Vigne e vino

Vigne e vino Vigne e vino rovinate dalla brina che nessuno acquista La vendemmia dell'anno scorso fu danneggiata dallha colpito il 30 per cento delle viti - Un agricolto (Dal nostro inviato speciale) | gravosa, se si ricorda che 11 prezzo del vino continua a mantenersi molto basso, perché nessuno lo acquista, ed ora, sotto la spinta del bisogno, verrà addirittura svenduto. Asti, 9 maggio. Quasi nessun paese dell'Astigiano è stato risparmiato dalla brina in queste notti di maggio. I danni sono gravi in molti Comuni e le famiglie del contadini vivono in uno stato di grande ansietà. Un caso addirittura disperato e tragico è avvenuto nel Comune di San Marzano, in località Monte Oliveto. Un agricoltore di 61 anni, Quintilio Rosso, già afflitto da aitri dispiaceri di indole privata, si è tolta la vita. Ieri sera, prima di rinchiudersi nella sua stanza aveva detto: «Il gelo mi ha rovinato le vigne; ora non desidero che di morire >. E stanotte, mentre sui colli ardevano 1 falò accesi dai proprietari per allontanare 1 pericoli del freddo, Quintilio Rosso è uscito di casa e si è gettato in fondo ad un pozzo. Il caso di San Màrzano, unico e certamente' di origine patologica, indica quanto sia acuto il malessere degli agricoltori di questa zona. La brina infatti è andata a deporsi sui campi e sui vigneti che nella scorsa estate la grandine aveva devastati. I contadini che hanno ancora le cantine piene di vino invenduto perché di qualità non eccellente vedono ora intaccati dal gelo i germogli delle viti: cadono cosi, a metà maggio, le speranze riposte nella prossima vendemmia. Un fenomeno slmile, con lunghe e sconvolgenti brinate si era avuto da queste parti nel 1945; ma ora pare che la rovina sia più estesa. Danni molto gravi vengono segnalati a Castelnuovo Calcea (specialmente nelle località ©pessina, Cassano, Cocito) dove tutte le viti giovani, esposte al fondo delle colline, sono state < bruciate > da treo quattro notti consecutive di brina. Altrettanto è accaduto nella fascia bassa della Val Tiglione, specie verso Mombercelli, dove si produce, con Montegrosso, la . miglior .barbera di tutto il Piemonte. Nelle vicinanze di Mombaruzzo la situazione non è diversa: in Val Cervino e in Valle del Pozzo il gelo ha rovinato forse il 40 per cento delle viti. Anche verso Canelli e Nizza là brina, rinnovatasi per cinque notti, ha rovinato 1 vigneti posti in zone non alte ed ha parzialmente distrutto le colture foraggere e orticole: fagiolini, zucchini, pomodori e peperoni hanno subito 1 colpi più duri. Il lavoro di due mesi deve essere tutto rifatto, con esito incerto. Andando verso Acqui si vedono .altre campagne colpite dal gtìò\jid i; Cornimi che'.più hanno sofferto sono queìl'f 'di Alice Belcolle, Ricaldone, Cremolino e Grognardo, dove, forse con un po' di esagerazione, si denunciano danni di circa l'80 per cento sul previsto raccolto. Fare un bilancio esatto dei danni è impresa difficile: i dati relativi non sono ancora pervenuti alla Prefettura né alla Camera di Commercio. Sembra comunque che In complesso si aggirino su un 20-30 per cento. Naturalmente ci sono cascine uscite indenni ed altre, come la Pancaldi in Val Tiglione, dove tutto è < bruciato ». L'economia della provincia subisce un danno di non meno di 600 milioni di lire. La situazione è grave non solo per le sconsolanti previsioni sui raccolti estivi e autunnali, ma anche perché ora gli agricoltori devono sobbarcarsi a nuove spese per acquistare sali* di rame e concimi azotati necessari a ridare vigore alle viti colpite dal gelo. E la spesa diventa tanto più c. n. Ascendono a 4 miliardi i danni nel Trentino Trento, 9 maggio. Secondo gli accertamenti eseguiti da tecnici dell'Ispettorato dell'Agricoltura, 1 danni causati dalla brina e dal gelo alle colture agrarie nella provincia di Trento si aggirano sui 4 miliardi di lire. Circa metà della produzione viticola è andata perduta, mentre quasi interamente distrùtto è risultato il raccolto della frutta, e particolarmente delle mele e delle pere. Il Comitato vitivinicolo è stato convocato oggi' d'urgenza per attuare i primi provvedimenti a favore de gli agricoltori maggiormente colpiti dalle disastrose brinate. aiiiiiiiiiiiiimmiinniniiiiiiiitiiiiiiii iiiim la grandine - Ora il gelo ore, disperato, s'è ucciso 1 a é li voto d'un Comune astigiano per unificare i dazi sul vino a, o, i ti tnea aa a aitegie Canelli, 9 maggio. Il Consiglio comunale di San Marzano Oliveto. in provincia di Asti, riunitosi questa sera, dopo avere approvato l'abolizione del dazio sul vino, si è fatto promotore di una iniziativa che a migliaia di Comuni Italiani porterebbe' un beneficio non indifferente. Si tratterebbe di unificare le tariffe daziarle in tutta la Penisola, qualora non si potesse ottenere la esenzione completa dell'imposta, portando le tariffe stesse a lire 10 il litro per tutte le bevande vinose e i liquori in genere. Delle 10 lire, 8 andrebbero al Comune ricevente e 2 al Comune speditore. Dell'iniziativa saranno informati nella giornata di domani il Presidente del Consiglio dei Ministri e I vari dicasteri interessati. E' stata chiesta altresì l'inclusione della birra nelle bevande soggette all'imposta, e e. miiiiiiiiiiiiiiiii immillimi iiiiiiimniiin

Persone citate: Cassano, Cocito, Pancaldi, Ricaldone, Vigne