Uccide il fratello e lo zio a fucilate ed è soppresso nel sonno da un cugino

Uccide il fratello e lo zio a fucilate ed è soppresso nel sonno da un cugino Impressionante tragedia in Sardegna Uccide il fratello e lo zio a fucilate ed è soppresso nel sonno da un cugino lì duplice omicida aveva 19 anni ed era taggito di casa per diventare un bandito - Ha sparato contro i familiari che lo pregavano di ritornare Freddato mentre dorme dal congiunto sedicenne che poi si è costituito Cagliari, 17 giugno. Una sanguinosa tragedia, nella quale hanno trovato la morte tre persone, è accaduta nel vicino paese di Orroli, a 60 chilometri da Cagliari. Il giovane Eflsio Abis, di 19 anni, ha assassitiato a fucilate il fratello Giovanni di 27 anni, lo zio Ottavio Pisano, dì 1,1, anni, e a sua volta è stato freddato dal cugino sedicenne Vincenzo Pisano, nipote di Ot tavio. Figlio di poveri contadini, Eflsio Abis aveva come unica aspirazione quella di diventare un bandito, ti suo vanto maggiore era di saper smontare e rimontare una rivoltella; giocava a conficcare scuri e coltelli lanciandoli da molti metri sulle porte dei vicini. L'idea di costituire la « banda di Orroli », composta da ragazzi della sua età dei quali egli sarebbe stato naturalmente il capo, era nata in lui da pochi giorni, e aveva convinto il cugino Vincenzo Pisano di 16 anni ad unirsi a lui. Ma per battere decentemente la macchia occorre in ge-i nere circolare armati. Perciò] la mattina di venerdì, scavalcata una finestra a pianterreno della casa di Luciano Mereu, Eflsio Abis riusciva ad impossessarsi di un fucile da caccia e della relativa cartuccera. Un'ora dopo, il ragazzo vagabondava già per le campagne di Orroli. Il cugino Vincenzo lo avrebbe raggiunto presto; poi sarebbe cominciata per i due la vita d'avventura. Sennonché i primi ad andare incontro ad Eflsio Abis furono il fratello Giovanni e lo zio Ottavio Pisano, che, preoccupati dalla lunga assenza del congiunto, avevano deciso, alle prime ore dell'indomani sabato, di mettersi sulle sue piste, I dite non rientrarono. Domenica mattina il conta- fdino Raimondo Sirigu rinve- niva a due chilometri dal pae se, in mezzo al grano alto, i cadaveri di Giovanni Abis e del Pisano. Essi avevano cercato di convincere il giovane a ritornare a casa e il « bandito », seccato, aveva sparato a bruciapelo da due metri, sfi gurando orribilmente in volto il fratello e lo zio. Alla vista, subito dopo, dei dite cadaveri e del sangue che ne sgorgava, Vincenzo Pisano, il sedicenne luogotenente del « capobanda- », ebbe un moto di raccapriccio. Si mise a pian¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiinii iiiitmmiiimiiii gere e senza neppure avere la forza di chiedere al cugino come avesse potuto arrivare a tanto, fece per allontanarsi. Non avrebbe mai fatto parte della banda di Orroli. Ridendo l'Efisio Abis cinse al collo il più giovane cugino; poi, visto inutile il tono dolce, gli intimò di non allontanarsi. Vincenzo Pisano obbedì. Rimase con Eflsio finché venne la sera. Poi finse di aver sonno e, fatto al « capo » un giaciglio di paglia, si adagiò egli pure e chiuse gli occhi. Eflsio Abis si addormentò per davvero. Fu allora che Vincenzo, trattenendo il fiato, gli si fece vicino, prese cautamente il fucile, puntò la canna verso la bocca del compagno e da venti centimetri fece fuoco. Vincenzo Pisano si è costituito ai carabinieri alcune ore dopo, aspettandoli in campagna. Quando i militi lo hanno accerchiato, egli ha lanciato il fucile due metri avanti a sé e, sollevando le mani, ha dfatovnamlailpDprsdaszrdccisiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii detto: «ilft arrendo, ormai ho fatto giustizia ». L'assurda strage ha sconvolto gli abitanti di Orroli. Giovanni Abis si era sposato- meno di un anno fa. Sua moglie avrà tra una settimana il primo figlio; Ottavio Pisano ha lasciato la moglie e otto figli; il più grande ha 16 anni, il più piccolo appena uno.

Luoghi citati: Cagliari, Eflsio Abis, Orroli, Sardegna