Polito silenzioso mentre Montagna annuncia querele per «amore di giustizia» di Enrico Altavilla

Polito silenzioso mentre Montagna annuncia querele per «amore di giustizia» WSarrlvo a Roma di due dei maggiori protagonisti Polito silenzioso mentre Montagna annuncia querele per «amore di giustizia» (Nostro servizio particolare) Roma, 28 maggio, Lasciate a Venezia la pioggia e le amarezze, Polito e Montagna sono rientrati a Roma in un pomeriggio colmo di soie, felici di essersi liberati della parte degli accusati, pronti ad assumere quclìu. negli accusatori « affinché la Giustizia continui a trionfare ». Afa in bocca a Montagna, siciliano, la parola < giustizia » sembra volerne coprile un'altra, vendetta. Non hanno viaggiato nello stesse scompartimento della « Freccia della laguna » e hanno scambiato poche parole, la sola volta che si sono scontrati nel corridoio. Poi si sono lasciati; Polito per tornare al figlio Giuseppe che gli ha fatto compagnia fino a Bologna, Montagna per continuare con gli avvocati Lupis e Bellavista la discussione sulle querele già presentate, contro la Caglio e contro il colonnello Pompei, e su quelle — dovrebbero essere più d'una dozzina — che intende presentare per calunnia o falsa testimonianza contro Muto e altre persone. Polito non sa ancora se vorrà perseguire in Tribunale le persone che hanno cercato di ro¬ vinarlo, forse manterrà soltan to la querela contro Camilleri, il suo accusatore implacabile. Afa non ne è sicuro. Per ora lllllllllllllllIIIIIIIIIItllf IMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIItllllllI à , . a pensa soltanto a riposarsi, si augura un periodo di bel tempo per potersi rifare ad Anzio dei dolori e delle fatiche che gli sono venuti « da questa «toria in cui ■— come andava dicendo — io non ho messo un dito, erodetemi, neanche un solo dito ». Invece Montagna non pensa che alla rivincita. Ha ora due soli scopi nella vita, dice, ripagare agli amici il bene che gli hanno fatto e ai suoi avversari restituire il male che hanno tentato di arrecargli. Fra gli amici elenca al primo posto i suoi avvocati ai quali non avrebbe ancora potuto versare un centesimo per gli onorari. Anzi è stato l'avvocato Lupis a pagare il suo conto d'albergo a Venezia, dice ancora Montagna, e racconta di non aver voluto rivelare al Tribunale che giortii or sono i mobili della sua casa in via Rabirio sono stati sequestrati e poi venduti all'asta per pagare una imposta di SSOJOOO lire. Non l'ha rivelato ai giudici, dice, per non esser sospettato di aver voluto toccare le corde sentimentali. Dovrà tornare alle sue attività, che il processo ha spezzato, per iniziare la lotta contro i suoi accusatori. Quale sia fra questi la persona contro la quale egli conserva il maggior rancore non è difficile indovinare; e perciò a chi gli doman- IllllllllIIIIIIIIIIIIIItlilllllllIlllllllItllllllIIIIIIIItll , fgvedere un quotidiano che portava il titolo « E' finito il processo Montesi'» egli ha potuto osservare che a Venezia si è soltanto concluso il processo contro Piccioni, Montagna, Polito e altri accusati. Ma prima di iniziare la sua battaglia giudiziaria, Montagna attenderà probabilmente di vedere se dalla sentenza <Ji Venera non scaturiranno, ope legls, altri processi contro i suoi accusatori, processi in cui potrebbe inserirsi come parte civile. Per ora pensa anch'egli a un periodo breve di riposo. Alla stazione Termini, dove la « Freccia della laguna » è arrivata alle cinque c un quarto del pomeriggio, pochi fotografi e. pochissimi amici erano nell'attesa di Montagna e di Polito. L'antico questore di Roma è stato abbracciato dai familiari e s'è allontanato verso l'uscita, rifiutando dichiarazioni. A Montagna soltanto una signora d'una certa età è venuta a stringere la mano e si è poi ritirata, lasciandolo solo ad aspettare che i facchini scaricassero le valige dal bagagliaio. E' rimasto solo per qualche minuto, trascurato anche dai fotografi; e forse pensava che quelle di oggi potevano essere le ultime fotografie giornalistiche per un lungo periodo di tempo, che d'ora in poi avrebbe potuto passeggiare per via Veneto senza destare troppa curiosità, senza suscitare l'interesse di quel fotografi che con i tcleobbiettivi lo avevano seguito fin dai tetti dei palazzi intorno al carcere di Regina Coeli quand'egli usciva nei « raggi » della prigione per l't aria > prevista dal regolamento carcerario. Solo, silenzioso, elegante coinè sempre nel « principe di Galles » tagliato da una cravatta blu a mi fondo, Ugo Montagna non tradiva i suoi pensieri. E avrebbe giocato con la fantasia chi avesse voluto leggergli negli occhi la soddisfazione della persona che, dopo esser riuscito per tanto tempo a tenere in mano un cerino acceso senza scottarsi, stia gustando la gioia di averlo passato a un avversario che potrebbe, invece, bruciarsi. Silenziosi sono rimasti anche altri personaggi del «caso» Montesi. Lo zio Giuseppe non è a Roma, è partito fin da stamane per rifugiarsi a Monteròtondo o presso la famiglia Spissu, dov'è ora forse in compagnia del figlio che ha riconosciuto. Il Presidente della Sezione istruttoria della Corte di Appello, Raffaello Sepe, si è recato a Palazzo di Giustizia, come tutti i giorni, ma è rimasto nel suo ufficio ad esaminare alcune pratiche perché non aveva udienza E non ha parlato con « giornalisti. Ha parlato invece, ma soltanto per un « no comment » brusco e affrettato, il Procuratore Generale Marcello Scardia che redasse la richiesta di rinvio a giudizio dì Piccioni, Polito e Montagna. An- tcdzc che Silvano Muto si è trince rato nel silenzio. E i genitori di Wilmat Ieri sera erano andati a letto presto, secondo l'abitudine, e hanno appreso dai quotidiani del mattino la sentenza d'assoluzione. Uscendo verso le sette dal portone di via Tagliamento 76, Rodolfo Montesi ha dichiarato a un- giornalista; <Non ho nulla da diro. Sua moglie, Maria Petti, ha voluto commentare la sentenza, e il suo commento dovrebbe essere quello di tutti. < Non posso far altro che rimettermi alla Giustizia^ ha detto la madre di Wilma. Uavv. Tatidet difensore della Bisaccia, ha dichiarato di voler impugnare la sentenza. Enrico Altavilla Ugo Montagna, appena giunto da Venezia, è accolto da amici alla stazione (Telefoto) (Nostro servizio particolare) pensa soltanto a riposarsi si dava le sue reazioni facendogl