Il Vescovadi Benevento colpito da un grave attacco di trombosi

Il Vescovadi Benevento colpito da un grave attacco di trombosi Il Vescovadi Benevento colpito da un grave attacco di trombosi L'improvviso malore nella mattinata di ieri - In serata tremila persone hanno assistito alla commedia di Aristofane, la cui visione era stata proibita ai cattolici dal presule (Nostro servizio particolare) Benevento, 26 giugno. Nel Teatro Romano — per la prima volta restaurato a. spese della Cassa del Mezzo giorno, dopo quindici secoli che era in rovina, e aperto al pubblico — si è rappresentata questa sera Le donne a parlaìntinto, la commedia di Aristofane che l'arcivescovo di Benevento, mons. Agostino Mancinelli, aveva proibito ai cattolici con una « notificazione » letta dai pulpiti in tutte le chiese della diocesi. Nonostante il divieto del Presule e una vibrata circolare pure diffusa dall'Azione Cattolica, il pubblico — circa tremila persone, di cui molte giunte anche da vari lontani centri del Sannio e di altre province della Campania — ha affollato ugualmente la cavea, applaudendo calorosamente gli interpreti Olga Villi, Dino Buazzelli, Mario Carotenuto e IPina Cei. ; Lo spettacolo, che vuol festeggiare solennemente uno Idei più importanti e costosi restauri compiuti dalla direzione generale delle Antichità e Eelle Arti attraverso la Sovrintendenza della Campania, ha iniziato un ciclo di quattro rappresentazioni organiz- zate dall'Istituto Nazionale del Dramma Antico: infatti domani si replicherà il lavoro di Aristofane e le altre due sere saranno dedicate al Menecmi di Plauto. La commedia di Aristofane è data con testo di Raffaele Cantarella, regia di Luigi Squarzina, commento musicale di Angelo Musco jr., costumi di Ebe Colciaghi, scene di Gianni Polidori e coreografia di Marisa Matteini. Riferendosi alle Infuocate polemiche subito levatesi per il veto vescovile, il prof. Francesco Arnaldi, uno dei più insigni classicisti italiani, titolare della cattedra di letteratura latina all'Università di Napoli, Interpretando l'opinione di molte personalità della coltura, ha dichiarato: « La notir flcazione' del vescovo di Benevento è veramente sorprendente: ogni anno in Italia, precisamente a Siracusa, Pompei, Ostia e altrove, nell'incomparabile scenario dove natura e arte creano l'ambiente ideale per le rappresentazioni classiche, prezioso patrimonio della civiltà dell'Occidente, vengono dati spettacoli che, oltre a richiamare un ingente flusso turistico, costituiscono una testimonianza della vitalità spirituale del Paese. Si protesta per Le donne a parlamento di Aristofane ma, a parte il fatto che dello stesso autore sono stati messi in scena, sempre con nobili finalità culturali, anche altri lavori assai più audaci come, ad esempio, Le nuvole e la Lisistrata, non v'è dubbio alcuno che tutte quelle parti, che potrebbero sembrare spinte, sono già state opportunamente castigate con una preoccupazione perfino eccessiva, se si pensa quanto siano veramente morbose al confronto talune commedie contemporanee di autori soprattutto francesi e americani. La verità — come ben sa ogni cultore di letterature classiche antiche — è che in queste commedie greche e latine non v'è mai nulla di veramente offensivo per la morale dei nostri tempi: comunque il traduttore di Le donne a parlamento, uno dei più insigni grecisti, Raffaele Cantarella, per molti anni professore alla « Cattolica > di Milano e ora titolare della stessa materia all'università statale di quo Lia città, aveva ben provveduto a liberare accuratamente il testo da quanto potesse turbare orecchi eccessivamente pudiche La cosa più strana, poi, è che, se ne Le donne alla festa di Demetra per Aristofane f•il gentil flesso e solo un pre- Ictesto per parodiare Euripide, ne Le donne a parlamento invece il poeta, che era un conservatore, svolge una brillante satira non solo delie teorie femministe, ma, soprattutto, di quelle comuniste >. Una dolorosa notizia, venuta a turbare improvvisamente i'opinione pubblica, già scossa dalle roventi polemiche, riguarda la salute dell'arcivescovo: stamane infatti, mentre egli si accingeva a partire per un comune del Sannio, dove si doveva svolgere la cerimonia della prima comunióne da impartire a un gruppo di bambini, improvvisamente, nel salire in macchina, mons. Mancinelli si abbatteva al suolo svenuto; subito soccorso e trasportato in curia, i medici gli hanno diagnosticato un attacto di trombosi con paralisi agli arti inferiori e paresi facciale, ritenendolo quindi, anche per sopravvenute complicazioni cardiache, in imminente pericolo di vita. Stando a una voce diffusa, l'arcivescovo sarebbe stato colpito dal grave malore proprio in conseguenza della forte amarezza subita per la rappresentazione data nonostante I suoi solleciti perché venisse addirittura proibita; se mspmAavGdlicondo altre informazioni, in- j vece, da tempo mons. Agosti no Mancinelli era in critiche condizioni di salute. La direzione dell'Istituto del Dramma Antico ha fatto sapere che, per quanto ciò non fosse necessario avendo ottenuto la autorizzazione dalla censura, tuttavia sui manifesti dopo la < notificazione » del vescovo aveva fatto sovrapporre l'avviso: « Vietato ai minori di anni 16 ». Crescenzo Guarino Una nota ilelìr«Osservatore» sulla commedia di Aristofane Città del Vaticano, 26 giugno. L'« Osservatore Romano », richiamandosi alla diffida rivolta dal Vescovo di Benevento ai cattolici perché questi s'astengano dall'lntervenire alla rappresentazione delia commedia « Le donne in Parlamento » di Aristofane, pubblica questa sera una nota, in cui afferma: «Alcuni giornali notano che la diffida dell'Arcivescovo di Benevento avrebbe causato un qualche disappunto fra i professionisti e gli studenti perché si tratta di un testo classico approvato dalla censura ministeriale. «A tale riguardo si può notare: che si tratta di un testo pagano del IV secolo avanti Cristo, mentre l'Arcivescovo fa appello alla morale cristiana; che le « Ecclesiazuse » a giudizio comune non contengono tali bellezze da consigliarne lo studio — e dove si può la rappresentazione —, nelle stesse facoltà di lettere preferendosi di norma altri testi meno lubrici e più artistici; che infine anche la censura può sbagliare e comunque può seguire criteri diversi da quelli della Chiesa ». « Quanto poi all'assicurazione che il ooplonr e stato espurgato dalla censura (mentre il testo integrale sarebbe stato messo in vendita nelle librerie) si può sperare che sia stata almeno omessa una certa scena disgustante. « Ma quanto resterà? E varrà la pena — conclude l'« Osservatore » — d'inaugurare solennemente il restaurato monumentale teatro romano con una commedia moralmente si laida ed artisticamente manomessa? ». GIULIO DE BENEDETTI DIRETTORE rt ESPONE ABI E' mancato ai vivi il 24 giugno 1957, in Torino, il Prof. Nicolò Siivestfini Nel compianto della sua scomparsa, ne ricordano le virtù elette di artista e di uomo gli amici: Attilio Alibertl Ite-nato Bernt Francesco Brak Papa Benedetto Capobianchi Pietro clarletti Luigi Cucco Franco Froehlich Marina ed Ercole Norzi1 Gertrude Olivetti Riccardo Pautriè Emilio Strologo Natale Fenazzo coniugi Tullia Luisa ed Angelo Viberti. 1955 1957 Matteo Varengo La moglie e la famiglia lo ricorda ocn tanto rimpianto. Le famiglie Bellino-Ferrari e le .amiglie Mariotta, Rossa, Castagno ringraziano tutti coloro che hanno preso parte al loro dolore per la perdita della cara Domenica Mariotta ved. Bellino I; sI Mons. Agostino Mancinelli