Gli scienziati russi illustrano le loro nuove scoperte nucleari di Ippolito

Gli scienziati russi illustrano le loro nuove scoperte nucleari il congresso atomico di roma = Gli scienziati russi illustrano le loro nuove scoperte nucleari In costruzione nell' URSS un € sincrofasotrone» di 50 miliardi di elettron-volts: vi collabora Bruno Pontecorvo - I discorsi di Giordani e Ippolito sulla situazione in Occidente - L'Euratom potrà far risparmiare 40 milioni di t. di carbone in 10 anni (Nostro servizio particolare) Roma, 24 giugno. L'Unione Sovietica intende riguadagnare il terreno perduto nei confronti dell'Inghilterra e degli Stati Uniti nel settore dello sfruttamento pacifico dell'energia atomica e ha iniziato la costruzione di un < sincrofasotrone » della potenza di cinquanta miliardi di elettron-volts. Lo ha dichiarato il prof. Sergio Nazarow, capo di una delle due delegazioni sovietiche al Congresso internazionale nucleare, dopo aver rivelato che l'altro < sincrofasotrone >, di cui la Russia espone il modello alla Mostra nucleare, e che ha una potenza di «soli» 10 miliardi di elettron-volts, è entrato in funzione dal sedici dicembre dello scorso anno. Alla costruzione di questa gigantesca < fionda atomica > ha collaborato anche Bruno Pontecorvo, che. come ha an cor' detto il prof. Nazarow, è ora impegnato nei lavori per il « sincrofasotrone » di maggiore potenza. Gli scienziati lo chiamano < fionda », perché serve a spaccare i nuclei dell'atomo per arrivare a isolare l'elemento-base, non più divisibile, per spiegare il mistero della formazione della materia. Al Congresso hanno parlato oggi il professore Francesco Giordani, uno dei tre < saggi atomici » e il prof. Felice Ippolito, segretario gerira'e del comitato nazionale per le ricerche nucleari; e hanno ambedue sottolineato la necessità di prepararsi a sfruttare al più presto l'energia atomica perché le altre fonti di energia si vanno esaurendo mentre il fabbisogno è in continuo aumento. E' un grido di allarme che è stato già lanciato più volte; e non ha trovato grande eco. « Il Comitato per le ricerche nucleari non ha fondi sufficienti e non ha ancora ottenuto che vengano approvate le leggi per regolare le ricerche >, ha detto il prof. Ippolito. E' quindi necessario prepararsi a sfruttare su scala Industriale l'energia atomica e, nello stesso tempo, intensificare le ricerche di uranio e di torio sul territorio nazionale, perché se è vero che oggi è facile procurarsi dell'uranlo-metallo, grandi essendo le riserve degli Stati Uniti e del Canada, è anche vero che fra pochi anni la produzione basterà a coprire il fabbisogno delle industrie atomiche. Oggi vergono prodotte in tutto il mondo 25.000 tonnellate di uranio-metallo (di cui 5.000 nel paesi del blocco sovietico) è fra tre anni la produzione salirà a 50.000 tonnellate (di cui 20.000 saranno prodotte dalla Unione Sovietica e dai suoi alleati); e ciò mostra quale impegno stia mettendo la Russia nella «corsa all'atomo». La produzione dell'Europa Occidentale è scarsa'; e quella italiana nulla. Ma la recente scoperta nel Trentino di strati di arenaria compatta consentono di sperare nella Identificazione di un giacimento che fra qualche anno potrebbe coprire una parte del fabbisogno nazionale. « E' una speranza che soltanto le ricerche in corso potranno confermare », ha concluso 11 prof. Ippolito. A sua.volta il prof. Giordani ha ricordato che il deficit di energia va continuamente aumentando e che soltanto il ricorso all'energia atomica potrà salvarci da una grave crisi, industriale e monetaria; perché non abbiamo altre risorse idriche da sfruttare e non possiamo appesantire la bilancia commerciale con 1 molti miliardi che sarebbero necessari per lo acquisto all'estero del carbone e del petrolio da adoprare come fonti termiche, di energia. C'è quindi da augurarsi che possano al più presto esser realizzati i progetti preparati dal tecnici dell'Euratom, 1 quali, per mezzo della costruzione di impianti comuni, sperano già entro 1 prossimi due lustri di ottenere con l'energia atomica una produzione di energia che permetterebbe al sei Paesi dell'Euratom di risparmiare 40 milioni di tonnellate di carbone. Nel suo rapporto ufficiale sul la « collaborazione internazionale», il sen. Basilio Focaccia presidente del Comitato italiano per le ricerche nucleari, ha parlato del nostro contributo allo sforzo degli altri Paesi, dicendo fra l'altro: «Quando fu costituito nel 1952 il Comitato nazionale per le ricerche nucleari non sfuggi agli esperti, che ne furono chiamati a far parte, la necessità assoluta che l'Italia fosse rappresentata nelle varie iniziative che cominciavano a nascere sulla base di una collaborazione internazionale. La presenza dell'Italia ha portato, se non un contributo di mezzi e di esperienze, certamente un alto contributo di snppdsd scienziati di valore a tali organizzazioni internazionali: soprattutto ci ha permesso di te- ' nere 11 passo, con le nazioni più progredite, di essere informati delle realizzazioni passate, di seguire giorno per giorno i progressi continui della scienza e della tecnica». Dopo aver illustrato i vari progetti internazionali, insistendo soprattutto sulla costruzione di uno stabilimento europeo di separazione isotopica dell'uranio, il sen. Focaccia ha concluso: < Da questa sommaria esposizione balza chiara la visione di un mondo fervido di iniziativa: l'energia nucleare che divide gli uomini quando fosse, auguriamoci mai, utilizzata per la costru-, zione di armi micidiali, sembra poterli unire più di ogni altra cosa quando venga applicata ad usi pacifici. Ragioni economiche sono alla base di questo miracolo, ma anche la visione comune agli scienziati di tutto il mondo di un futuro migliore, in cui la fatica dell'uomo sarà diminuita». e. a.

Persone citate: Basilio Focaccia, Bruno Pontecorvo, Felice Ippolito, Focaccia, Francesco Giordani, Ippolito, Sergio Nazarow