Coty informa Eisenhower che è costretto a rinviare la visita di Sandro Volta

Coty informa Eisenhower che è costretto a rinviare la visita Coty informa Eisenhower che è costretto a rinviare la visita Affidata a Pleven una missione esplorativa tra i partiti - Ancora nessuna indicazione - Non si esclude un nuovo incarico a Mollet (Dal nostro corrispondente) Parigi, 24 maggio. René Coty ha Analmente dovuto decidersi a rinviare la visita negli Stati Uniti, perché non rimangono ormai più speranze che la crisi venga risolta avanti il 1° giugno, data alla quale sarebbe stato ancora in t^.tipo a partire per Washington in aeroplano. Del rinvio é stato ufficialmente informato Eisenhower. Stamane ha ricevuto Guy Mollet, il quale, uscendo dall'Eliseo, ha poi dichiarato: « Il Presidente della Repubblica mi ha chiesto di rimanere a capo del governo finché non sarà in grado di conferire ad una personalità politica l'incarico di costituire il nuovo Ministero, ed io ho aderito, alla sua richiesta». Formalmente, dunque, le dimissioni di Guy Mollet non sonq state ancora accettate. Nel pomeriggio, Il Presidente della Repubblica ha invitato all'Eliseo René Pleven per affidargli una missione esplorativa fra 1 partiti. Non è l'incarico di costituire il nuovo governo, quello conferito all'esponente della destra in sene all'U.D S R. (Unione Democratica Socialista della Resistenza), ma di saggiare le possibilità d'intesa fra i vari partiti e di stabilirne i contatti, per fornire al Capo dello Stato un panorama meno confuso della situazione parlamentare Accettato questo compito in lformativo dòpo un'ora di col loquio col Presidente della Re pubblica, René Pleven ha detto che sarà un compito molto difficile perché « se 1 partiti si irrigidiscono nelle posizioni di intransigenza che hanno annunziato al Capo dello Stato sarà impossibile costituire qualsiasi governo ». Ha poi affermato che l'unico argomento su cui conta di fare appello è il possibilismo degli uomini politici, 'd ha concluso dichiarando che, in nessun caso, accetterà di succedere a Guy Mollet. Un fatto nuovo ha d'altronde indebolito la posizione preminente che varie circostanze avevano attribuito ad un piccolo partito come l'U.D.S.R., cosicché sembra essersi allontanata la possibilità che il prossimo governo sia presieduto da René Pleven o da Francois Mitterand. Il fatto nuovo è stato determinato dalle dimissioni di Pierre Mendès-France dalla presidenza del partito radicale, avvenute al termine di una riunione dell'ufficio politico in cui era stato messo in minoranza con 17 voti contro 15. Le dimissioni di MendèsFrance segnano il fallimento del tentativo di fare del radicalismo un partito moderno. non legato alle vecchie clientele, ma ad un programma preciso sui principali problemi della vita nazionale. Il partito radicale ritorna così quello che era durante la passata legislatura, ossia una potente organizzazione elettorale che riunisce uomini delle più contrastanti tendenze politiche, In gr do di alternarsi al potere mediante coalizioni parlamentari che possono andare dalle s. glie dell'estrema destra a quelle dell'estrema sinistra. Esso riprende cioè la funzione di arbitro d'ogni maggioranza ministeriale, che la politica imposta da Mendès-France al partito sembrava avesse fatto passare all'U.D.S.R. In queste condizioni, René Pleven ha iniziato la sua missione esplorativa avvertendo subito che non avrebbe accettato la presidenza del ' Consiglio. La terminerà nel corso della prossima settimana. I suoi primi incontri sono stati stasera con Guy Mollet, Paul Ramadier e Christian Pineau. A complicare le cose, che erano già tutt'altro che semplici, è intervenuta poi la decisione della Democrazia Cristiana, che ha subordinato la sua partecipazione al nuovo governo a quella dei socialisti. E' una decisione che blocca qualsiasi possibilità di soluzione immediata perché i socialisti non si pronunzieranno certamente prima del Consiglio nazionale del loro partito, indetto per la settimana prossima. Nel complesso, il partito socialista rimane più che mai l'arbitro della situazione e, poiché all'interno del partito la sola volontà che veramente conta è quella di Guy Mollet, la costituzione del nuovo governo dipende soprattutto da ciò che deciderà il Presidente dimissionario. Sembra poco probabile, benché non si possa escludere, che venga affiduto il nuovo incarico a Mollet, ma anche se l'investitura dovesse andare a un altro uomo politico, sarebbe da lui che dipenderebbe l'esistenza del Ministero, Non si. tratterebbe, naturalmente, di un Ministero sorto con l'ambizioso programma di quello del fronte repubblicano: i democristiani porrebbero que sta volta le loro condizioni a proposito delle riforme scolastiche, come i cosiddetti indi pendenti le vorrebbero per i provvedimenti tributari e per impedire ulteriori sviluppi del la legislazione sociale. Ma quel che soprattutto preoccupa mol ti osservatori politici è che, in questo caso, non ci sarebbero progressi nell'impostazione del problema algerino. Sandro Volta

Luoghi citati: Parigi, Stati Uniti, Washington