Un binario provvisorio di Giovanni Trovati

Un binario provvisorio Un binario provvisorio (Dal nostro inviato speciale) Susa, 19 giugno. Una grossa frana ha interrotto ieri notte la statale del Moncenisio poco prima di Molaretto. E' un punto dove la montagna appariva solida e mai avrebbe lasciato supporre alcun cedimento. I carabinieri hanno constatato che una enorme parete si sta staccando e minaccia gravi distruzioni della strada. La quale inoltre è segnata da preoccupanti screpolature ai lati. Di tutta la valle è l'unica novità brutta. Per la centrale dell'A.E.M. di Torino a Chiomonte non v'è più motivo di apprensioni. L'altra notte l'acqua era entrata nel reparto macchine, ma, dopo breve interruzione, gli operai avevano potuto ripulire le turbine. Ieri tutto il giorno e questa notte si è lavorato per riempire di pietre le gabbie che difendono l'edificio. In due soli punti le acque danno ancora preoccupazione. A Bussoleno, dove il rio Falcemagna continua ad inondare la stazione ed a passare sopra la nazionale: forse per domani sarà liberato dal detriti il ponte e sarà ripulito il canale, sì che le acque riprenderanno il loro corso sotto la ferrovia e sotto la strada. E poi a Condove dove improvvisamente la Dora nel pomerig- gio ha formato un'ansa e la corrente rode il terreno verso la massicciata delle rotaie. Questa notte sarà posto un binario provvisorio tra Borgone e Bussoleno e domattina, così si spera, dovrebbe transitare il primo treno, ben inteso a passo d'uomo. In seguito sarà ricostruita la linea. Si incomincia a vedere un'attività organizzata a Chianocco, il paese che più ha subito devastazioni. Sono all'opera scavatrici e caterpillar. Rimangono isolate le frazioni Colombe, Vindrolere, Bermafeisart, erotte, Pavaglione. Il tempo ristabilendosi ha salvato il bestiame perché è stato possibile portarlo dalle frazioni ai pascoli superiori. Il Comune ha tre ponti rovinati e la strada che lo collega alla nazionale è interrotta. Si dovrà rifare il letto al torrente per impedire che al scarichi su Borgone. Si considera irricuperabile alle colture il pendio che dolcemente scendeva a valle e che aveva campi prati orti e vigneti. Dopo Chianocco i danni maggiori li hanno i comuni di Cesana e di Ulzio. Non soltanto per i boschi persi e per i terreni seminativi distrutti, quanto per le comunicazioni interrotte che fermano il turismo, prima fonte di vita per questa zona. Da Cesana non si sale a Bousson ed a Sauze di Cesana. Non si può raggiungere il Sestriere, non si viene ad Ulzio. Cesana è collegata unicamente con Claviere, ma le strade sono interrotte poco oltre il confine francese. Ulzio non comunica con Susa e Torino per la frana che continua a sfaldare la nazionale tra Exilles e Salabertano. Bardonecchia è unita con Ulzio, ma tagliata da Susa e Torino. Inoltre è rotta la strada da Bardonecchia a Rochemolles. Salabertano ha perso buona parte dèi -terreni coltivabili al fondo valle che è diventato un vasto greto. La fabbrica per l'essicazione e l'inscatolamento del merluzzo è stata devastata dalla piena. Anche Exilles ha perso boschi e seminativi. Quattro ponti sono inservibili ed il paese è tagliato fuori dalla stazione. Isolata è la frazione Champbons senza acqua e senza luce. Sopra Chiomonte è isolata la frazione Ramats. E' ancora'chiusa la militare tra Susa e Bussoleno, e da Susa non si arriva a Novalesa perché è rotto il ponte dopo Venalzio. Cinque ponti sono inutilizzabili a Bussoleno ed è stata asportata la diga dello stabilimento Sisma, nel mezzo del paese. Nella bassa valle centinaia di giornate sono allagate e, peggio ancora, coperte di fango. Si presenta il problema della irrigazione perché le prese dei canali sono scomparse. A San Giorio, a Borgone, a Sant'Antonino, a Sant'Ambrogio scarseggia il foraggio. In questo ultimo comune ha provveduto a mandare un primo carico il Consorzio agrario. Una commissione inviata dal comune di Torino (l'assessore Sibille, il sen. Castagno, il consigliere prof. Vignolo Lutati) ha raggiunto Ulzio, Cesa na e Bousson per distribuire sussidi ad alcune famiglie per un totale di 600 mila lire. La P.O.A. ha già inviato 700 quintali di derrate. Giovanni Trovati

Persone citate: Castagno, Cesa, Sibille