Dall' «atroce dubbio» dei Montesi alle accuse allo zio Giuseppe di Gigi Ghirotti

Dall' «atroce dubbio» dei Montesi alle accuse allo zio Giuseppe Dall' «atroce dubbio» dei Montesi alle accuse allo zio Giuseppe I due giornalisti romani Fabrizio Menghini e Luciano Doddoli decisi a fare crollare il secondo alibi del giovane parente di Wilma; essi asseriscono fra l'altro che la sera della tragedia Rossana Spissu non era con lui - Trédici punti che difensori e Pubblico Ministero considerano favorevoli alla lóro tesi Da uno dei nostri invinti Venezia, lunedi mattina. < La sabbia purtroppo non parla >, esclamò il Pubblico Ministero dott. Palminteri, quando gli fu chiesto il parere sull'opportunità di effettuare ' il sopraluogo a Tor Vaianica. Infatti la sabbia non ha parlato, e ora il processo contro Piccioni, Polito e Montagna ritorna senza grandi novità alle Fabbriche Nove di Rialto. Il presidente Tiberi e 11 giudice Villacara sono rientrati a Venezia; il giudice Alberghetti si è preso un giorno o due di vacanza nella capitale, e rientrerà stasera stessa a Venezia. Mercoledì sarà una giornata) decisiva: può darsi che 11 fardello' dei sospetti, ondeggiante, ora,"tra Piero Piccioni e Giuseppe Montesi, finisca per precipitare- decisamente- sul capo del secondo. Riconvocato per mercoledì, « zio Beppino » arriverà a Venezia con la costellazione dei suoi nuovi testimoni chiamati a sorreggerlo nel nuovo alibi: Rossana Spissu, sorella della sua fidanzata; Ar man din a Spissu, madre della precedente; Augusta Capriotti Ranieri, proprietaria di un appartamentino a. Cstia che fu frequentato dallo zio di Wilma. Saranno anche chiamati, per n"ove contestazioni, Ida Mòntesi ;he, preoccupata di salvare il fratello pericolante, non esitò a denunciare la ipotesi del suicidio di Wilma, e Mariella Spissu, la fidanzata di Giuseppe, alla quale la « confessione » dell'infedele fidanzato ha ormai tolto il ruolo di controfigura che aveva in questo imbroglio. Questi testimoni formeranno un solido argine davanti a zio Giuseppe, ma per mercoledì sono chiamati anche du; giornalisti romani, Fabrizio Menghini e Luciano Doddoli, .he questo argine si propongono di scalzare. Il. primo si giova di un paziente lavorio di scavo compiuto intorno al segreto dei Montesi, quelli di via 'ragliamento e quelli di via Alessandria: confidenze, ammissioni, sospetti, insinuazioni... Il secondo è proteso alla ricerca di notizie su Rossana Spissu: egli si propone di dimostrare che la ragazza si trovava'in altro'luogo, diverso da quello indicato da Giuseppe Montesi, il nove aprile 1953. Sarebbe, inoltre, riuscito a trovare le prove che la relazione della ragazza con ' Giuseppe Montesi incominciò dopo il 1953, e che 11 piccolo Riccardo Spissu non sarebbe figlio di Giuseppe. Comunque, difensori e Pubblico Ministero possono già dichiararsi soddisfatti per i risultati raggiunti, per cui è stato dimostrato che la cosiddetta « operazione Giuseppe » era tutt'altro che infondata. Risulta, infatti, a carico dello zio di- Wilma: a) che usci alle 17,10 dall'ufficio della tipografia Casciani, in corrispondenza con l'uscita di- Wilma da casa sua; b) che abbandonò il lavoro in seguito a una telefonata c dopo la quale rimase per qualche attimo meditabondo»; c) che egli ha mentito consapevolmente, per quattro anni, giungendo persino a querelare per falso quei suoi colleghi che dicevano la verità su questo punto; dì che egli rimase assente dall'ufficio per venti giorni, dopo la scomparsa della nipote; e) che non andò a ritirare lo stipendio personalmente nell'aprile 1953, ma che se lo fece portare da un collega in un bar; f) che aveva un pied-à-terre a Ostia, circostanza sempre tenacemente negata; g) che partecipò alle ricerche) della nipote avendo cura di pilotare la propria « giardinétta » dappertutto, per Roma, per gli ospedali, per 1 commissariati, per 11 Lungotevere, r. Rocca di Papa, dovunque, fuorché al mare e a Ostia; . h) che la sua voce < grave, bella, gentile» corrisponde in modo impressionante a quella descritta dalla cameriera Annunziata Gionni per indicare la voce che chiamò Wilma due o tre volte al telefono; Oche egli offrì alle due nipoti Wilma e Wanda di fare con lui una giterella sulla propria c giardinétta »; l) che egli ha sempre negato la responsabilità di Piero Piccioni nella fine della nipote e ha interpretato la scomparsa di Wilma nella maniera più innocente: « una scappatella per far inquietare papà Montesi »; m) che il suo temperamento dongiovannesco non conosceva remore, tanto che in ufficio non si vergognava di esporre un così bel principio: amoreggiare con una nipote? che male c'è? purché ne valga la pena; n) che egli ammise più volte che nella vita di Wilma ci sarebbe stato « un altro uomo » oltre al fidanzato; o) che fino a dieci giorni fa egli criticava la cognata, Maria Petti, perché < tendeva ad abbellire con ogni virtù la figlia scomparsa». L'elenco potrebbe anche continuare, ma ci sembra giusto mettere sul conto di Giuseppe Montesi soltanto le pecche che risultano senza possibilità di smentita, non altre. La settimana che incomincia vede anche un riassestamento assai sospetto del fronte del Mortesi. Avevano incominciato annunciando che erano decisi a ripudiare l'ipotesi del pediluvio e si afferravano a un « atroce 'dubbio », imprecisato. Rodolfo Montesi, nella sua deposizione, lanciò, per primo una terribile Insinuazione sul conto del fratello minore. E' bastato che-Ida Montesi venisse in Tribunale a parlare di un'ipotesi del tutto inedita, il suicidio di Wilma, per costringere i familiari della ragazza a tornare precipitosamente alla -versione più recente e incredibile del. pediluvio. . E' inesatto dire che il processo contro Piccioni non ha contribuito affatto a fare luce sulla verità della morte di Wilma. Gli sbandamenti del fronte dei Montesi sono ormai visibili a tutti e significativi: le due famiglie formano un quadrilatero intorno al segreto di Wilma e dicono assurda ogni soluzione, appena essa si prospetti accettabile. Il tumultuoso salvataggio di Giuseppe, operato in modo cosi contraddittorio, dalla sorella Ida e dalla nipote Wanda, rappresenta, Si afferma qui, il segno più certo di una situazione dolente. In Giuseppe Montesi il processo ha scoperto la figura chiave della misteriosa, estrema avventura di Wilma. Forse tra pochi giorni la verità affannosamente ricercata potrebbe improvvisamente rivelarsi. Gigi Ghirotti

Luoghi citati: Ostia, Rialto, Rocca Di Papa, Roma, Venezia