Per soli otto secondi Defìlippis non ha tolto il primato a Bobet

Per soli otto secondi Defìlippis non ha tolto il primato a Bobet Anche sui traguardo di Cattolica nuova vittoria di uno straniero Per soli otto secondi Defìlippis non ha tolto il primato a Bobet Ha vinto in volata il belga Vlaeyen concludendo una fuga di venti corridori trascinati dal campione torinese, Nencini, Boni, Impanis - Il furioso inseguimento del gruppo comprendente «Louison» che salva in extremis la maglia rosa - Lotta accanita sul crcuito di Lugo per il premio di mezzo milione e vittoria di un altro beiga: Vannitsen - Domani la Cattolica-Loreto di km. 235 (Dal nostro inviato speciale) Cattolica, 21 maggio. Al ponte sul Marccchia, eh'è proprio all'entrata • di Rimini per chi viene da Forti, la maglia rosa era, almeno idealmente, passata dalle spalle di Louison Bobet, a quelle di Defìlippis. Lo scarto di tempo che separava in classifica i due corridori era stamattina di l'BO". Ebbene, fra il momento in cui U manipolo in fuga nel quale si trovava il torinese passava fra le spallette del ponte e quello in cui la lancetta del mio cronometro si fermò al sopraggiungere del gruppone di cui faceva parte Bobet (e anche Gaul e anche Poblet, ed altri che nella classifica precedevano Defìlippis), erano trascorsi esattamente.!' e SS". Era poco, lo so, erano soltanto tre piccoli, tre esili minutini secondi, ma sufficienti perché il nostro concittadino diventasse, lui, il leader del Giro... se la corsa fosse finita a quel punto. Mancavano, perà, ancora ?S k7n. per giungere a Cattolica, dov'era posto il traguardo di arrivo. Restava da vedere da quale parte durante la fase finale avrebbe pencolato la bilancia a decidere le sorti del vertiginoso match ad inseguimento che da oltre un'ora si svolgeva fra i 20 componenti del manipolo in fuga e il gruppone che gli dava la caccia. Sui lunghi rettilinei della via Emilia la lotta era davvero avvincente. E se alla fine il duello si è risolto a favore del francese, al quale sono rimasti 8" di vantaggio in classifica sul nuovo venuto alle sue spalle ch'è Defìlippis, avanzato dal settimo al secondo posto, poco male. Il merito essemiale della tappa, vorrei dire dei corrido ri. oggi è stato quello d'aver scatenato un'offensiva in piena regola contro la « Maglia rosa*, che se si è quasi miracolosamente sah'ata, ha altresì accusato la propria vulnerabilità. L'episodio decisivo della tap pa (che sebbene vinta in volata dal campione ufficiale belga André Vlaeyen davanti a Cassa7io, Massocco e i rimanenti del gruppo inetto Ciampi, Boni qualche altro ritardati da una caduta all'ultima curva, è vissuta unicamente per l'interesse destato dalla massiccia offensiva mantenuta ad allo regime dal torinese, da Nencini e pochi altri) aveva avuto il suo inizio tra Forlì c Forlimpopoli, vale a dire verso il 130° chilometro. Prima d'allora non era avvenuto nulla d'interessante, all'infuori delle solite, ma inconcludenti scaramucce. D'una di esse avevano approfittato prima di Lugo (km. 59) sette corridori ver guadagnare terreno e disputarsi in famiglia il premio di mezzo milione di lire che nella città delle medaglie d'oro era stato organizzato su un breve circuito, da percorrere tre volte per un totale di SO chilometri. Questa è una delle novità del Giro, che rende per plessi glt osservatori per il suo lato sì, molto spettacolare, ma evidentemente troppo speculativo. I fuggitivi erano due italiani: Bruni, Gaggero, e cinque stranieri: Morosi, Vannitsen, Hitrat, Le Ber e Von De Btekel, ai quali, fra il secondo e il terzo giro del circuito si aggiùnsero Gismondi e Rollane usciti dal gruppone che accusava poco più di un minuto di ritardo. Al termine delle tre volate (e subito dopo la fine della fuga, che 'a Faenza tutto era ritornato nella normalità, senza fuggitivi né inseguitori), la classifica a punti vedeva primo il belga Vannitsen davanti a Bruni. Gismondi, Iturat, ecc. A scatenare la bagarre fu Ferlenghi, in vista di Forlì, dove passò con 47" di vantaggio su Boni, Assirelli e Janssens, i quali precedevano il gruppone d'un centinaio di metri. La caccia fu veloce, i primi vennero raggiunti; ma l'episodio era appena concilino che sullo slancio dell'ultimo sforzo, nuovamente la compagnia si frantumò e stavolta definitivamente. La confusione durò qualche minuto, dopo di che venti uomini si trovarono nettamente avanti. Eccone i nomi: Defìlippis, Nencini, Boni, Carlesi Uliana, Grassi, Cassano, Sabbadin. Ciampi, Fattorini, Assirelli, Massocco, Ferlenghi, Piscaglia di parte italiana, più i belgi Impanis, Janssens e Vlaeyen, gli olandesi Voorting e Donker, lo svizzero Morosi. Per immediata che sia la reazione avversaria in breve i fuggitivi aumentano il vantaggio, che a Cesena è già di l'Si". Bobet e i suoi si prodigano al comando degli inseguitori e Gaul e » suoi fanno altrettanto, j vKtsgpsvs<Ghèrcsaà^tre'gtt montóniOeUè'dìtre\squadre si mantengono estra-1 nei alla lotta: anche Baldini. ' Il duello fra i due plotoni lan- ciati alla disperata ha, nelle de alterne fasi, momenti dav- vero emozionanti. Con l'avvici- noci al traguardo, il vantag-' gio di DeflUppis e compagni ente a 1 saie progressivamente *f»«.2"' fÌ1°^'r0'^1' e5L\al 158°; ale 53" — coinè nia) detto - al passaggio da Rimi-\ni, risultando addirittura di r'i a i esatti a H chilometri da Cattolica. Fu la punta massima del distacco, giacché gl'inseguitori si erano finalmente coalizzati, e Bobet non venne più lasciato solo a sbrigarsela. Sotto il traguardo (dove li aveva preceduti Manie, salvatosi negli ultimi chilometri e del tutto rimesso dall'incidente di ieri), i cronometri davano il loro ritardo ridotto a 1' e W. Bobet non era ancora sceso dalla bicicletta dopo la volata del suo gruppo vinta da Albani, che un giornalista francese gli gridò: «Siete ancora primo!». Louison rispose con un sorriso soddisfatto, ma stanco. Almeno per oggi era salico, sia pure di un filo. Ma domani sera, a Loreto t Vittorio Varale s difesa * 4 » 1^1:1^^^^^^^^^^^^^^^^^^^» Nino Defìlippis in piena azione mentre guida il plotone dei fuggitivi verso Cattolica (Tel.)

Luoghi citati: Cattolica, Cesena, Forlimpopoli, Forlì, Loreto, Lugo, Rimini