo dice di avere ucciso 11 padre — che è invece scampato miracolosamente alla morte — appunto perché questi insidiava la sorella Ada. Questa, allorché ieri, nella sua povera casa montana, l'abbiamo avvicinata comunicandole che suo fratello Adolfo si era costituito per il delitto di tentato parricidio, è rimasta come inebetita. Si è messa a tremare e ha balbettato: « Ma come è possibile? Adolfo quella sera era dallo zio a Rodis ». La ragazza forse ignorava che suo fratello ben altro alibi aveva fornito fino ad allora ai carabinieri, cioè di essere stato, all'ora dell'aggressione del padre, a casa sua a letto con il fratello Aldo. Rimane da spiegare come mai Adolfo, pur sapendo che il padre scampò alle sue bastonate, si sia costituito asserendo di averlo ucciso. Pur lavorando come contadino o pastore ora qui ora là, Adolfo Guenza era stato ancora 15 giorni or sono a casa ed i fratelli gli avevano detto che il genitore era al manicomio. Dimesso dall'ospedale dopo tre mesi, Guglielmo Guenza, per una fissazione, non toccava più cibo. Un mese fa il medico del paese lo aveva fatto trasportare al manicomio. Adolfo, quindici giorni or sono, lasciando la sua casa aveva detto che sarebbe andato a Novara a far visita al padre. Piero Barbe Guglielmo Guenza

Luoghi citati: Cagiono, Caglogno, Domodossola, Formazza, Gravellona Toce, Magenta, Novara, Premia