La Juventus dopo un'emozionante girandola di reti trionfa nel finale sul Palermo: 6-4

La Juventus dopo un'emozionante girandola di reti trionfa nel finale sul Palermo: 6-4 Messa mi sicuro negli ultimi minuti la "vittoria della salvezza,, La Juventus dopo un'emozionante girandola di reti trionfa nel finale sul Palermo: 6-4 Segna per primo Vernazza so punizione; rispondono i bianconeri Corradi, Hamrin e Boniperli poi Sandri accorcia le distanze - Riprese: goals dei juventini Conti, Stivanello e ponto del palermitano Caselli - Sol 5-4 soltanto in extremis Stivanello con l'ultima marcatura fa svanire l'incubo del pareggio : Non era ancora avvenuto nell'attuale campionato che in una sola partita si segnassero dieci reti. Di solito, quando un fatto simile si verifica, ai dice che gli attacchi si sono dimostrati più forti delle difese, ma non sempre tale luo. go comune appare giustificato. Oli attacchi questa volta non erano affatto fortissimi, ma le difese hanno avuto momenti di sbandamento, non tanto sotto la potenza delle offensive quanto per i fattori psicologici che hanno dominato il gioco. Questa era per la Juventus una partita da vincere. La squadra bianconera è scesa in campo dominata, e potremmo dire perfino turbata, dall'assillo imperioso di vincere. Non poteva più, essere prudente, doveva rischiare, e U rischio deliberatamente corso doveva anche influire sul comportamento complessivo della squadra. Essa ha avuto infatti, periodi di irrefrenabi le slancio e momenti di timo re e di sgomento. La partita non la lasciò mai tranquilla e si può dire che ben certa della vittoria essa è stata solamente dopo l'ultimo gol di Stivarnello segnato ad un minuto dalla fine. Più che il suo gioco ha prevalso la sua volontà, più che i valori tecnici ebbero peso i valori morali, cosicché nella considerazione del particolare stato d'animo suscitato dalla situazione che sulla partita faceva perno, quasi non avrebbe senso ora sottilizzare sul gioco, sulla sua consistenza, sul suo assoluto valore tecnico e tattico, perche queste cose in fondo non direbbero nulla, non spiegherebbero il perché delle dieci reti e potrebbero anzi sviare il giusto corso del giudizio, mettendo in ombra t motivi non tecnici ma profondamente umani, che nonno contribuito a creare la flsonomia della Juventus di ieri. La partita è stata una cosa ?iualunque solo per una vernina di minuti. Il gioco era trito, il Palermo faceva il catenaccio destinando a uomo libero ora Mialich ora Bollico, il mezzo sinistro Zamperlini stavo arretrato a saldare nella mediana il vuoto lasciato dal- l'arretramento di Bollico, la Juventus.ai dibatteva non riuscendo ad uscire dal suo gioco senza respiro. Se il catenaccio del Palermo fosse durato per tutto il primo tempo, la partita, come gioco e come spettacolo, sarebbe stata un fallimento. A salvarla venne 0 primo gol degli ospiti. Una punizione veniva ad essi concessa per un fallo su Vernazza a circa SO metri dalla porta. Tirava Io stesso Vernazza, uomo famoso per le sue sventole. Il tiro è stato di una bellezza rara. La palla filò con la ve- locità di. un proiettile, non incontrò lo sbarramento, sbalordì Viola stranamente incerto e si insaccò nella rete. Non sappiamo quanti dei nostri attaccanti saprebbero imprimere una tal potenza al tiro pur mantenendo la palla sul filo dell'erba. Questo gol inorgoglì il Palermo e sgomentò la Juventus. Il gioco cambiò tono, i bianconeri trasformarono i loro attacchi in assalti, piombarono sulla difesa avversaria con una decisione mai vinta prima. La situazione si rovesciò immediatamente e la Juventus segnando tre reti nel giro di quattro minuti si trovò avviata verso una vittoria clamorosa. Ed ecco le tre reti. Al 86' fuggiva Stivanello sulla sinistra, manovrava di finte col suo avversario Oriffith poi si svincolava e- centrava corto rasoterra: a due metri dalla porta Corradi deviava secco la traiettoria e la palla era fulminata nella rete. Pochi si erano accorti dello spostamento di Corradi all'ai tacco con un indovinato scam bio di posto con Colombo, ed è stato questo un accorgi mento assai indovinato che doveva dare più consistenza alle offensive. Passavano appena due minuti e la Juventus, dopo aver pareggiato scavalcava l'avversario. Il portiere si buttava a tuffo su di un tiro di Btivanello ohe forse sarebbe finito sul fianco della rete. L'azione av veniva ad un metro dal man tante. Forte, dopo aver ab brancato la palla compiva una mezza capriola e se la lascia, va sfuggire, arrivava Hamrin dall'estremo opposto e da quella posizione angolatissima riusciva ad infilare con un secco tiro la rete. E' stato tecnicamente il più bel gol della giornata. Passavano nitri due minuti ed ancora Stivanello centrava, Corradi lasciava la palla correre verso Boniperti e questi dal limita faceva restare di stucco >" portiere con uno splendide Uro. - Il Palermo non aveva mai cessato di reagire, ma era stato sopraffatto dalla irresistibile cadenza dell'offensiva avversaria. Il campo juventino era in euforia, la squadra viaggiava verso il trionfo; ma appena tre minuti dopo, al 33' nell'azione di un calcio d'angolo, Viola riusciva appena a deviare la palla con la punta delle dita e pronto Sandri la riprendeva mettendo in rete: San. Pareva già molto ma eravamo appena a metà strada. Il giubilo del successo scomparve e ritornarono le preoccupazioni e i dubbi. La situazione migliorava al 10' della ripresa. Su una punizione battuta da Colombo da una ventina di metri, il portiere usciva per bloccare ma sulla palla si precipitavano anche Bettoli e Conti ed i tre cadevano in mucchio a due passi dalla porta, la palla sgusciava via, Bettoli ancora a terra la colpiva maldestramente, indirizzandola verso la propria porta e Conti rialzatosi faceva in tempo ad accompagnarne il cammino al fondo della rete. Si era alla seconda ondata juventino. Infatti al 13', cioè appena tre minuti dopo, Stivanello raccogliendo in zona libera un passaggio di Boniperti, coadiuvato da Corradi, infilava la porta con un bel tiro a mezza altezza: 5 a 2. Ritornava la tranquillità nei ranghi bianconeri e questa volta pareva che non dovesse più venire turbata ma al 85' Sandri, raccolto un passaggio di Benedetti, si svincolava da Robotti, passava al centro portandosi la palla sul destro e saettava in rete: 5 a 3. I palermitani riprendevano animo e quando essi attaccavano si aveva l'impressione che la Juventus tentennasse. A dar corpo a questa impressione, al 31' Mosetti piombando su un lungo passaggio di Vernazza, segnava la quarta rete. Col vantaggio ridotto al minimo la Juventus si affannò, temette il colpo mancino di un pareggio. Al kV su calcio d'angolo, Benedetti, due metri davanti a Viola, alzava di testa la palla al disopra della traversa. I tifosi devono essersi sentito il gelo nelle vene. Viola non si era mosso. Finalmente al 41' Stivanello imbeccato da Boniperti, }ace-\ va partire un forte tiro da una ventina di metri, la palla descriveva una traiettoria sinuosa, Forte appariva disorientato e il sesto gol era fatto; ora la vittoria' era al sicuro. Se sono molti sei aoals all'attivo per un attacco generalmente non troppo prolifico, sono anche molti i quattro al passivo per un portiere che m fondo non ha avuto un lavoro massacrante. Bisognerà essere più vigilanti nelle prossime partite. Ettore Berrà PALERMO: Forte; Oriffith, Bettoli: Benedetti, Mlhalic, Baltico; Modelli, Biagiiil, Vernazza, Zamperlini, Sandri. JUVENTUS: Viola; Robotti. Garzcna; Emoli, Nay, Corradi; Hamrin, Colombo, Boniperti, Conti. Stivan no. Arbitro: Piemonte, di Monfalcone. Reti: primo - tempo: Vernazza (P.) al 20', Corradi (J.) al 26', Hamrin (J.) al 28', Boniperti (J.) al 30', Sandri (P.) al 33'. Secondo tempo: Conti (J.) al 10', Stivanello (J.) al 13', Sandri (P.) al 26', Maselli <P.) al 31', Stivanello (J.) al 44'. Un intervento del portiere palermitano Forte sull'occorrente Corradi, (foto Moisio)

Luoghi citati: Monfalcone, Palermo, Piemonte, Vernazza