Sabbadin giunge primo a Campo dei Fiori e Charly Gaul conquista la maglia rosa di Vittorio Varale

Sabbadin giunge primo a Campo dei Fiori e Charly Gaul conquista la maglia rosa Queiia di ieri fra Sion e Varese à stata forse la tappa risolutiva dei Giro Sabbadin giunge primo a Campo dei Fiori e Charly Gaul conquista la maglia rosa Una corsa drammatica sotto il flagello d'una gelida pioggia - Lunga tuga di JBottecchia che passa primo sul Sempione e totalizza Uno a dodici minuti di vantaggio, ma è ripreso e superato poco prima dell'arrivo - La battaglia tinaie scatenata da Detilippis - Louison Bobet attardato da un guasto al cambio - Magnifica prova di Nencini che resta secondo in classifica (Dal nostro inviato speciale) Varese, 3 giugno Il Giro d'Italia ha avuto oggi la sua più tempestosa, la più emozionante e, forse, la giornata decisiva. Tempestosa, giacché dall'inizio del Sempione, dopo appena SO km. dalla partenza il maltempo ha flagellato i corridori. Una pioggia continua c dirotta, gelida e penetrante, ha. reso oltremodo dolorosa la loro fatica, intirizzandone i muscoli, spremendone le più riposte energie perché resistessero fino al traguardo senza cedere al freddo e allo scoraìiicnto. E quando la corsa s'avventò sulle rampe del Sacro Monte che domina Varese per l'impennata ultima che per 10 chilometri porta alla fine della tappa, il ricordo della drammatica giornata- del Bondonc Vanno scorso, venne spontaneo a tutti della carovana. Non ci mancava che la neve, c il quadro sarebbe stalo l'uguale. Se si vuol compendiare in breve sintesi la fisionoi7iia della Sion-Campo dei Fiori, diciamo ch'essa per quasi sette ore ha mostrato due corse in unaLa prima, quella del veneto Bottecchia, che, fuggito col francese Rolland subito dalla partenza, e rimasto solo all'inizio del Sempione, ha coraggiosamente proseguito nella sua fuga solitaria per oltre 150 km. sino ad assaporare la gioia di una sicura vittoria tanto forte s'era fatto il suo vantaggio, e rassegnati parevano i suoi avversari. Sui 2005 metri d'altitudine del valico, sgombro di neve ma avvolto di nubi, Bottecchia passava addirittura con IV di vantaggio sul gruppo (Rolland, in mezzo, era a W e rotti), e tale ritardo gli assi continuavano ad accusare a Domodossola persino salito ai 1S' di Baveno- Poi quando dal gruppo degli assi presero successivaynente ad uscire isolati o in piccole pattuglie tre, quattro, otto corridori per lanciarsi all'inseguimento del fuggitivo, allora la corsa, chiamiamola n. 1, divenne ancora più viva, per la immediatezza della lotta fra l'isolato ch'era in testa e la pattuglia che l'aveva preso in caccia, ed ancora per l'incertezza del suo risultato. Come essa si sia conclusa, diciamolo in quattro parole, alquanto spiacenti che l'omonimo, e parente alla lontana del compianto grande campionefriulano, sfinito dallo sforzo prolungato c dalla fame, venisse raggiunto e lasciato indietro dal manipolo dei suoi primi inseguitori, che poco oltre, appunto sulla salita al Campo dei Fiori si frazionarono. Qui, il ventunenne Alfredo Sabbadin, riusciva a staccare i suoi compagni di gruppo, e s'involava verso il traguardo, senza più venir raggiunto. La seconda corsa è quella degli assi, che lottano, si sa, non tanto per il successo di tappa quanto per la classifica generale, e i milioni di premio e la fama c i successivi lauti guadagni che la Maglia rosa indossata fino a Milano e poi sulle piste di mezza Europa porta con sé. Ed anche questa seconda corsa ha raggiunto un livello d'alta emozione. E' durata assai meno della prima, giacché fino ad una quarantina di chilometri dal traguardo, si sarebbe detto che la grossa compagnia di Bobct, Gaul, Ncncini e compagni si disinteressasse non solo del solitario fuggitivo che la precedeva ancora di 10' abbondatiti, ma altresì della decina d'impa¬ zapdlraMlsppcvscscdsqms zienti che da qualche tempo avevano preso il largo per proprio conto, e a poco a poco riducevano il ritardo da Bottecchia. Essi rinunciavano dall'attaccarsi in pianura, aspettavano la salita per dirimere la rivalità che li divide, in cima alla quale sta il possesso della Maglia rosa. Badarono soltanto ad accelerare l'andatura per non lasciarsi sorprendere dall'improvviso scatto di qualcuno dei più diretti avversari; quelli ch'erano avanti andassero pure verso il traguardo. Allora, appena si fu in vista dei sobborghi di Varese la corsa n. 2 divampò in tutto il suo furore e la sua bellezza. Sotto l'impeto di Dcfilippis che alla curva in breve salita di Masnago scatta di sorpresa e piglia cento metri alla quarantina di uomini che formavano il « gruppone », questi si allungaìto, si frazionano, qualcuno scompare dietro le vetture delle < case » che sopraggiungevano urlando con tutti i loro clacsons. L'attacco del torinese dà il segnale della lotta che divamperà così furibonda, e tanto si avvicinerà a quella che contemporaneamente si stavano dando t fuggitivi per la vittoria di tap pa, che il più forte, il più ve loce, il migliore insoìnma dei sopraggiunti che non era altri che Gaul, prima del traguar do agguanterà uno alla volta i nove che in quel momento ancora lo precedevano, meno uno, il sabbadin, dal quale arrivava a meno di cento metri Ma per liberarsi de' suoi compagni di gruppo, di Bobet L'arrivo di Gaul sul traguardo di Campo dei Fiori (Telef.) impresa, è stata compiuta da Gaul! Lo si aspettava alla prova del fuoco, dopo il focherello della tappa a cronometro di Boscochiesanuova e gli assaggi di sostenuta velocità offerti alla nostra ammirazione dalla salita di Radicòfani fino a ieri alla lunga scalata del Gran San Bernardo; e là prova tanto attesa si è conclusa con un suo completo trionfo, dopo una lotta impegnativa all'estremo grado. E' andata così. Raggiunto Defllippis e lasciato indietro nel gruppo enormemente allungato -al momento ohe da Sant'Ambrogio comincio la salita, Gaul si porta alla testa della fila, e scatta. Soltanto Nencini e Geroiniani riescono a seguirlo, mentre si vede Bobet in leggero ritardo manovrare disperatamente la levetta del cambio di velocità. Si saprà poi ch'essa s'era inceppata; e quel banale incidente meccanico sarà fatale alla Maglia .'osa. Costretto a spingere una moltiplica inadatta, si vede Bobet perdere terreno, scomparire alla seconda curva assieme ai ritardatari. La lotta s'è intanto ristretta fra i tre uomini citati: Gaul, Nencini, Geminiani. La strada è stretta, una spessa fanghiglia la ricopre. Gaul accelera, senza neppure alzarsi sui pedali, e dopo due chilometri Geminiani fa « ah! », abbassa la testa sul ma?tubrio in un gesto sconsolato, e si lascia distaccare. Per lui, è finita. Soltanto Nencini ora è rimasto alla ruota del lusse?nburghese. Essi proseguono assieme tanto velocemente, che al terzo chilometro già sono in vista degli ultimi della schiera in f'tga, anch'essa assottigliatasi come già s'è detto. Ma non è di essi che Gaul gvtuCuralnvaspcStesCagNsi preoccupa: è dell'italiano ch'egli vuole disfarsi. L'erta continua, lo sforzo per vincerla é durissimo, quello è il momento scelto da Gaul. Scatta una volta, e Nencini risponde; scatta una seconda, e ancora il toscano gli si fa sotto, riparlandosi alla sua ruota. Adesso, anche il volto di Gaul ha perduto quel piglio di fanciullesco e di grazioso che non l'abbandonava durante le sue imprese più faticose. Si è fatto durò, accigliato, sotto la maschera di fango che lo ricopre. Ma anche Nencini è « cattivo ». Non vuol darsi per vinto, capisce che se perde un metro, se non si riporta subito alla ruota del rivale, per lui è perduta ogni speranza di conservare ancrra oggi il breve vantaggio di 40" che ha su di lui. Ancora il quarto attacco è respinto, e s'era giunti giusto a 6 km. dalla vetta, e dal traguardo; ma ad un successivo, quasi rabbioso acceleramento di Gaul, il toscano deve cedere finalmente. E Charly, rimasto solo, ora va verso il completamento del suo capolavoro, che soltanto per la sorprendente prodezza del giovane Sabbadin non riuscirà perfetto al cento per cento. Soltanto il ventunenne compaesano ed allievo del vecchio Toni Bevilacqua, infatti, egli non fa in tempo ad agguantare. Quando Gaul sotto un ultimo rovescio di pioggia e fendendo la confusione di folla che si addensava nell'ultimo chilometro e aveva rotto ogni ostacolo, passa sotto lo striscione, Sabbadin è già arrivato, pia?i-, ge e ride fra le braccia di ! Bartali. Ma c'è qualcosa di ben più importante che si aspetta, cronometri alla mano. DI quanto Gaul arriverà prima di Bobet, che non si vede, mentre dietro Van Est, dietro Maule ed altri Nencini è già passato davayiti al cronometrista in nona posizione T La risposta è immediata; Gaul ha preso a Nencini 1' e 16", dunque gli passa davanti nella classifica, e giacché Bobet non arriverà che 13°, a poco meno di 2' da Gaul, anche per lui il verdetto è negativo; anche lui indietreggia in classifica, da Maglia rosa ch'era stamattina a Sion, ora è terzo, a 1' e n" dal nuovo leader, a 41" dal nostro bravo Nencini, che rimane secondo. Questa è la € storia » della più bella tappa del Giro finora disputata, della tappa che a meno d'un impossibile « croZlo » di Gaul sulle Dolomiti è da considerare come la decisiva. •Vittorio Varale di Ncncini, di Geminiani, dt Baldini e degli altri anch'essi aspiranti con maggiori o minori diritti alla vittoria finale, quale sforzo, quale magnifica

Luoghi citati: Baveno, Domodossola, Europa, Italia, Milano, Sacro, Varese