Fanfani chiede un programma moderato per risolvere i problemi più urgenti di Enzo Forcella

Fanfani chiede un programma moderato per risolvere i problemi più urgenti ZOL1 PREPARA IL DISCORSO AL PARLAMENTO Fanfani chiede un programma moderato per risolvere i problemi più urgenti Un discorso ad Arezzo: «La D.C. riconosce al Presidente del Consiglio la libertà di tener conto del pensiero degli altri grappi per raggiungere la maggioranza e governare» - «Le nostre soluzioni ai problemi del Paese le illustreremo a suo tempo quando chiederemo un nuovo mandato» - Malagodi propone al PLl l'astensione Roma, 24 maggio. Il nuovo Presidente del Consiglio ha completato in giornata la raccolta degli appunti informativi che aveva chiesto a ciascun ministro per preparare le dichiarazioni programmatiche che leggerà mercoledì prossimo ai due raini del Parlamento Le ultime relazioni che gli sono arrivate sono quelle dei leaders delle due ali dello schieramento governativo: la destra di Pella, che vorrebbe un discorso « misurato ed allusivo » peiì( non scontentare monàrchici e missini, la sinistra di Concila che vorrebbe invece un discorso impegnativo — sui patti agrari, l'istituzione delle regioni e la politica dell'IRI per conquistare la benevolenza dei socialisti. Agli appunti informativi del ministri va aggiunto, però, anche quello che Fanfanl ha simbolicamente inviato da Arezzo: non ha alcun carattere ufficiale, ma il suo peso politico è certamente superiore ad ogni altro. < Dopo che era andata malauguratamente in pezzi la coalizione governativa formatasi nel febbraio del '54 — ha dichiarato stasera il segretario della D C. concludendo la campagna elettorale ad Arezzo — non profilandosene altra possibile e non essendovi condizioni oggettive per un anti cipato scioglimento delle Camere, il Capo dello Statò ha fatto appello ad un autorevole parlamentare democristiano e, tramite suo, indirettamente alla d. c. per costituire un governo di minoranza atto a fronteggiare le esigenze nazionali ». <Come partito di maggioranza relativa — ha continuato Fanfani — la D. C. non ha potuto sottrarsi ad un preci so, non desiderato dovere fornendo al nuovo Presidente del Consiglio gli uomini da lui prescelti e assicurandogli appogpio in Parlamento. La D. C. ha ricordato, così facendo, propri orientamenti, ma ha anche riconosciuto al presidente Zoli la libertà di tener conto degli orientamenti degli altri gruppi per poter conse guire i voti necessari a passare ed a governare. E' un esempio di sano realismo» I democristiani, in altri ter¬ mMitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMii mini, non protesteranno se il governo, per assicurarsi la necessaria maggioranza parlamentare, accetterà, per determinati problemi, soluzioni non del tutto conformi agli orientamenti programmatici del partito. I soli punti contro i quali si mostreranno < assolutamente intransigenti » sono quelli che potrebbero compromettere « il progresso, la libertà o la sicurezza del Paese ». «Il governo Zoli — ha consigliato ancora Fanfani — programmi la Rua attività con discrezione e poi la svolga con solerzia. La discrezione necessaria non pregiudica gli sviluppi naturali della nostra vita nazionale, né impedisce di inquadrarli sin d'ora in quegli orizzonti che ormai si chiamano « schema di sviluppo » e « mercato comune ». Così come le conversazioni in corso per il disarmo, l'unificazione della Germania, lo sviluppo pacifico del Medio Oriente, richiederanno poi al governo un'accorta azione per coordinare la nostra tradizionale politica europeistica alle finalità perseguite dai popoli liberi con le suddette conversazioni. Parte da noi il sincero augurio che impostazione discreta, propositi di solerzia, visione ampia degli sviluppi della vita nazionale attirino al governo Zoli tutti I consensi di cui esso ha bisogno per passare e per governare I nostri voti non gli mancheranno, quale testimonianza di stima e di fiducia. Verrà poi il tempo di illustrare le nostre genuine soluzioni ai nuovi problemi del Paese, ma lo faremo allorché le circostanze ci consentiranno di chiedere agli elettori un nuovo mandato, avendo davanti a noi tutto il tempo necessario a svolgerlo ». Se Zoli, come è presumibile si atterrà al consigli di Fanfanl e di Pella (che in questa circostanza si è venuto a trovare sulla stessa linea del se gretario del partito, contro il quale nei giorni scorsi aveva combattuto, insieme a GonelIa, la « battaglia delle vice-pre sidenze ») il suo discorso non dovrebbe contenere passi su¬ sClcanpsmcagpvcsdtlsglalbrtvslppsaTi.scettlbili di provocare una rot- tura con le destre. Ma la prò- spettiva di una simile conver- genza di voti, sia pure casua- le e provvisoria, non entusia-1 iiiiiiiM iiiiiiiiiiiitiitiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiitiiit sina certo né 11 Presidente del Consiglio né il segretario della D. C. E difatti ci si sta ancora adoperando, per lo meno a ridurne la portata. Proprio oggi, dopo la riunione della direzione liberale preparatoria alla sessione del consiglio nazionale che inizia domani i propri lavori, ha preso consistenza una prospettiva già accennata ieri sera. Tra I dirigenti del PLI si sono, difatti, prediate due correnti: alcuni vorrebbero votare contro perché, secondo la colorita espressione di Bozzi, <1 liberali non devono fungere da bicarbonato per far digerire il monocolore»; ma altri, tra i quali sembra essere lo stesso Malagodi, sarebbero favorevoli all'astensione. Se questi ultimi avranno la meglio, l'astensione liberale, combinata con i probabili voti favorevoli dei laurini, renderebbe superflua la trattativa con i monarchici covelliani ed ì missini. Zoli non sarebbe costretto a graduare le affermazioni antifasciste e potrebbe forse spingersi anche più oltre per accattivarsi le simpatie del centro-sinistra. 111M i : 111 l i ! i 1111111 i 111 i 111 I colloqui della giornata sono stati numerosi. Zoli va familiarizzandosi rapidamente con 1 vari problemi del Paese ricevendo ad uno ad uno tutti 1 ministri. I suoi portavoce, di concerto con gli esponenti democristiani, si dedicano al lavoro di corridoio per la preparazione dello schieramento parlamentare. Ieri sera — si è saputo oggi — Zoli ha avuto un colloquio, privato, con il Capo dello Stato che è andato a trovare nell'abitazione familiare di via Carlo Fea. Questa sera Zoli ha ripetuto la visita recandosi al Quirinale, dove — poco prima — Gronchi aveva ricevuto l'ex-ministro dell'Industria, on. Cortese. Pella ha preso oggi le consegne di vice-presidente del Consiglio da Saragat che ricopriva la stessa carica nel governo Segni. Ma poiché il leader socialdemocratico dal giorno dell'incarico a Zoli non ha più voluto rimettere piede al Viminale, il nuovo vice-presidente del Consiglio si è recato nella sua abitazione. Enzo Forcella

Luoghi citati: Arezzo, Germania, Medio Oriente, Pella, Roma