Coty inizia le consultazioni per risolvere la difficile crisi di Sandro Volta

Coty inizia le consultazioni per risolvere la difficile crisi Coty inizia le consultazioni per risolvere la difficile crisi Senza l'appoggio dei socialisti non è possibile costituire una maggioranza - Potrebbe essere designato un democristiano, ma il paese non è favorevole ad un governo a sfondo confessionale - La scelta fra i partiti minori? - Probabilità di Mitterand e Pleven (Dal nostro corrispondente) Parigi, 22 maggio. Formalmente ti Presidente della Repuoblica non ha, accettato le dimissioni di Guy Mollet, perché l'Assemblea Nazionale non gli ha negato la ftr ducxa con la maggioranza assoluta. Si tratta però dì una sottigliezza procedurale per consentire al governo di rimanere m carica, durante la crisi, non soltanto per il disbrigo degli affari di ordinaria amministrazione, ma anche per le normali attribuzioni politiche. Questa decisione basterebbe a dimostrare che René Coty e persuaso che la soluzione della crisi è lontana e che considera molto pericolosa la mancanza di un governo con piena capacità di azione, in un momento in cui il Paese è travagliato da problemi d'una gravità estrema. Ciò non significa però che Guy Mollet abbia serie possibilità di riottenere l'incarico: dalla politica estera a quella finanziaria, dalla repressione in Algeria all'avventura di Suez, l'insuccesso del suo esperimento di governo é stato completo, cosicché non ci sono dubbi che il Presidente della Repubblica ne accetterà senz'altro le dimissioni, appena avrà potuto affidare ad un altro parlamentare il compito di costituire il nuovo governo. René Coty ha comunicato al presidente dell'Assemblea Nazionale la sua intenzione di non rinunziare al viaggio negli Stati Uniti, che era in programma per la fine del mese. Ha detto che, invece d'imbarcarsi sull'elle de France », come si proponeva, partirà in aeroplano, e ciò gli permetterà di ritardare di cinque giorni la partenza. Sembra però un proposito piuttosto ottimista, se si tiene conto delle . previsioni che venivano fatte oggi nei corridoi di Palazzo Borbone, secondo le quali la soluzione della crisi non sarà questione di giorni, ma d\ settimane. In ogni modo, stamane, il Presidente della Repubblica ha cominciato subito le consultazioni coi presidenti delle quattro Assemblee e dei gruppi parlamentari e le ha proseguite per tutta la giornata; le riprenderà domattina alle nove e non è impossibile che in serata sia già in grado d'invita¬ re all'Eliseo i primi candidati alla successione. Se si tiene conto che la crisi é stata provocata dal voto contrario dei cosiddetti indipendenti e dall'astensione dei radicali, non c'è dubbio che la prima designazione dovrà cadere sugli esponenti di quei due gruppi, e cioè su Antoine Pmay e su Pierre MendèsFrance; nessuno dei due potrà però essere in grado di formare il nuovo governo, a causa dell'opposizione, ormai irriducibile, del gruppo socialista. - L'aritmetica parlamentare è infatti tale che, senza il voto dei socialisti, non è possibile costituire nessuna maggioranza. Una frazione del gruppo parlamentare è certamente contraria alla politica svolta da Guy Mollet e, più. ancora, da Robert Lacoste, però la disciplina interna è ancora forte fra gli uomini della BFIO e il segretario del partito può impedire con facilità l'investitura di tutti coloro che hanno contribuito a rovesciarlo dal potere. Fra t grandi partiti, il solo su cui non pesi questo veto socialista è il democristiano che ha sempre sostenuto U ministero Mollet e, anche ieri sera gli ha votato unanime la fiducia. L'atteggiamento critico, che l'episcopato francese ha assunto a proposito della rappresaglia di Robert Lacoste in Algeria, potrebbe d'altronde significare in un governo a direzione cattolica la possibiiitd d'una soluzione liberale del problema algerino. La Democrazia Cristiana può essere dunque una delle più probabili chiavi per la soluzione delta crisi, anche se, superata la contingenza del dopoguerra, le tradizioni laiche della democrazia francese facciano considerare con una certa riluttanza l'eventualità di un governo a presidenza confesìionale. Non si può d'altronde dimenticare che il parf'o democristiano, che ha continuato a perdere voti in ogni elezione, dalla liberazione tn poi, è ormai ridotto con soli 74 deputati in parlamento. Tenuto conto di questa situazione, le probabilità maggiori sembrerebbero indicare che l'incarico del Presidente della Repubblica possa esser dato all'esponente di un picce- lo partito, l'Unione Democratica Socialista della Resistenza (U.D.S.R.), che ha in tutto venti deputati all'Assemblea Nazionale, compresi i negri eletti dai territori d'Oltremare. In questo caso la scelta potrebbe cadere tanto su Francois Mitterand quanto su René Pleven, che, nell'U.D.S.R., rappresentano rispettivamente la sinistra e la destra. Francois Mitterand è uno dei giovani più tn vista dell'Assemblea Nazionale:, ministro dell'Interno con Mendès-France, e della Giustizia con Guy Mollet, ha il pieno appoggio del gen. De Gaulle e di tutti glt uomini della Resistenza. Invece è il principale bersaglio contro cui sì accaniscono gli ex-collaborazionisti di Vichy, t poujadisti e, in genere, l'estrema destra, che montò contro dt lui lo scandaloso affare Baranès. Entrato nel governo Mollet dopo la vittoria elettorale del Fronte repubblicano, Mitterand vi è rtmasto fino all'ultimo, benché non approvasse l'azione di Robert Lacoste né le altre infatuazioni nazionaliste che avevano fatto del presidente del Consiglio l'ostaggio delle destre. Se egli dovesse assumere la presidenza del Consiglio, si potrebbe dunque prevedere una politica algerina più vicina al programma di Mendès-France che a quella che è stata seguita finora. Nell'U.D.S.R. il suo avversario diretto è René Pleven, rappresentante degli interessi della destra, molto legato tanta ai democristiani quanto ai cosiddetti indipendenti, insieme ai quali è stato uno dei principali esponenti del governo LanieJ. La sua andata al potere avrebbe dunque un significato contrario a quello che avrebbe l'investitura a Mitterand. Sandro Volta

Luoghi citati: Algeria, Parigi, Stati Uniti, Suez