Si discute su un "referendum,, per affrettare l'unità europea
Si discute su un "referendum,, per affrettare l'unità europea Si discute su un "referendum,, per affrettare l'unità europea La proposta al congresso di Roma - Schuman contrario - Un progetto per l'elezione dei membri delle Assemblee internazionali Roma.. 11 giugno. Un diretto appello all'opinione pubblica, per mezzo di un referendum indetto contemporaneamente nei sei Paesi della « Piccola Europa », potrebbe servire a superare le incertezze e le esitazioni dei sei Parlamenti che non si sono ancora decisi ad affrontare i dibattiti per la ratifica dei due trattati europeistici firmati in Campidoglio. Le po. jlazioni europee sono, infatti, psicologicamente mature per l'unificazione; e un loro plebiscito in favore dell'integrazione eu ropea non potrebbe non indur-l ra i parlamentari ad accelerare i tempi per dare finalmente un corpo e un'autorità a una idea che ha ormai raggiunto e convinto italiani e francesi, belgi e olandesi, tedeschi e lussemburghesi. Molti sono stati, durante la seconda giornata del «Congresso d'Europa», i delegati che si sono detti favorevoli ad un referendum per conoscere l'opirnor-e dei popoli sui problemi europei: l'olandese Brugmans ha detto dei risultati soddisfacenti ottenuti nei Paesi Bassi grazie al sistema delle consultazioni popolari; il francese Fabre-Luce ha sottolineato la opportunità di rivolgersi t.amente ai cittadini dei sei Paesi con dei « tests » che servano a saggiare gli orientamenti delle masse; l'italiano Santero ha parlato della necessità di far eleggere i delegati delle nuove assemblee internazionali direttamente dai cittadini dei sei Paesi e non dai parlamenti. Sembrava che tutti i congressisti, dopo l'appello fatto ieri da Gronchi per una più rapida marcia verso l'integrazione europea — economica e politica — fossero stati vinti oggi da un sentimento che Robert Schuman ha definito: « legittima impazienza ». Schuman s'è, però, dichiarato contrario alle consultazioni popolari, sostenendo che i consueti metodi diplomatici non hanno dato risultati così insoddisfacenti da meritare di essere ripudiati. In fin dei conti, egli ha detto, altri Paesi, come la Svizzera, l'Italia, la Germania, hanno avuto bisogno di moltissimi anni e di numerose guerre per arrivare all'unificazione nazionale. Come si può pretendere che l'unificazione europea, fra popoli di lingue diverse e di leggi abitudini economie differenti, possa "enir raggiunta da un giorno all'altro? I pericoli d'un referendum sono stati indicati anche da altri oratori, i quali si sono niiiiiiiiiiHiMiiiiiiuiiiiiiiiiiMiiiiiiimMimiiiMi domandati se una consultazione popolare nella « Piccola Europa » non potrebbe servire al gioco dei comunisti, tanto forti in due dei più popolosi Paesi della progettata unione, e se d'altra parte il referendum non potrebbe servire anche al gioco dei gruppi nazionalistici e sciovinistici Perplessità ha suscitato anche la proposta di indire eietoni dirette per la nomina dei delegati alle nuove assemblee internazionali, perché non sembra opportuno escludere i parlamenti nazionali dal control- lo delle istituzioni europee. Una soluzione di compromesso stata presentata dall'on. Courtin: 142> delegati dovrebbero essere eletti dai parlamenti e 142 a suffragio universale. Su questa <; sulle altre risoluzioni il congresso sarà chiamato a votare domani sera. Più difficile appare l'accordo sul problema di cui si è occupata oggi, sotto la presidenza dell'on. La Malfa, la terza sezione del congresso, e cioè sui rapporti fra l'Europa e l'Africa. I contrasti sono apparsi evidenti già cggi; e l'ombra degli avvenimenti in Algeria si è continuamente proiettata sul « Palazzo dei congressi ». Non soltanto i delegati di colore, ma anche taluni rappresentanti dei parlamenti belga e tedesco, hanno tenuto a sottolineare che la collaborazione fra l'Europa e l'Africa dovrebbe svolgersi su un piano paritario, non essendo oggi immaginabile una collaborazione non Jibera. Nel complesso trentasei oratori, fra i quali era anche il sindaco di Torino, avv. Pevron, sono intervenuti nelle discussioni svolte dalle sezioni del congresso che si chiuderà domani con la votazione su tre mozioni. e. a. +++—,
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