Hussein in volo in Arabia per incontrarsi con re Saud

Hussein in volo in Arabia per incontrarsi con re Saud Improvvisa missione del sovrano di Hussein in volo in Arabia per incontrarsi con re Saud I colloqui ira i due monarchi sono incominciati iena Riad-lì viaggio era stato tenuto segreto fino all'ultimo - Un messaggio di Hussein recato d'urgenza a re Feisal dell'Iraq - In una intervista a un giornale di Beirut il re di Giordania rivela i retroscena della crisi; "Nabulsi aveva fatto circondare Amman, voleva rovesciare la Corona e, forse, attentare alia mia stessa vita,, - Egli inoltre ha respinto la decisione del precedente governo di allacciare relazioni diplomatiche con l'URSS Nostro servizio particolare BEIRUT, lunedi mattino. Re Hussein di Giordania è partito improvvisamente In aereo ieri pomeriggio alla volta di Itimi, capitale delia Arabia Saudita, dove si è immediatamente incontrato con re Saud per discutere la situazione giordana. Quella dell'inaspettato viaggio del re di Giordania — che segue di sole 24 ore la visita del presidente siriano Kuatly e del principale collaboratore di Nasser, All Subii — è la notizia più bensazionaie fra quelle che caratterizzano la intensa attività diplomatica di queste ultime ore e viene considerata ' della massima importanza. Informazioni giunte da Amman avevano riferito in un primo tempo che 11 sovrano aveva lasciato la capitale in aereo per un giro di ispezione alle guarnigioni dell'esercito, ma solo più tardi, quando il quadrimotore del re già sorvolava il' territorio saudiano, si è saputo che Hussein era in viaggio per Riad. Accompagnano il sovrano di Giordania, il ministro degli Esteri Samlr Rifai e il capo del Gabinetto reale, Talhouni, oltre all'ambasciatore saudita ad Amman. Il ritorno in Giordania del re e del suoi collaboratori è previsto entro oggi. SI ritiene che nel corso dei colloqui Hussein abbia ringraziato Saud per la pronta e ferma presa di posizione a suo favore nei giorni più acuti della crisi. Altro scopo dell'incontro — secondo fonti occidentali — sarebbe anche l'esame di un accordo fra Arabia Sauditi» e Giordania per una politica .estera comune, alla luce degli ultimi sviluppi nel Medio Oriente. Nel quadro dell'attività diplomatica cui si è fatto cenno, merita particolare considerazione il viaggio a Bagdad (anche questo improvviso) di Abdullah Al Zureyqat, ambasciatore di Giordania nell'Iraq, 11 quale ha consegnato a re Feisal un messaggio personale di Hussein. Il diplomatico, che era stato richiamato giorni fa ad Amman, è giunto nella capitale Irachena dopò aver percorso in automobile a fortissima velocità la distanza che separa le due capitali. Subito dopo il suo arrivo, egli veniva ricevuto da re Feisal che lo tratteneva in udienza privata per circa tre ore. Si ignora il contenuto del messaggio; tuttavia si ha motivo di credere che esso costituisca un rapporto sugli ultimi sviluppi della crisi in Giordania, e che sia in risposta ad uno precedente con il quale re Feisal. comunicava al sovrano di Giordania l'intenzione dell'Iraq di appoggiare questo Paese, se necessario con un intervento militare, nella sua lotta per l'indipendenza. Giungendo a Bagdad, Zureyqat ha fatto rilevare che il suo Paese sta attualmente lottando su due fronti: «all'interno contro 1 comunisti, all'esterno contro qualsiasi forma di ingerenza straniera >Vivo interesse ha destato la pubblicazione di una intervista esclusiva che re Hussein ha accordato ad un corrispondente del giornale libanese «Orient ». « Il governo Nabuls— ha detto fra l'altro il sovrano richiamandosi alle cause della crisi nel suo Paese — non è stato estromesso per semplici motivi di politica estera. Qualche giorno prima dell'allontanamento di Nabulsil direttore della polizia maveva informato che la capital» stava per essere circonda¬ ta da numerose autoblindo, e, contrariamente a quanto asserito dal Primo Ministro, non si trattava di misure intese a garantire il controllo delle auto private, bensì di una manovra mirante a rovesciare' la Corona e, forse, ad attentare alia mia stessa vita. Chièsi allora al mio consigliere politico, Bahjat Talhouni, di ingiungere a Nabulsi di dimettersi. La formazione di un nuòvo governo fu particolarmente laboriosa. Dopo il fallimento di Khalidi, invitai Al* del Halim Hamoud a tentare di costituire il governo, ma i comunisti, i baathistl ed anche certi nazional-progressisti ostacolarono l'azione di Hamoud. « Fu allora ■— ha continuato Hussein — che feci appello a Sald El Muftì, ma il capo di Stato Maggiore, AU Abu Nuwar, gli ingiunse di rifiutare l'incarico. In questa occasione si ebbero gli incidenti alla guarnigione di Zerka, la qua le, in negli ito allo voci del mio assassinio, si'sollevò contro il proprio comandante e le tribù beduine armate si misero in marcia verso Amman, Accorri, pagnato da Nuwar mi recai incontro agli armati, ma il capo di Stato Maggiore ebbe paura e ritornò nella capitale dove venne tratto in arresto, Al mio ritorno a palazzo, Nuwar mi chiese di essere esonerato dalla sua carica e gli concessi 16 giorni di tempo per recarsi all'estero. A sostituire Nuwar, invitai Hayari. «Pochi giorni dopo — dice Hussein — Hayari mi comunicò la sua intenzione di recarsi alla frontiera siro-giordana per incontrarsi col capo di Stato Maggiore siriano e chiedergli di ordinare alle sue truppe dislocate in Giordania di astenersi da qualsiasi atto aggressivo. Autorizzai Hayari a recarsi alla frontiera, ma il suo viaggio fini a Damasco. Spetterà ora alla Commissione militare d'inchiesta di stabilire la parte avuta da Hayari nel complotto diretto contro di me. Verui infine a sapere che elementi a me con¬ trari volevano approfittare della situazione appoggiandosi a Potenze, straniere. Imposi allora la legge marziale e sciolsi alcuni partiti politici' di estrema. Ecco le vere ragioni che mi hanno spinto ad agire come ho agito. Posso assicurare che la Giordania continuerà nella sua politica estera mirante alla propria salvaguardia nell'interesse del mondo arabo ». Quest'ultima dichiarazione è stata confermata oggi in forma ufficiale dalla notizia che re Hussein si è rifiatato di approvare la precedente decisione dell'ex-governo Nabulsi di allacciare relazioni diplomatiche fra la Giordania e l'Unione Sovietica. ' Il presidente siriano Kuatly e il consigliere politico di Nasser, generale All SabrJ, i quali avevano avuto colloqui a Biad con re Saud, sono rientrati ieri in aereo a Damasco. Al termine di una riunione di Gabinetto è stata resa nota una dichiarazione nella quale è detto fra l'altro che nei re centi incontri, Siria, Egitto ed Arabia Saudita hanno conve nuto che « la salvaguardia dell'indipendenza giordana » è una delle basi della politica araba e pertanto le tre nazioni svolgeranno i passi adeguati «per la realizzazione di tale politica». b, & Truppe giordane controllano l'ingresso del palazzo del governo di Amman (Telefoto)