Tipografia della ribaIta

Tipografia della ribaIta — DIETRO LO SCHERMO — Tipografia della ribaIta Una cineteca di interpretazioni teatrali, importanti e preziosi documenti Nuovi film di Ahtonioni e di De Santis - *Il tetto» e de notti di Cabiria» in volume - Divulgazioni scientifiche di Frank Capra - Roussin attore Una Casa produttrice Inglese, alleata per la distribuzione a un'altra di New York, ha stabilito un suo programma di film che riprodurranno integralmente spettacoli di prosa, di balletti e di melodrammi. Sarà tra l'altro filmata una opera, da stabilirsi, alla Scala di Milano; non mancheranno i balletti Sadlers Wells, quelli del «Royal Siamese Bi.?let> di Bangkok; e x Stratford-on-Avon sarà ripreso lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate. Anche se non nuovissimo, sarà certo, da parte del cinema, un insigne atto di umiltà. Ridursi cioè a semplice mezzo di riproduzione nei confronti del suo tanto più glorioso e tanto più povero rivale; porgergli il modo di sopravvivere come rappresentazione, o, quanto, meno, di conservarne un documento, piuttosto fedele e abbastanza probante. Raccolte del genere potranno essere di grande Importanza; come lo sarebbe il potere oggi disporre di t registrazioni » foniche e visive, tecnicamente efficienti, di alcune interpretazioni di un Tfi'.ma, di un Salvini, di una Duse, altrettanti Inviti a preziose indagini sull'arte e sul costume. Forse soprattutto sul costume di un paese e di. un'epoca; perché non possono non rispecchiarsi anche a una ribalta, specialmente ad opera di attori sommi, alle prese con testi che allora diventano altrettante pietre di paragone. Ma se il principio di adoperare il mezzo cinematografico come una tipografia della ribalta può essere valido e addirittura prezioso come documentazione, in quella singolare tipografia si affacceranno.ben presto non piccoli problemi. Si dovranno cioè < stampare > altrettante rappresentazioni teatrali. Ma, per codesta « stampa », quale tipo e quale corpo di caratteri, quale giustezza di linea, quale marginatura, quale formato si adotteranno? Potrebbe, l'obiet- tlvo, essere collocato In una costante posizione fissa, come se ne sta lo spettatore in una sua poltrona di platea; e come di là quello tutto vede, di là l'obiettivo dovrebbe tutto riprendere, tanto fedele quanto immoto. E a tutti quel particolari che di solito sfuggono allo spettatore medio l'obiettivo dovrebbe allora rinunciare, diventato a sue volta soltanto un gelido spettatore tecnicoonorario, e assai medio, per non dire mediocre. Poiché i suol risultati sarebbero di una piattezza e di una monotonia quasi esasperanti. Altro è considerare direttamente un boccascena da un punto necessariamente fisso, altro è vedere quello stesso boccascena su di uno schermo, e sempre ripreso da un punto altrettanto fisso. Si impone allora, per quella tipografia del teatro, l'uso di tutti i suoi mezzi, per sfornare la migliore edizione possibile. E allora: caratteri e corpi diversi, tondi e corói margini adeguati, < bianchi > aereati, e così via; vale a dire campi lunghi e primi piani, panoramiche e carrellate, stacchi e dissolvenze, insomma buona parte del soliti mezzi espressivi cinematografici. Ma potranno, così inevitabilmente articolati, -mantenersi ligi a una fedeltà obiettiva, diretta? Benedetto cinema, umiliato e cacciato dalla porta, esigente e petulante rientra dalla finestra. * * In seguito a recenti accordi, la RAI-TV potrà presentare soltanto film che già abbiano avuto almeno quattro anni di sfruttamento nel mercato italiano; eventuali deroghe saranno concesse da una commissione paritetica espressa dagli enti interessati. — Il grido, il nuovo film di Michelangelo Antonioni, ha quasi ultimato il suo montaggio; sono fra gli interpreti Alida Valli, Steve Cochran, Betsy Blair, Dorian Gray e Gabriella Pallotta. — Giuseppe De Santis ha firmato a Zagabria un contratto per il quale gli sarà affidata la regìa di Put u dolìme (<La strada verso la valle >), una comproduzione nella quale appariranno attori jugoslavi, italiani e francesi; riprese dal prossimo agosto al .genmaio 1953. — Nella interessante e urilissimo collezione dell'editore Cappelli, <Dal soggetto al film », diretta da Renzo Renzi, una collana che si propone di offrire una accurata ed esauriente documentazione di film significativi, e nella quale sono già apparsi i volumi dedicati a Giulietta e Romeo di Castellani, a Senso di Visconti e a Guerra e pace di Vidor, appaiono ora altri due ottimi volumi, ricchi di testi, note, fotografie e documenti: Il tetto di Vittorio De Sica a cura di Michele Gandin, e Le notti di Cabiria di Federico Fellini, a cura di Lino Del Fra. * * « Cinema Europeo » dà un quadro parecchio aggiornato della cinematografia in Russia. E' accentrata presso il Ministero della Cultura e fa capo a un Vice Ministro. Ne dipendono una Direzione generale per la produzione, un'altra per il noleggio e l'esercizio, e la « Sovexportfllm » per la diffusione dei film sovietici all'estero e per la importazione di film stranieri. Si hanno studi nelle capitali delle varie Repubbliche federate, 1 più attivi sono quelli della Mosfllm a Mosca, della Lenfllm a Leningrado, e quelli di Riga e di Kiev. Tra gli studi esiste un regolamentato sistema di emulazione sia per l'attuazione delle fasi stabilite dai piani economicoindustriali, sia per la diminuzione dei costi di produzione. I risultati ottenuti costituiscono, per il personale, la base di una retribuzione mensile a premi, con graduatorie stabilite ogni trimestre. La produzione oscilla fra i settanta e i novanta film all'anno, fra i centonovanta e 1 duecentoventi documentari all'anno, con più di un migliaio di cine-giornali. Del 61.708 « complessi di proiezione » 48.624 appartengono allo Stato, 13.084 a sindacati ed enti vari. Dei 61.708 impianti 19.218 sono a passo ridotto, i cinema urbani sono 4.325, quelli rurali 2.439, quelli nei colcoz 16.821, quelli ambulanti 23.423. Nelle capitali le sale più importanti si aprono alle 9 del mattino e si chiudono alle 24. La percentuale di noleggio Incide sul prezzo del biglietto per il 17 per cento; il prezzo medio del biglietto è per la rete urbana di' due rubli e novantotto kopeki, per la rete rurale di un rublo e cinquantacinque. * * Pare confermato che Fernandel sarà Don Chisciotte nell'omonimo film che sarà prodotto da Michael Todd; Elizabeth Taylor sarebbe Dulcinea e l'attore messicano Cantinflas sarebbe Sanciò Pancia. — Il quarto film in Cinerama, allestito da Otto Long, è Search for Paradise, una < ricerca del paradiso », che si svolgerà nell'Himalaya, nel KaraUorum, nel Kashmir e a Ceylon. — Frank Capra sta avendo un vivo successo alla tv con il primo di alcuni suoi film di divulgazione scientifica, Nostro Signore Sole. — Chi si rivede; Arrivederci Francesca, diretto nel 1941 da Helmut Kàutner, sarà ora rifatto da Wolfgang Liebeneiner. — Lillian e Doroty Gish, che iniziarono la- loro attività a Hollywood nel 1912 lavorando con Griffith, e che dal 1930 in poi si erano dedicate al teatro, interpreteranno a Broadway, nel prossimo ottobre, una commedia dell'ex-ambasciatore Clara Boothe Luce, L'orsa minore. — Litvak e Brynner, che già lavorarono insieme per Anastasia, si sono associati per II viaggio, un film che rievocherà alcuni episodi della insurrezione ungherese. — André Roussin, per un film tratto da una sua commedia, Les coufs de l'autruche, dtue?iter<ì attore accanto a Pierre Fresnay, regista Denys de la Patellière. — Costituitasi a Buenos Aires l'<Associazione degli Amici del Cinema Italiano », cTie si propone una molteplice atti-trita di anteprime, cicli, inchieste, conferenze, referendum, pubblicazioni. * * Arancia e limone — Da qualche tempo vige in Francia, tra i giornalisti cinematografici, la consuetudine dì assegnare ogni anno due premi, l'< Orange » e il < Citron ». Il primo va ai registi e agli attori più cortesi verso i giornalisti che, per dovere d'ufficio, devono -frequentemente avvicinarli; il fecondo- va ai registi e agli attori più scortesi. Quest'anno il dolciastro dell'arancia è stato concesso a Yves Ciampi, Line Renaud e Charles Boyer; men-' tre l'acidulo del limone è stato inflitto a René Clair, Madeleine Robinson e Jean-Claude Pascal. m. g.