Dalla replica di Zoli dipende l'esito del voto di Enzo Forcella

Dalla replica di Zoli dipende l'esito del voto Domani il Senato conclude la discussione Dalla replica di Zoli dipende l'esito del voto Una situazione contusa determinata dall'opposizione dei par titì di centro e di sinistra e dall'appoggio non gradito delle destre -I socialisti modificheranno là loro posizione?-Lungo colloquio di Ioli con Nenni e scambio di battute tra Fanfani e altri esponenti del PSl durante il ricevimento al Quirinale Roma, lunedi mattina. Il Senato concluderà domani l'«esame» del governo Zolli nella serata stessa, o più probabilmente mercoledì, il presidente Zoll replicherà agli oratori intervenuti nel dibattito e' si voterà sulla < fiducia». In condizioni normali, con una maggioranza precostituita, la replica presidenziale ha un'importanza poco più che formale. In questo caso, invece, a essa è legato non solo l'esito del voto, ma anche il colore del voto e quindi la qualificazione del nuovo governo. La situazione è paradossale. Il governo costituito dal sen. Zoll ha un programma che anche 1 suoi avversari (i repubblicani e i liberali, ad esempio) hanno definito orientato a sinistra; in ogni caso, non è un programma meno centrista del precedenti. ÀI nuovo governo, tuttavia, hanno assicurato finora l'appoggio soltanto i gruppi di estrema destra, mentre gllel'hanno negata quelli di centro e quelli di sinistra. Non basta. Il paradosso continua, considerando che sia il partito di maggioranza che 1 membri del governo non gradiscono affatto l'appoggio del monarchici e dei missini, né Io nascondono. L'organo della D.C. non è stato Disi così aspro contro l'estrema destra come in questi giorni, e Zoll non perde occasione, nel corso del dibattito al Senato, per Interrompere con battute polèmiche gli oratori di tale parte. I monarchici e i missini sanno che 11 lóro appoggio è sgra. dito, ma sanno anche che la D. C. ne ha bisogno perché altrimenti sarebbe costretta ad appoggiarsi ai socialisti, il che le provocherebbe imbarazzi eguali e contrari. Perciò insistono e annunciano che voteranno a dispetto. Come andrà a finire? Zoll apera ancora in un risultato che possa evitare al suo governo la qualifica di «prigioniero delle destre ». I socialisti potrebbero astenersi, o per 10 meno potrebbero, con «squagliamenti» e acconce dichiarazioni di voto, mitigare l'asprezza della loro opposizione pregiudiziale. La benevolenza dei socialisti determinerebbe anche un diverso atteggiamento del repubblicani e forse di una parte del socialdemocratici. Insomma, si determinerebbe una nuova atmosfera: la politica è fatta spesso soltanto di sensazioni. Non è escluso che nelle prossime quarantotto ore qualcosa possa cambiare. Ieri, al ricevimento al Quirinale per la festa della Repubblica, non si è parlato che di questo. Zoll ha parlato a lungo con Nenni in un angolo appartato del giardino, Fanfani ha scambiato numerose battute allusive con altri esponenti del P.S.I. Il direttore del Popolo si richiamava, con allusività altrettanto eloquente, al commento che i< giornalista aveva dedicato all'articolo domenicale di Nenni è possibile avvertire in questo articolo una sorta di rimugl namento di coscienza, di cui finora, almeno, non è apparsa traccia in altri partiti democratici, tranne 11 repubblicano. 11 P.S.I. portato, ad esemplo, come partito democratico contro i socialdemocratici e i liberali: ecco un fatto più unico che raro sulle colonne dell'or gano democristiano. Resta a vedere quali frutti potranno avere questi sondaggi « queste propensioni. Di qui l'importanza della replica di Zoll a l'incertezza che la circonda. Perché è in questa sede che il presidente potrà dare quegli affidamenti che i socialisti e i gruppi di democrazia laica desiderano, per rivedere il loro atteggiamento. Sarebbe intenzione di Zoli, a quel che si dice, riprendere e sviluppare 11 tema del disarmo e il controllo atomico che è uno di quelli che sta più a cuore alla sinistra. Ma, al punto in cui sono arrivate le cose, la questione non è più tanto di precisazioni programmatiche, quanto di impostazioni politiche generali. Il problema e di ribadire, con forza maggiore di quella usata nel discorso di presentazione, l'assoluta frattura che c'è tra le forze demo. cratiche e l'estrema destra fascista. Può darsi che, qualunque cosa dica Zoli, 1 parlamen¬ tslab tari del M.S.I., decisi a non lasciarsi isolare, mantengano il lóro atteggiamento favorevole. Ma, a questo punto, evidentemente l'imbarazzo sarebbe soltanto loro 'e ìa sostanza tàttico-elettoralistica del connubio apparirebbe clamorosamente, fugando ogni equivoco. Quanto alla posizione di Sceiba, il giornale democristiano pubblica stamattina un lungo ordine del giorno del comitato provinciale d. c. di Catania che ribadisce e conferma punto per punto le posizioni assunte dalla segreteria del partito. Nell'ordine del giorno non si nomina una sola volta l'on. Sceiba, ma, venendo da Catania, vuol essere una risposta, sia pure indiretta, alla posizione assunta dall'ex presidente del Consiglio e dallo stesso don Sturzor Sceiba e Sturzo,' come si sa, sono, infatti di Caltagirone. Enzo Forcella

Luoghi citati: Caltagirone, Catania, Roma