Viaggio elettorale del Caacelliere a Washington

Viaggio elettorale del Caacelliere a Washington Viaggio elettorale del Caacelliere a Washington Nel discreto ritiro della sua fattoria di Gettysburg, dove in dicembre ricevette Nehru, il Presidente Eisenhower si intrattiene in questa fine di settimana con un altro ospite di riguardo, il Cancelliere tedesco Adenauer. E' la quinta volta in" quattro anni che il vecchio statista sorvola l'Atlantico; la sua c scoperta dell'America > risale Infatti alla primavera del 1953, l'ultimo viaggio al giugno dell'anno scorso. Tutti gl'incontri americani del Cancelliere, del resto, si iscrivono in una linea generale che è fondamentale per intendere la politica estera di Bonn. Oggi, come nel 1953, Adenauer si reca a Washington a pochi mesi dalle elezioni generali, quindi con un trasparente fine di politica interna; se il precedente dovesse pienamente valere, il responso delle urne, il prossimo settembre, dovrebbe segnare un nuovo trionfale successo del partito democratico cristiano. Per quanto riguarda la situazione interna, il pronostico è indubbiamente favore¬ vole al Cancelliere: il < miracolo » della rinascita tedesca, la prosperità economica, la pace sociale sono tutti elementi che l'elettore non può ignorare. Perciò è previsione generale che la battaglia non sarà combattuta sul terreno della politica interna, bensì su quello della politica estera, sul quale incombe il grande interrogativo che condiziona l'intero avvenire della Germania. Quattro anni fa la distensione era appena ai primi incerti balbettii; Adenauer poteva quindi avere buon gioco a presentarsi a Washington come il sostenitore di una politica di fermezza, secondo la nota tesi che la riuniflcazione sarebbe stata ottenuta solo negoziando da posizioni di forza. Con l'autorevole appoggio di Foster Dulles, che condivideva pienamente la sua politica, fu poi facile al Cancelliere ottenere l'approvazione popolare; 1 socialisti gli agevolarono grandemente il compito, dimostrandosi incapaci di proporre un'alternativa valida. Il successivo delinearsi del¬ la distensione però non fece avvicinare per niente la riunificazione, mise invece in una situazione sempre più imbarazzante Adenauer, che temeva sopra ogni altra cosa un accordo fra i quattro grandi a spese della Germania. Così 11 viaggio a Washington dell'anno passato avvenne in un'atmosfera assai mutata; quello che è peggio, Adenauer non fu affatto informato che era in gestazione il famoso < piano Radford », improntato a un larvato neo-Isolazionismo in funzione della nuova strategia atomica. Anche l'attuale missione cade in un momento assai delicato, caratterizzato dalla revisione strategica intrapresa dalla Gran Bretagna e dal lentissimo avvìo delle conversazioni sul disarmo. La recente visita di Macmillan a Bonn non è valsa a far recedere gl'inglesi dal proposito di ridurre gradatamente le proprie truppe di stanza oltre il Reno; e questo proprio nel momento in cui lo stesso Eisenhower dichiarava, alla conferenza-stampa dell'8 maggio, di vedere «con molta simpatia» le proposte per la creazione di aree sperimentali di disarmo. Nonostante la successiva rettifica di Dulles, che gli Stati Uniti non avrebbero accettato alcun accordo fondato sull'attuale spartizione delia Germania, Adenauer si è recato a Washington ben deciso a far si che gli interessi essenziali del suo Paese non vengano trascurati a causa di questi sviluppi della situazione generale. Oggi il Cancelliere non teme più, come quando soffiava lo « spirito di Ginevra », che la Germania divenga merce di scambio in un eventuale#accordo russo-americano; si preoccupa sempre tuttavia che l'accordo sul disarmo, se mai sarà raggiunto, non incida dannosamente sul problema della riunificazione. Pare senz'altro da scartarsi l'ipotesi più temuta, quella della cosiddetta «fascia neutrale», in cui verrebbero comprese le due Germanie oggi esistenti. E' infatti impossibile che la Russia, dopo gli eventi di Polonia e di Ungheria, abbandoni il controllo mi¬ litare dei satelliti più restii, fra i quali è la Germania est; neppure l'Occidente, d'altra parte, potrebbe ammettere un pauroso vuoto di potenza nel cuore dell'Europa, prima che la situazione offra garanzie veramente solide. Il pericolo che Adenauer teme è un altro: che il problema del disarmo venga sganciato da quello della riunificazione, la quale verrebbe quindi rinviata indefinitamente. Secondo il Cancelliere invece disarmo e riunificazione devono procedere di pari passo, poiché entrambi sono collegati al problema ultimo della sicurezza europea. E' una visione sostanzialmente giusta, ma che comporta il rischio di rinchiudere la situazione in un circolo vizioso; in qualche punto bisogna pure decidersi a spezzarlo, se si vuole contribuire alla causa suprema della pace. Non è a credere che mere considerazioni di ordine elettorale facciano perdere di vista ad Eisenhower e Adenauer la posta grandissima in palio. f. v.