Interrogato Mariella Spissu sul primo alibi di zio Giuseppe

Interrogato Mariella Spissu sul primo alibi di zio Giuseppe Interrogato Mariella Spissu sul primo alibi di zio Giuseppe Due ore nell'ufficio del magistrato - Si spera che la giovane, sottratta all'influenza del fidanzato, si decida a dire la verità Roma, 15 giugno. Mariella Spissu è tornata a Palazzo di Giustizia ed è rimasta nell'ufficio del giudice istruttore dottor Achille Gailucci per oltre due ore. E' questa la seconda volta che la fidanzata di Giuseppe MontesI viene interrogata dal magistrato. D'altra parte nel quadro delle indagini la ragazza ha finito per assumere un ruolo di rilievo. Non bisogna dimenticare che il giudice intende proprio far breccia tra coloro che sono stati e sono i più validi alleati dello zio di Wilma nella speranza di sapere quale sia la verità in tutta questa sempre poco chiara situazione. Alla sua fidanzata Giuseppe Montesi chiese cenferma del suo primo alibi basato tutto su una circostanza: « Sono uscito dalla tipografia verso le 20, come al solito; sono andato a casa in via Alessandria dove ho cenato con Mariella Spissu e poi ho accompagnato la ragazza sino alla Batteria Nomentana. Quando sono rientrato ho saputo che mia cognata Maria Petti aveva telefonato per avvertire che Wilma era scomparsa >. E Mariel- tlllllIlHllllllllItllllllllIflIllilllltllllllllllllilllU la Spissu, confermò. Senonché al giudice la ragazza può dare importanti indicazioni per stabilire l'ora precisa in cui avvenne questa telefonata: alle 21, come dice Adalgisa Roscini, la portiera di via Tagliamene? Alle 21,30 come invece afferma Ida Montesi? Alle 22 come sostiene Maria Petti? D'altra parte quanto tempo Giuseppe si fermò a casa prima di uscire per accompagnare la sua fidanzata sino alla Batteria Nomentana? Tutti particolari che acquistano notevole importanza soprattutto se messi in rapporto al dubbio che non sia stata detta tutta la verità su quel che accadde la sera del 9 aprile 1953 a via Tagliamento dopo che i Montesi si resero conto della scomparsa di Wilma e sulla ragione che spinse Maria Petti a rivolgersi, prima che ad ogni altro, a suo cognato Giuseppe con i! quale i rapporti erano stati sempre molto tesi. Ma un altro motivo soprattuto sembra indurre il magistrato ad insistere su Mariella Spissu: la speranza, cioè, che la ragazza, sottratta a quella che potrebbe essere la influenza del fidanzato, si decida a dire ciò di cui ha bisogno la Giustizia perché tutto possa diventare, ed in medo definitivo, chiaro.

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