La Francia sospenderebbe la liberalizzazione degli scambi di Sandro Volta
La Francia sospenderebbe la liberalizzazione degli scambi La Francia sospenderebbe la liberalizzazione degli scambi Provvedimenti per sanare il deficit del bilancio statale - Ritardato il Mercato comune? • Forse altre tasse per 250 miliardi di lire (Dal nostro corrispondente) Parigi, 17 giugno. Si è riunito stasera il primo Consiglio dei ministri del nuovo governo, che ha deciso di chiedere all'Assemblea nazionale la precedenza assoluta per la discussione delle misure fiscali, rivolte a fronteggiare l'urgentissima situazione finanziaria. A questa richiesta si oppongono però i democristiani, che chiedono siti data invece la precedenza alla ratifica dei trattati che istituiscono l'Euratom e il Mercato comune europeo. E' tutt'altro che priva di fondamento l'esigenza democristiana, perché si attribuisce al governo l'intenzione di abolire la liberalizzazione degli scambi e di istituire il contingentamento.!, delle importazioni. Dopo che fosse stata presa questa misura, aia pure in forma provvisoria, diventerebbe senza Benso l'istituzione del Mercato comune europeo e il relativo trattato correrebbe il rischio di venire respinto dall'Assemblea nazionale. La lista dei provvedimenti fiscali, che dovrà dare un gettito complessivo di 150 miliardi di franchi (circa 250 miliardi di lire), non è stata ancora completata dal nuovo ministro delle Finanze, il radicale Felix Gaillard, il quale ha sostituito il pocialista Paul Ramadier. Si sa però che egli si propone di rinunciare a quasi tutti I progetti di imposta sulla produzione, che avevano provocato la caduta del governo Mollet, in seguito all'opposizione dei gruppi conservatori, per sostituirli con nuovi balzelli sui consumi. Nessuna nuova misura fiscale colpirà perciò i grossi dividendi. In compenso, fra le più forti tasse di nuova creazione ci sarà quella sulla benzina, che era già slata aumentata di sei franchi al litro, quando la crisi del canale di Suez costringeva le navi a seguire la rotta del Capo di Buona Speranza, ed ora, pur essendo ritornata normale la navigazione, verrà, aumentata di altri tredici franchi e sessanta al litro. Ogni litro di benzina verrà dunque a costare 90 franchi, corrispondenti a circa 160 lire italiane. Per lo Stato, il nuovo aumento di prezzo porterà un beneficio di circa 52 miliardi nella seconda metà dell'esercizio in corso, che si aggiungeranno ai 18 miliardi provenienti dall'aumento precedente. A questo gettito si unirà poi quello proveniente dall'aumento delle tariffe postali, valutato a 20 miliardi, e la sopratassa sugli aspirapolvere, i frigoriferi, 1 ferri da stiro elettrici, e gli altri apparecchi di uso domestico per 23 miliardi. I 37 miliardi, che ancora mancano per completare i 150 richiesti dal ministro delle Finanze, verranno completati con altri provvedimenti ancora allo studio: in parte, potrebbero venire ottenuti con una imposta del 10 per cento sulle società, imposta che, in questo caso, sarebbe l'unica fra le nuove tasse a colpire la produzione e non il consumo. Sandro Volta
Persone citate: Benso, Felix Gaillard, Mollet, Paul Ramadier
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