Un eccezionale goal di Arce riesce a piegare I'Atlanta

Un eccezionale goal di Arce riesce a piegare I'Atlanta Frenato dalla forza pubblica un tentativo di invasione del campo Un eccezionale goal di Arce riesce a piegare I'Atlanta DAL NOSTRO INVIATO Bergamo, lunedi mattina. Il Torino si sta specializzando nel vincere gli incontri fuori casa in modo un po'... fuori ordinanza. La vittoria riportata questa volta a Bergamo, è di un tipo del tutto inedito. A poco più di dieci minuti dal termine di una partita che aveva visto il dominio non continuato ma certo duro ed insistente dei bergamaschi. Arce ha segnato la rete che ha deciso del risultato della giornata, su passaggio del proprio portiere. Sicuro: nell'azione che gli ha dato il successo, la palla è stata toccata da due soli fra i giuocatori granata: Rigamonti e l'attaccante paraguaiano. Su uno dei tanti attacchi condotti dagli atalantini, il portiere torinese, impossessatosi della palla, la rispediva nella metà campo a-uuersaria con un lungo rinvio. V'era un po' di vento, e due difensori bergamaschi, nel tentativo di respingere di testa, si intralciavano a vicenda, e non potevano impedire che la sfera continuasse saltellando la sua traiettoria verso l'area dell'Atalanta. Su di essa si gettava Arce, che non aveva fatto altro che correre sperando nelle disgrazie altrui. Arce giungeva fino a pochi metri dal montante sulla destra di Boccardi. Convinto che ne seguisse un centro in direzione degli altri avanti granata prontamente accorsi, il portiere usciva, e nell'uscire scivolava a terra. Da parte sua il terzino Cattozzo, nel tentativo di piombare su Arce, finiva al suolo anche lui. Freddo come un pezzo di ghiaccio, l'attaccante attendeva il capitombolo dei due avversari come si attende una cosa risaputa, e con precisione matematica e con una scelta di tempo che più esatta non poteva essere, faceva passare la palla, raso a terra nel piccolo corridoio creatosi davanti alle gambe del terzino e dietro alla schiena del portiere. Passando fra i due, il pallone rotolava dolcemente oltre la linea della porta. Solo Arce poteva segnare una rete di quella fatta: Arce, che sbaglia le cose facili e poi ti imbrocca quelle tanto difficili da parere impossibili. Aveva fatto il sornione per tutta la partita, il paraguaiano, evitando perfino i contatti cogli avversari per non attaccar lite o cadere in intemperanze, ed aveva concluso con una prodezza da far trasecolare. Dopo quanto era successo in precedenza, dopo tanto dominio dell'Atalanta cioè, aveva una tal aria di presa in giro quella rete, che il pubblico che da un po' rumoreggiava ed imprecava contro l'arbitro e contro tutti, perse le staffe e tentò di entrare in campo. Laggiù dalle gradinate dei popolari l'ondata degli spettatori tentò la sua offensiva. Ne fece le spese la rete di protezione che in un dato punto fu divelta e semi-abbattuta. Non successe nulla di grave e nessuno riusci a mettere piede sul campo, perché con lodevole prontezza i carabinieri e le guardie riuscirono a tamponare la falla ed a ricacciare dietro allo sbarramento i presunti invasori. La partita proseguì per i dieci minuti che mancavano al suo termine, e tutto si ri- i\pr , e isolse nel lancio di qualche \pietra e di qualche bottiglietta al momento in cui i giocatori granata tentavano di rientrare negli spogliatoi. A dire la verità, l'Atalanta, questa sconfitta proprio non la meritava, 9 lo scoppio d'ira del suo pubblico • trova per lo meno una spiegazione nell'andamento dei giuoco. I bergamaschi, che ben conoscevano l'importanza della posta, tirarono la partita tutta di un fiato, ad alta velocità, dal primo all'ultimo minuto. La loro difesa, seconda e terza linea accomunate, si portarono egregiamente, rompendo, spezzettando, intercettando tutte le azioni degli attaccanti granata. Corsini e Cattozzo sono due terzini coi fiocchi, e Gustavsson lo svedese della Squadra Nazionale che-forse rivedremo l'anno prossimo a Stoccolma in difesa dei colori del proprio paese nel Campionato del Mondo, è un grande centromediano: uno dei più forti d'Europa,' nel momento. Ed Angeleri malgrado gli anni, è sempre mobile, tenace e battagliero come una volta. La difesa non ha nulla da rimproverarsi per la sconfitta che pone la squadra lombarda in così grave imbarazzo. L'infortunio di cui essa è rimasta vittima, è do¬ vuto-al caso, ed assieme alla incredibile prodezza tecnica di quello strambo giuocatore che è Arce. E' stata la prima linea dei neroazzurri di Bergamo a non dire quel/o che doveva dire, ed a non dare quello che doveva dare. Due o tre azioni, a parte, l'attacco ha giuocato con velocità e con impeto, e con poco o nulla d'altro. Con tanta velocità e con tanto impeto, da impegolarsi esso stesso nel vortice del suo lavoro.' La giovane ala destra Lenuzza possiede buone doti tecniche, ma Mion, l'ex-minatore del Belgio, e l'ala sinistra nazionale Longoni arruffano, più che creare situazioni, e finiscono per rendere nulla anohe l'opera^dei due esperti del settore, Annovazzi e Bassetto Colla pressione esercitata sull'avversario nel corso di tutta la partita, gli attaccanti bergamaschi avrebbero dovuto segnare almeno un paio di reti: hanno finito invece per colpire tre volte la traversa — una con Lenuzza e due con Mion — e per premere, premere, senza raccogliere frutto alcuno dalla loro abnegazione. Forte, accorta, intrattabile, la difesa dei granata. Praìicamente essa ha giuocato con due centromediani, Ganzer e Grosso, ai quali, nei momenti di maggior pericolo — tutt'altro che infrequenti — è venuto ad aggiungersi anche Ricagni. La testa di Ganzer ha salvato tutto, nel primo tempo: poi, un po' tutti hanno contribuito a creare un saldo mu ro difensivo. In sul finire dell'incontro, Jeppson, messo solo dai compagni davanti al portiere.Boccardi, e colla palla al piede, ha colpito la traversa con un gran tiro, quando il punto pareva già belle segnato. Sarebbe stato troppo per 1 poveri atalantini, che almeno il risultato pari lo meritavano. La partita è stata aspra ed angolosa, e molto discussa e contrastata in quanto ad arbitraggio. Vn rigore contro il Torino clamorosamente richiesto dal pubblico nel primo tempo, ha trovato nell'arbitro orecchie da mercante. Vittorio Pozzo TORINO: Rljramontl; Grava, discola; Grosso, Ganzer, Fogli; Armano, Ricagni, Jeppson, Arce, Bertoloni. ATALANTA: Boccardi; Cattozzo, Corsini; Angeleri, Gustavsson, Roncoli ; Lenuzza, Annovazzi, Mion, Bassetto, Longoni. Arbitro: Lo Bello, di Siracusa. Rete: Arce (To.) al 34' del secondo tempo.