Tre persone svenute nell'auto che si incendia dopo l'incidente

Tre persone svenute nell'auto che si incendia dopo l'incidente Una topolino si incastra sotto un camion fermo Tre persone svenute nell'auto che si incendia dopo l'incidente In via Monginevro: i.pompieri spengono le fiamme ed estraggono i feriti, padre, figlio e nipote, tutti e tre con lo stesso nome Salvatore - In quel punto, poco dopo, un motociclista muore nell'urto contro un autocarro: con la medesima moto sei mesi fa si era già ucciso un suo amico - Un pensionato moribondo in corso Inghilterra Nel giro di pochi minuti due gravissimi incidenti stradali sono avvenuti ieri nella stessa zona di borgo San Paolo. Tragico bilancio: un morto e tre feriti gravi. Alle 16,16 un autotreno della ditta Aimeri e Conterno che effettua trasporti giornalieri fra Torino e Savigliano, si fermava in via Monginevro, quasi angolo corso Montecucco all'altezza dello stabile n, 163: qui uno dei titolari della ditta, signor Giuseppe Conterno di 32 anni, doveva prelevare, con l'aiuto dei suoi dipendenti, alcuni grossi colli. Alle 16,30, improvvisa, fulminea, quasi incredibile e certo inspiegabile, la sciagura. Alle spalle dell'autotreno giungeva, a velocità abbastanza sostenuta, comunque normale e controllabile, una vecchia « Topolino A », targata TO 77233, La strada — secondo le dichiarazioni concordi di molti testimoni che hanno assistito alla drammatica scena da breve distanza — era. in quel momento e in quel tratto perfettamente sgombra: non c'erano macchine né tram in un senso o nell'altro, non c'erano ciclisti, non c'erano pedoni intenti ad attraversare. Unico ostacolo, ma. fermo contro il marciapiede e ovviamente ben visibile, l'autotreno. La « 500 », però, non allargava di quel tanto a sinistra che era necessario per compiere il facile superamento : bensì proseguiva, senza il minimo accenno di frenata (non ne esiste assolutamente traccia sul terreno) o di rallentamento, la sua corsa decisa sino a battere con estrema violenza contro la parte posteriore sinistra del rimorchio. Il fracasso era tremendo e la « Topolino » s'incastrava profondamente sotto il pesante veicolo, sfasciandosi. Dal motore guizzavano alcune fiamme. In un attimo accorrevano 11 signor Conterno, il suo secondo autista e diversi passanti. Contemporaneamente i pompieri e i vigili urbani venivano tempestati di telefonate. Sul posto interveniva l'autoradio municipale, i vigili del fuoco con un carro-attrezzi e una ambulanza, la Croce Rossa con un'altra ambulanza, il carro-gru del « 280.000 », e sottufficiali e agenti del commissariato di P. S. San Paolo. L'incendio della c 500 » veniva spento Immediatamente, prima ancora che assumesse proporzioni allarmanti. Dall'Interno dell'utilitaria, con gran fatica poiché le portelle nell'urto si erano contorte, venivano estratti tre uomini esanimi e col volto coperto di sangue. Il più anziano era trasportato all'ospedale Maria Vittoria, gli altri due erano ricoverati al Maurlziano. Il primo, giudicato guaribile in un mese, risultava essere, dai documenti che aveva in tasca, il sessantunenne Salvatore Panetta, muratore, domiciliato In via Monginevro 233. Pure Salvatore Panetta era uno dei due feriti del Mauriziano, Aglio del precedente, di 26 anni, operalo, abitante col padre; e Salvatore Panetta era anche il terzo, nipote cioè del Panetta senior, operaio, domiciliato in via Valle Lagarina n. 12. A sera nessuno del tre Panetta era ancora in grado di parlare: sulle cause dell'incidente, quindi, non si poteva far altro che avanzare disparate ipotesi: o malore di chi era al volante, il terzo Panetta, o distrazione o guasto meccanico. Mentre appena estratti 1 feriti, i pompieri dlsincastravano 1 veicoli e i vigili urbani provvedevano ai consueti rilievi e gli agenti dì P. s completavano l'inchiesta e disciplinavano la folla subito radunatasi sul posto, all'autoradio giungeva una segnalazione urgente: alle 16,40 un uomo in ciclomotore s'era ucciso sbattendo contro un camion in corso Montecucco. I mezzi disponibili partivano immediatamente e percorse poche centinaia di metri si trovavano sul luogo della nuova sciagura. Alle 16,40, appunto, lungo corso Montecucco, diretto in corso Francia, viaggiava su ciclomotore l'operaio della Fiat Ferriere Ettore Leonardo di 37 anni, abitante in via Arona 22. Dalla sua destra, cioè da via Bardonecchia, sbucava un « Leoncino » guidato dal proprietario, signor Carlo Sciolla, domiciliato in corso Vercelli 21. Il Leonardo, sorpreso, non faceva nemmeno in tempo ad abbozzare una frenata. Anzi, con un gesto disperato, forse nell'estremo tentativo di ripararsi il capo, alzava le braccia. Lo sventurato andava a cozzare proprio contro lo spigolo del « muso » del camion. La botta era tale che col cranio affossava la robusta lamiera della macchina: quando lo si soccorreva, il Leonardo, con la testa spaccata, rantolava ed era morente. Decedeva infatti durante il tragitto verso l'ospedale Maria Vittoria. La notizia ha gettato nell'angoscia più indescrivibile la famiglia: la moglie, la suocera e due bambine, Dolores di 10 anni e Franca di 8. Particolare veramente impressionante: il ciclomotore non era del Cvsdmrngtrptorncrpovero Leonardo, ma gli era stato prestato dalla -famiglia di un amico: quest'amico, sei mesi fa, guidando lo stesso ciclomotore, si era ucciso in un incidente stradale. — Il pensionato della Fiat Agostino Raviglione di 72 anni, abitante in via Collegno 26, pedalava ieri alle 13,15 in corso Inghilterra: ad un tratto svoltava a sinistra per imboccare via Avigliana e finiva sotto le ruote della « Ford » TO 220124, pilotata dal signor Ubaldo Ciabatti, domiciliato in via Cibrarlo 76. Il Ciabatti inchiodava e la vettura s'arrestava bruscamente In pochi metri: ma la distanza era minima e l'investimento inevitabile. Il Ravlglione rotolava a terra e vi restava esanime. L'automobilista lo raccoglieva, lo caricava a bordo e lo trasportava alla massima velocità possibile all'ospedale Maria Vittoria. Qui il pensionato è stato ricoverato in gravissimo condizioni per choc traumatico, contusione cranica, frattura del femore. La « 500 » distrutta dalle fiamme dopo l'urto con il camion

Luoghi citati: Savigliano, Torino