Defilippis conquista la maglia rossa nella tappa di Napoli vinta da Favero di Vittorio Varale

Defilippis conquista la maglia rossa nella tappa di Napoli vinta da Favero Coronata finalmente da successo la lotta del "Git„ per il primato del Giro Defilippis conquista la maglia rossa nella tappa di Napoli vinta da Favero I due corridori, unitamente a Gismondi, sono scattati alle porte della città sorprendendo il gruppo che è giunto con 21" di distacco - Il vantaggio del torinese su Bobet è ora di 13 secondi - Le salite del percorso non sono state risolutive - Oggi si corre la Napoli-Frascati di km. 220 (Dal nostro inviato speciale) Napoli. 25 maggio. Piacevoli fatti hanno concluso l'ottava tappa del Giro d'Italia, disputatasi oggi a vivacissimo ritmo sul percorso, piuttosto accidentato per lo salite dell'Appennino AbruzzoMolisano, che i corridori dovevano superare sui 250 km. da Pescara a qui. Il più importante di essi, il che maggiormente colpirà l'attenzione di chi si appassiona a questo genere di avvenimenti (che in definitiva ha importanza nazionale per la generale curiosità ch'esso suscita nelle popolazioni non soltanto delle regioni toccate da esso) è il balzo fatto da Nino Defiìippis, ohe al suo terzo tentativo è finalmente riuscito a superare Louison Bobct nella classifica generale, e d07nani partirà in ìnaglia rosa per la tappa con traguardo a Frascati. L'altro fatto, secondo soltanto perché non se ne possono scrivere e raccontare due contemporaneamente, 6 chead arrivar primo è stato un italiano: Vito Favcro, e tanto maggior piacere deve arrecare questo successo, in quanto il giovane corridore veneto c lo stesso a ~ui andò male il colpo dì sorpresa alle porte di Ferrara cinque giorni fa, allorché entrò primo sulla pista, ma Bobct e Van Steenbergen lo superarono negli ultimi metri, facendone un boccone come due orchi cattivi. Anche stavolta è stato lui a scrollarsi dalla agglutinante compagnia del gruppone di cui faceva parte fino a pochissimi chilometri dal traguardo; l'ha fatto con uno scatto e una decisione così potenti che soltanto due corridori hanno potuto controllare, dapprima raggiungendolo, e poi, di comune accordo, unendo tutfe tre le proprie forze per conservare fino all'arrivo quei 200-300 metri conquistati di sorpresa (i due sopraggiunti, erano Gismondi e Defiìippis). ■ Il colpo gli è perfettamento riuscito, e da quel momento i tre non sono j>iic stati raggiunti, nonostante l'immediata e comprensibilmente energica reazione degli avversari, con Bobet in prima linea. Della volata, conclusa col succes so dell'iniziatore del < colpo >, parleremo poi; l'essenziale da dire subito è che il plotone della Maglia rosa e degli altri campioni sbucava sulla jiista dell'Arenacela, dov'era appostato il cronometrista, £1" dopo i primi; quanto bastava perché Defiìippis, qualunque fosse il suo posto nella volata, scavalcasse il francese nella classifica. Questa, anzi queste soddisfazioni sono venute a concludere una tappa che se ha deluso per la mancata offen sèditptmpdlnclft<ncasl siva da parte degli scalatori, è nullameno riuscita oltremodo interessante non solo per il cambia7>iento provocato in testa alla classifica ma per il piglio estremamente combattivo e risoluto che aleniti animosi hanno cominciato ad imprimerle dolio appena un'ora dalla partenza, e proseguendola con ammirevole tenacia fino alle porte di Napoli, allorché alle spalle dei fuggitivi di cui dirò, sopraggiunse la valanga degl'inseguitori, e si riformò il « gruppissimo > frantumato all'ultimo momento dal < colpo > di Vito Favero. Dev'essere stato appunto per neutralizzare il previsto attacco sulle salite da parte di Gaul, Bobet e altri specialisti, che il velocista-passista per antonomasia eh'è Poblet pensò di partire a fondo poco prima di Popoli (km. 50), trascinandosi dietro il francese Rolland: naturalmente affrettatosi a raggiungerlo per controllare lo spagnolo affinché non tentasse qualche brutto scherzo a Bobet, dal quale <don Miguely dista neanche un quarto di minuto in classifica. Fuori Suhnona la strada si fa più erta, quello è l'inizio della salita di 20 km. che porta ai 1280 metri dell'altipiano delle Cinquemiglia, ovverossia a Roccaraso dove comincerà la discesa, dopo la quale viene il meno lungo, ma anch'esso duro strappo di Riomro Sannitico, oltre il quale si erge il Macerone; temuto e famoso ai suoi tempi, i cronisti più immaginosi lo chiamavaìio til mangiatore d'uomini* tanti erano i corridori che metteva a terra, esausti e tramorti ti per la pendenza, il terric ciò, i sassi del suo orrendo fondo stradale, adesso diventato liscio come un biliardo. Questi tre ostacoli sono com-\presi in 10 km. circa, ma dtcia-l mo subito che sìi e giù per essi la situazione della corsa non subì sensibili variazioni. Al di là di essi, dove cominciano gli ultimi 100 km. tutti in pianura, u?m dozzina di corridori erano rg tutt'ora insieme; e per quanto riguarda il ritardo del secondo gruppo, esso aveva oscillato dal minimo di 1' su all'orlo dell'altipiano, a un massimo di 2' e 36" a Rionero, per scendere al¬ qulirlespdi quanto sul terzo valico, e risalire ancora, ma di poco, quando le salite furono lasciate alle spalle e la caccia dei fuggitivi divenne più furiosa. Diamo pertanto in sintesi quanto avvenne su queste salite dove erano posti tre traguardi del Premio della Montagna e, dopo l'ultima, un traguardo volante. Sotto lo sirUdone d<.lle Cinquemiglia (km. 9b) passò primo Geminlanl, seguito a pochi metri da Poblet e Carlesl; su a Rionero (km. 126) è Carlesi con Gemlnianl e II più giovane dei Barale, a dividersi il punteggio In proporzione; nel terzo colle, infine, dopo una lotta che vuole alcune vittime, è ancora il toscano Carlesl a passare primo sul culmine davanti a Barale e a Fornara. Poblet, Jean Bobet e Rolland, ch'erano fra quelli costretti a cedere in salita, nella discesa su Isernia (km. H6, traguardo volante: 1. Carlesl; 2. Geminlani; 3. Ranuccl, a cento metri), riuscirono a riportarsi sotto ai sette rimasti all'avanguardia (che erano i tre nominati più Fornara, < Baralino >, Van Est e Couvreur, al quale proprio in quel momento scoppia una gomma e addio per oggi). Sono dunque in novej col vantaggio di 1' e SO" ad iniziare gli ultimi 100 chilometri. Ma fra essi e il gruppone adesso è improvvisamente sbucato Nencini, straordinario d'impeto e di decisione. Prima di Venafro II solitario toscano corona con successo il breve ma velocissimo inseguimento e si unisce all'avanguardia, non prima di aver tentato di sorprenderla appena arrivatole addosso. Ammirevole la difesa che essi fanno del vantaggio, che al 192° km. era ancora di 2', ma ammirevole anche la difesa che « Louison » fa della maglia rosa. Onore a lui per non essersi mai dichiarato vinto. A 28 km. da Napoli lo scarto è sce so a 1' e io", e di 1' e 22" a 32 km. (qui Jean Bobet si ferma ad aspettare il fratello), e di 1' e 5" a S2 km. Adesso, anche gli altri si mettono < alla frusta >, sono Poblet, Baldini, Defiìippis, Fallarlnl, finché ad Aversa, dove mancano 16 km all'arrivo, quanta pena, quanta fatica per niente. All'Obelisco di Secondigliano, Favero ecatta; e il resto si sa Rimane solo da aggiungere '•he nella volata In pista Defiìippis parte deciso sul rettilineo opposto; esce dall'ultima curva con una lunghezza e più di vantaggio, e questo vantaggio mantiene — fino a 20 metri dal traguardo — dove si rialza e lascia che i suoi due compagni di fuga se la sbrighino per la vittoria di tappa. Egli già sapeva ch'era Maglia rosa; glielo avevano gridato al tocco della campana; gli bastava. Vittorio Varale Defiìippis ha indossato la maglia rosa e si appresta a compiere il giro d'onore (Telef.)