Le tragedie della strada

Le tragedie della strada Triste bilancio : quattro morti e mia moribonda, tutti motociclisti Le tragedie della strada Alle porte di Chiari: uno studente in medicina, in compagnia di una donna, prova la moto nuova, investe un passante e si uccide contro un albero; anche la passeggera è morta - Poco dopo Rivoli: un fagiano attraversa la strada, le macchine in colonna si insaccano, una motocarrozzella si sfascia; il motociclista morto, sua moglie con le gambe spezzate - A Leinì: una «vespa» finisce fuori strada, uft morto e un ferito Dopo tanti giorni di pioggia, ieri il sole, aeppure alquanto freddo, Invitava alle gite fuori città. La conseguenza è stato un lungo elenco di incidenti stradali con. numerosi feriti e quattro morti. In modo particolare tre sciagure sono slato gravi: la prima alla periferia di Chieri con due morti, la seconda subito dopo Rivoli verso Avigliana con un morto ed ■una donna all'ospedale. La terza a Leiny con un altro morto. Tutte e tre le sciagure hanno avuto come vittime dei motociclisti. Nel pomeriggio, verso le 17. sulla strada che scende dal Pino a Chieri, di fronte alla vllK il numero 50, si fermava una « belvedere », condotta da Filippo Sobillaci di 60 anni, operaio alla Fiat, residente a Torino in via Mantova 30. Egli attendeva che arrivasse 11 proprietario della villa Paolo Cullino. Appena lo vide, scese per andargli incontro. Si trovava nel mezzo della strada quando da Pino sopraggiunse veloce una moto Gilera sport, 300 cmc. di cilindrata. Il pilota sterzò, a. sinistra senza frenare sicuro di passare alla schiena dello Schlllacl. Ma la manovra non riuscì. Lo urtò di striscio lanciandolo a parecchi metri di distanza con un pauroso volo. La moto sbandò a sinistra, cozzando contro un albero: il guidatore batté con violenza il capo contro il tronco e cadde a terra. La moto continuò la sua pazza corsa e si schiantò contro l'albero successivo scaraventando sul ciglio della strada una donna che sedeva sul seggiolino posteriore. In breve tempo sul posto si radunarono parecchie persone. Lo Sobillaci si alzava malconcio ma con ferite non gravi. Il motociclista invece era morto subito per la frattura del cranio e della colonna vertebrale. La donna parer va ohe respirasse ancora; sull'auto dell'industriale Mario Ramello fu portata all'ospedale di Chieri, ma quando giunse già era spirata. E' stato possibfle identificare soltanto il motociclista: Rolando Zarattini di 28 anni, abitarne a Torino in camera ammobiliata in via Michelangelo Buonarroti 11. SI trovava a Torino da appena un anno. Studente del sesto anno di medicina, fuori corso, era operaio carrellista alla Fiat Avio. Ieri aveva fatto colazione con alcuni amici in un istituto di sacerdoti di strada San Vincenzo 49. Nel pomeriggio in tram si era recato in via Sant'Antonio 6 a ritirare la moto, comperata il mattino stesso, da Battista Sabino. Non si sa invece chi sia la donna che egli portava sul seggiolino posteriore: di media statura, età apparente sui 45-50 anni, vestiva di nero come se fosse in lutto. E' stata avvertita ieri sera la fidanzata dello Zarattini, che è una giovane insegnante elemen¬ tare: ha escluso che la donna sconosciuta possa essere una parente. — Per colpa di un fagiano, fuggito da una riserva di caccia, ieri mattina tra Rivoli ed Avigliana si è avuto un tragico incidente: un uomo è rimasto ucciso, la moglie ha avuto ferito gravi. Sullo stradale del Moncenlsio dopo Rivoli all'altezza di Sant'Antonio di Ranverso viaggiavano una 1400, una 600, una 103, ed infine una motocarrozzetta. Erano circa le 1evl1fecnlsgv 10,30. Dai prati sbucò un fagiano, entrò nel mezzo della strada, spaventato dai veicoli in arrivo svolazzò incerto: il guidatore, della 1400, che non è stato identificato, frenò, sterzò ma non riuscì ad evitare il volatile. Lo schiacciò con la ruota sinistra. Accelerò di nuovo e prosegui verso Avigliana. Per non investire la 1400, anche la 600 dovette rallentare. Su questa auto viaggiavano Pietro Manghi di 63 anni, residente a Genova, e la moglie Maria Rumiano 9 di 62 anni, insegnante elementare a Torino ed abitante in corso Peschiera 343, Altrettanto dovette fare la 103: anzi questa vettura sterzò leggermente verso sinistra. La guidava Ettore Lanza di 34 anni, funzionarlo dell'Empi, abl. tante in via Cosmo 17 a Torino ed a lato sedeva la moglie Alda Pinardi. La manovra di arresto invece non riuscì alla motoearrozzetta. Colpi con violenza la 103, nella patte posteriore sinistra, e la man dò ad urtare contro la 600 che fini scaraventata sul lato sinistro della strada e si spezzò in due parti : la carrozzetta si fermò press'a po co all'altezza della 103, la moto prosegui ancora per otto metri, ed in avanti ancora di qualche metro venne proiettato il guidatore Lui gi Arduino di 44 anni, magazzi niere alla Ceat, abitante a Torino in via Cherubini 64. L'Arduino decedette sul colpo per avere battuto il capo sull'asfalto. Dentro al la carrozzetta rimase prigioniera priva di sensi, la moglie Ceslra Marocco di 36 anni, anch'essa impiegata alla Ceat, con il femore ed il piede rotti. Gli autisti della 600 e della 103 scesero dalle vetture e rimasero esterrefatti. In quel momento si alzò una fiammata dalla moto : dal serbatolo incrinato usciva la benzina che al contatto del motore bollente si incendiava. Con un « plaid » il Manghi si lanciò a spegnere l'incendio e riuscì ustionandosi una mano. Nulla da fare per l'Arduino. La moglie fu portata all'ospedale di Avigliana, di qui, dopo una prima medicazione, trasportata con la Croce Verde di Rivoli al Maria Vittoria. Ancora non le è stato detto Che il marito è morto. I carabinieri di Rivoli, nel corso delle Indagini, hanno calcolato che dal punto dello scontro al punto dove cadde l'Arduino c'era una distanza di trenta metri. — Sulla strada da Leynl a Torino viaggiavano ieri su una vespa Pietro Boria, che era alla guida, e l'amico Maurizio Gea, l'uno e l'altro da Rivarossa. Per un guasto alla frizione il Boria non ebbe modo di cambiare marcia in una curva e fini contro un alberello. La vespa lo schiantò ed andò a cozzare contro un paracarro. Il Boria decedette sùbito, il Gea venne portato all'ospedale di Leynl e giudicato guaribile in pochi giorni. Le due sciagure di Criteri e di Itivoli. Nella prima la moto dello studente urta il passante (A), si fracassa contro l'albero (B) e si rovescia nel fosso <C). Nella seconda la motocarrozzella si sfascia nel punto 1 contro le auto che la precedono (2 e 3) e si spezza in due, il sidecar è scaraventato a lato (4) e la moto finisce a trenta metri di distanza (5) Lo studente Rolando Zarattini Il magazziniere Laici Arduino

Persone citate: Alda Pinardi, Battista Sabino, Ettore Lanza, Filippo Sobillaci, Maria Rumiano, Mario Ramello, Pietro Manghi, Rolando Zarattini, Zarattini