I capi dei profughi magiari terranno un congresso a Torino

I capi dei profughi magiari terranno un congresso a Torino I capi dei profughi magiari terranno un congresso a Torino II: raduno è fissato per il 21 giugno - Delegali di esuli da 20 nazioni Il gen. Bela Kirely rivela alcuni retroscena del brutale intervento russo (Dal nostro corrispondente) Londra, 13 giugno. Il generale Bela Kirely, che durante- la sollevazione di Budapest dello scorso autunno fu comandante della guardia nazionale che riuniva i vari movimenti partigiani, ha annunziato oggi a Londra che il 21 e il 22 prossimo sì terrà a Torino un congresso per la costituzione dell'Associazione dei combattenti ungheresi liberi. La città di Torino è stata scelta per ragioni storiche: nel 1894 vi mori l'eroe nazionale ungherese Kossuth. Al congresso parteciperanno i rappresentanti di venti organizzazioni di profughi ungheresi esuli in altrettante nazioni diverse. Queste tuttavia rappresentano soltanto circa. due terzi- del .150. mila profughi fuggiti;' recentemente dall'Ungheria, Altri 40. mila sono per il momento in campi austriaci e jugoslavi. Il generale Kirely ha dichiarato ripetutamente di non avere alcuna intenzione di creare un governo degli esuli, ód ha aggiunto di essere un militare e non un politico. Nagy, egli ha raccontato, fu arrestato perché rifiutò di firmare un documento sottopostogli dal comando sovietico. In tale documento egli avrebbe dovuto chiedere l'aiuto delle forae armate russe per € ristabilire l'ordine > in Ungheria; la data era lasciata in bianco, in modo che le autorità sovietiche avrebbero potuto usarlo quando loro facesse comodo, Questo episodio, ha detto Kirely verrà prossimamente confermato nel rapporto che la commissione d'Inchiesta nominata dalle Nazioni Unite sta per pubblicare. Il documento, secondo Kirely, confermerà che: 1) l'intervento sovietico in Ungheria 6'stato un atto di aggressione; 2) i russi non furono mai chiamati dal governo ungherese, rtja entrarono nel Paese di propria iniziativa; 3) trentacinquemila persone (uomini, donne e bambini) furono deportati durante e dopo l'Intervento armato sovietico; 4) il governo Kadar non è, un governo libero in quanto prende gli ordini dal comando militare sovietico di Budapest. r. a.

Persone citate: Kadar, Kossuth, Nagy

Luoghi citati: Budapest, Londra, Torino, Ungheria