Le gravi ripercussioni dei nubifragi sul movimento turistico in Piemonte

Le gravi ripercussioni dei nubifragi sul movimento turistico in Piemonte Le zone colpite erano importanti eentri di villeggiatura Le gravi ripercussioni dei nubifragi sul movimento turistico in Piemonte l danni si valutano a 4 miliardi per le province di 1 orino e di Cuneo - Per i colli del Moricenisio e del Monginevro e con la ferrovia di Moderne (ora bloccati) l'estate scorsa erano affluiti 353 mila turisti - Per la strada della Maddalena (ora distrutta) passarono 15 mila auto Le alluvioni hanno anche provocato gravi danni al turismo; e questi danni minacciano di aggravarsi se non si corre ai ripari con urgenza. « In un bilancio di quanto è stato provocato dalla furia degli ultimi nubifragi — sostiene il direttore dell'Ente Turismo di Cuneo, dott. Giordanengo — i danni al turismo non devono essere sottovalutati. Soltanto solleciti lavori per riaprire almeno le più imporranti vie di comunicazione potranno impedire che essi si estendano sempre più e si ripercuotano non soltanto sull'economia delle zone colpite ma su quella di tutta la nazione ». I danni al turismo nella provincia di Cuneo sono calcolati sui 2 miliardi di lire. Già ora 1 villeggianti sono inferiori del 30 per cento a quelli dello scorso anno nello stesso periodo. E si presume clie questa media si protrarrà per tutta l'estate La strada di Valle Stura è bloccata ed in conseguenza sono chiuse le grandi Terme di Vinadio (300 letti) ed altri alberghi, fra cui quello del Colle della Maddalena. Da questo valico era no passati l'anno scorso (nei due sensi) 15.000 autoveicoli, ora I più ottimisti sperano che entro un mese si apra una carrareccia che consenta il passaggio a moto ed MI MIIIMIM MM M1IM11 II 11IMI i M1111111 111 i 111ID auto leggere: per la strada vera e propria occorrerà almeno un anni, se non un anno e mezzo, nel qual caso anche la stagione 1958 sarebbe perduta. E' sospesa l'autolinea Torino-Marsiglia, che forse verrà insfradata per il Colle di Tenda. Anche la Val Maira e la Val Varaita sono isolate ed in esse sono centri di villeggiatura come Accegllo, Prazzo, Casteldelfino, Pontechianale. In Val Gesso, anche essa bloccata, avrebbero dovuto essere riaperte le Terme di Valdieri, chiuse dall'inizio della guerra, per il cui rinnovamento si erano spesi 200 milioni: ora il Comune cerca di riaprire la strada, sperando di essere rimborsato delle spese in base ad una semplice promessa verbale. La provincia di Cuneo è in gravi difficoltà finanziarie: sulle spalle di ogni cittadino gravano 20 metri di strade provinciali (a Milano 20 centimetri!). Altrettanto gravi, almeno due miliardi affermano i tecnici, sono 1 danni al turismo nella provincia di Torino. 1 due valichi stradali del Moncenisio e del Monginevro e quello ferroviario di Modane sono chiusi: è difficile dire quando le comunicazioni ritorneranno normali. Dal versante italiano le previsioni sono più ottimistiche (anche se bisognerà escludere per qualche tempo il percorso ClaviereUlzio-Susau sostituendolo con il passaggio "dal Sestriere). Assai peggiore la situazione sul versante francese. Le ripercussioni sull'afflusso di turisti sono state immediate : « In questi giorni — a quanto calcola approssimativamente la Associazione degli Albergatori — il numero di stranieri presenti a Torino è dell'80 per cento inferiore a quello dello scorso anno nella stessa epoca, perché la massima iparte di essi giungeva dai valichi ora bloccati. Molte comitive che facevano tappa nella nostra città durante un viaggio per l'Italia, hanno disdetto le prenotazioni, come pure tutte quelle che dovevano giungere nel giorni del Corpus Domini e di S. Pietro ». L'importanza del turismo d'oltr'Alpe si può calcolare facilmente da queste cifre: l'anno scorso si sono fermati a Torino 153.487 stranieri di cui 72.378 francesi, e si calcola che altri 500 mila francesi si siano trattenuti in città meno di 24 ore. Gli stranieri hanno speso nella sola Torino oltre due miliardi e mezzo di lire Si pensi che l'anno scorso erano entrati in Italia dai valichi ora bloccati, nei soli mesi estivi, 353 mila turisti cosi ripartiti (la prima cifra si riferisce al passo del Moncenisio, la seconda al Mongi nevro, la terza alla ferrovia di Mo- dane)': giugno: (13.000, 8000, 15.000; luglio: 77.000, 16.000, 40.000; ago sto: 65.000, 27.000, 42.000. Anche l'assessore comunale al turismo, dr. Rosboch, ha Insistito sull'urgenza di provvedere ed ha confermato che il blocco dei valichi ha conseguenze assai gravi per la economia torinese (alberghi, negozi, esercizi, ecc.) : < E' anche completamente cessato il turismo del " week-end ", proveniente dall'Alta Savoia con auto o pullman; un turismo che non è più da considerarsi " minore " perchè la sua importanza economica è sempre più notevole e perché rappresenta il turismo di domani, accessibile a larghi strati della popolazione ». La stagione' estiva è compromessa soprattutto in Val di Susa. Cesane e Sestriere saranno presto liberate, ma non Ulzio e Bardonecchia, che hanno viBto cessare l'afflusso dalla Francia: dalla parte italiana c'è la ferrovia, ma moltissimi villeggianti sono torinesi che avevano scelto queste lo calltà per poter raggiungere facilmente la famiglia servendosi del l'automobile; ora saranno Indotti a preferire altre valli. Anche Ussegllo, con quasi 300 posti-letto in albergo ed oltre 1500 in alloggi e camere d'affitto, vede in pericolo la sua breve stagione s-2 non si riuscirà a togliere presto le acque dal centro del paese. La Val d'Aosta, per quanto de vastata, non vede troppo compro messo il suo turismo: aperti i due valichi internazionali e tutte le valli principali, ripristinato 11 transito a Villeneuve con un ponte provvisorio, riparato anche il ponte fra Brusson e Champoluc, ha solo due valli isolate, quelle di Rbniiiiiiiiiiiiitifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiitiiiiitiiiiiiiii Rhémes e della Savara, ed entrambe hanno ancora uno sviluppo alberghiero assai scarso. Nelle altre la Regione è intervenuta con tutti 1 mezzi disponibili e le interruzioni sono state rapidamente rimosse.

Persone citate: Giordanengo, Maira, Prazzo, Rosboch, Savoia