Le funzioni del Capo dello Stato

Le funzioni del Capo dello StatoLe funzioni del Capo dello Stato Roma, 14 giugno. H sen. Sturzo si è dichiarato in disaccordo con la tesi esposta ieri dal Presidente Gronchi circa le funzioni che spettano al Capo dello Stato in ordine alla soluzione di una crisi di governo. Egli ha, difatti, indirizzato al Giornale d'Italia una lettera in cui dice : « Onorevole direttore, non posso esimermi dal ritenere che l'affermazione circa "il dovere di collaborare alla formazione del governo" fatta ai giornalisti dal Capo dello Stato abbia un chiaro riferimento all'ordine del giorno presentato al Senato da me e dall'on. Caristia il 31 maggio scorso. Se si fosse trattato di discutere una proposta di legge costituzionale o di discettare sul significato di un articolo della vigente Costituzione, Le avrei chiesto ospitalità per esporre il mio pensiero. Ma, di fronte all'autorevole affermazione di un "dovere in atto", altro non resta per un senatore in carica che di portare il problema in sede parlamentare nelle forme previste dal Regolamento ». Il Regolamento non prevede, in verità, alcuna forma per introdurre nella discussione parlamentare apprezzamenti relativi ad atti od a discorsi del Capo dello Stato. Nel dicembre del 1955 fu respinta un'interrogazione dello stesso sen. Sturzo che richiedeva chiarimenti sull'avvenuto ricevimento di un gruppo di ambasciatori da parte del Presidente Gronchi. Più di recente, a Montecitorio, la questione del mancato messaggio presidenziale di risposta ad Eisenhower non fu trattata che sotto la specie di un presunto "disservizio" dei corrieri diplomatici. Finalmente, l'ordine del giorno al quale Sturzo si riferisce, fu svolto a Palazzo Madama dal senatore Caristia per la sola parte che riguardava l'attività di orga ni diversi dalla Presidenza della Repubblica. In altri termini, dell'ope rato del Capo dello Stato non si ammette la discussici ne in Parlamento. Qualora don Sturzo, eventualmente intervenendo nel dibattito sulle dichiarazioni del Governo, dovesse accennare alla persona di Gronchi, il presidente del Senato si vedrebbe nell'obbligo di togliergli la parola. Non si vede, perciò, come l'autorevole sacerdote pensi di portare in Se' nato quello che egli chiama « il problema » di « un dovere in atto ». A termini di regolamento, potrebbe, difatti, solo esporre il suo pensiero, senza riferimenti alle dichiarazioni di Gronchi, sull'eventuale necessità di nuove leggi costituzionali o sul significato di-uh determinato articolo della Costituzione: ed invece è proprio questa la possibilità che Sturzo sembra escludere nella sua lettera. Prescindendo, comunque, dalla proponibilità o meno di un dibattito parlamentare sulle prerogative del Capo dello Stato, è intervenuto oggi nel merito della questione, il dott. Francesco Cosentino, direttore delle commissioni parlamentari della Camera dei Deputati, in servizio al Quirinale per i rapporti della Presidenza della Repubblica con il Parlamento e il Governo. Egli ci ha inviato una lettera nella quale illustra la questione. Vedere in terza pagina il testo della « lettera aperta » inviata a La Stampa dal dott. Cosentino, incaricato al Quirinale d?i rapporti della Presidenza della Re pubblica con il Parlamento e il Governo.

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