A spalle porta in salvo due operai svenuti in un pozzo delle fognature

A spalle porta in salvo due operai svenuti in un pozzo delle fognature 11 dramma durante 1 lavori nel sottosuolo di un cantiere A spalle porta in salvo due operai svenuti in un pozzo delle fognature IL primo colpito da asfissia mentre si trova nel cunicolo - Un compagno si cala in suo soccorso, ma si accascia privo di sensi - 11 generoso intervento di un murajtore Due operai hanno rischiato, ieri mattina, di morire asfissiati nell'angusto vano di una fogna in borgo Vanchiglia: fortunatamente la paurosa avventura si è risolta con un duplice salvataggio. Erano le 8. Nella fongatura di via Oslavia, all'altezza del n. 5, si calava l'operàio Giuseppe Macri di 55 anni, abitante a Grugliasco: in breve egli raggiungeva il fondo dello strettissimo pozzo profondo oltre quattro metri: avrebbe dovuto iniziare 1 lavori per innestare al condotto principale un condotto secondario diretto al nuovo stabile n. 9 della stessa via Oslavia. Alla superflce, intento a ordinare e preparare alcuni attrezzi, era rimasto un altro operaio, il ventinovenne Antonio Artico, domiciliato in corso Francia 1)5. Ad un certo momento l'Artico chiamava il compagno e non ne aveva risposta: si chinava sulla bocca del pozzo e non udiva rumore. Con la torcia elettrica gettava un fascio di luce nell'interno e scorgeva il Macrl raggomltojato su se stesso, esanime. L'Artico . non esitava. Si muniva di una robusta corda e scendeva a sua volta nella fogna: era convinto che l'antico fosse stato colto da un collasso cardiaco: non sospettava neppure per un istante che a stordire il Macrl fossero state le forti esalazioni venefiche del sotterraneo. Arrivato sul fondo, legava saldamente il compagno; ma quan-, do faceva per tirarlo su dalla scaletta, s'accorgeva che le forze lo stavano abbandonando: avvertiva un doloroso cerchio alla testa, gli occhi erano annebbiati, le gambe gli tremavano. Radunando le ultime energie, si issava faticosamente di un paio di metri e poi cominciava ad Invocare soccorso con quanto fiato avevav In gola resisteva in quella posizione due o tre minuti e infine, esausto vinto, si accasciava. La buona sorte voleva che le sue grida venissero intese dal titolare dell'impresa, signor Giuseppe Bianco, domiciliato in via S. Farina 4, e da un vigoroso e coraggioso muratore, Salvatore De. Moliner di 30 anni, abitante In via Noie. Il De Moliner si calava rapidamente nel pozzo. « Attento — balbettava l'Artico che era ancora in sé — non restare asfissiato anche tu... ». Ma il muratore agiva con mosse fulminee. Legava l'Artico alla scaletta per impedire che Unisse rannicchiato sul fondo, dove più acute e letali erano le esalazioni, e portava su il corpo del Macrl II salvataggio era difficile e drammatico. Non era agevole far uscire l'inanimato Macrl dall'esigua apertura circolare del pozzo: dopo numerosi tentativi a vuoto, il signor Bianco riusciva ad estrarlo: nell'ope. razione lo sventurato rimaneva ferito leggermente alla testa e ad un braccio, che avevano sbattuto contro 11 bordo dell'Imboccatura. Appena tirato fuori II Macrl, il De Moliner ridiscendeva e riportava alla superfìce l'Artico ormai privo di sensi. Intanto sul posto erano giunti t vigili del fuoco con un'autoambulanza. I due operai venivano trasferiti al « Maria IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII 1111 ( 1111M i 1111,111 ! I i ( Il I : I Adelaide » e qui le loro condizioni non apparivano gravi: l'Artico poteva essere rilasciato prima di sera, il Macrl, invece, era ricoverato in osservazione per misura prudenziale.

Persone citate: Antonio Artico, Giuseppe Bianco, Giuseppe Macri, Salvatore De

Luoghi citati: Artico, Grugliasco