Tre signore investite e schiacciate da un grosso ramo caduto da un albero

Tre signore investite e schiacciate da un grosso ramo caduto da un albero Impressionante disgrazia ai giardini di Villa Borghese Tre signore investite e schiacciate da un grosso ramo caduto da un albero Una di esse, di 29 anni, è morta poco dopo all'ospedale - Le altre due sono in gravi condizioni - Erano sedute su una panchina mentre i loro bimbi giocavano a poca distanza - Il pesante legno è precipitato da 14 metri perché corroso dai tarli (Nostro servizio particolare) Roma, 24 giugno. Una sciagura, tanto grave quanto inusitata, è venuta questa mattina a turbare la serenità dei giardini di Villa Borghese: un ramo di leccio del peso di tre quintali si é staccato dalla pianta secolare ed ha travolto nella caduta tre signore romane che sostavano su una panchina. Le condizioni delle poverette sono appar-\ se subito gravissime e nel pri-ì mo pomeriggio una di esse, la signora Maria Gioia Saitto, è deceduta all'ospedale di San Giacomo senza aver ripreso co- noscenza. Per un vero mira- colo alcuni bimbi che gioca- vano ai piedi del leccio sono rimasti incolumi, solo sfiorati.dal pesante ramo. A quanto narrano i testimoni oculari, la disgrazia è stata improvvisa e imprevista: erano le undici del mattino c, per cercare refrigerio all'insopportabile calura, una folla di persone si era riversata lungo i viali ombrosi di Villa Borghese. Particolarmente affollato era il giardino del lago, posto al centro della bella villa rinascimentale: è questo il luogo preferito dai bimbi, che possono giocare sulle sponde del piccolo lago artificiale e correre sui prati erbosi, men- tre le mamme li sorvegliano jjkj """'mi, Renata Sabatello, di ff a»i- J tre le. mamme li sorveglia a? riparo dei lecci che creano vaste zone d'ombra. Sedute su una panchina di legno in riva ai iago erano questa mattina tre sig„orc: Rossana Campa „cUa vedova pansin di !S un hi, e Marta Gioia Saitto, di 29 anni; lavoravano a maglia e conversavano mentre i loro figlioli giocavano a pochi passi.ID'improvviso s'udì un minac- jdoso scricchiolìo: le donne ebbero appena il teinpo di alzare gli occhi — con stupore più che con paura — e già un rumo di sessanta centimetri di circonferenza si abbatteva su di loro cadendo da un'altezza iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiniiiiiiiiii di 11, metri. La violenza dell'urto fu tale che anche le assicelle di ferro della panchina vennero schiantate e divette: sepolte sotto la massa frondosa, le tre sventurate non ebbero neppure la forza di lanciare un grido. La scena che si presentò ai soccorritori fu terribile: Maria Gioia Saitto, con il viso ridotto ad una maschera di sangue, aveva riportato la frattura della colonna vertebrale e lo schiacciamento dell'emitorace destro; Renata Sabatello, una insegnante madre di due bimbi, aveva il cranio fratturato; Rossana Campanella, anch'essa madre di due ragazzi, era in condizioni disperate per io spappolamento della regione parietale destra con fuoriuscita di materia cerebrale. Con alcune automobili di passaggio, le donne vennero portate al i-iciiio ospedale di S. Giacomo e sottoposte a trasfusioni di sangue ed a delicati interventi chinirgie!. Purtroppo — come si è detto — nel primo pomeriggio una delle signore, Maria Gioia Saitto, moglie di un- industriale della plastica, decedeva. I medici sperano di strappare alla morte le altre due. La salma della signora Saitto è stata posta a disposizione dell'autorità giudiziaria, e la Procura della Repubblica ha deciso di aprire sulla sciagura un'inchiesta. Dai primi accertamenti, sembra che il tragico incidente sia fortuito e non imputabile ad incuria dei giardinieri addetti alla manutenzione della Villa comunale: il ramo di leccio era corroso dai tarli e il vento nei giorni scorsi deve avere contribuito a staccarlo dall'albero. L'assessore alle Belle Arti e ai Giardini della Capitale, Manlio Lupinacci, ha dichiarato in proposito che periodiche ispezioni vengono effettuate agli alberi vetusti per evitare il verificarsi di disgrazie del genere: « Spesso però — ha aggiunto Lupinacci — molteplici ostacoli di carattere burocratico si oppongono all'abbattimento di alberi che si trovano in zone panoramiche o comunque soggette alla tutela delle Belle Arti >. _ _ s. c. La tragica panchina di Villa Borghese. Al suolo il grosso ramo caduto. (Telefoto)

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