Tre studenti di buona famiglia uccisero un uomo per tremila franchi

Tre studenti di buona famiglia uccisero un uomo per tremila franchi Scoperti a Parigi gli autori di un delitto compiuto un anno fa Tre studenti di buona famiglia uccisero un uomo per tremila franchi Erano in carcere da 20 giorni per furto e nessuno li sospettava - Traditi da un taccuino su cui annotavano le loro imprese - Il più giovane degli assassini ha 17 anni (Nostro servizio particolare )_ Parigi, 8 maggio. Gli assassini dell'ispettore onorario delle ferrovie, ilfilatr Bonamy, di 76 anni, 1! cui cadavere venne trovato in uno scompartimento di prima classe dell'espresso Quimper-Parigi il Si maggio dell'anno scorso, sono tre studenti in carcere da una ventina di giorni per furto. Nessuno sospettava di loro. Li hanno smascherati un punto interrogativo e un punto esclamativo su un taccuino alla data 23 maggio 1956. Un abile poliziotto li ha costretti a 'confessare con uno stratagemma. Avevano costituito la « banda dei tre J », cosi detta dall'iniziale comune dei loro nomi: Jean-Claude Oenet, di B0 anni, e i fratelli Jacques e Jean-Paul D., rispettivamente di e 17 anni. Sono tutti e tre di buona famiglia: il padre di Jean-Claude Oenet è ufficiale superiore del Genio quello di Jacques e Jean-Paul l D. è ufficiale di Marina, comandante di una grossa petroliera. Rubavano automobili, svaligiavano negozi ed appartamenti, aggredivano i passanti non per bisogno, ma per procurarsi il danaro necessario per vivere da gran signori. Li ha traditi, s'è detto, una piccola agenda sulla quale Jean-Claude Genet usava annotare giorno per giorno i misfatti della banda. Fu trovata in camera del giovane durante una perquisizione, conteneva indicazioni come queste: « Aronde, facilissimo »; « Trianon, ci siamo tanto divertiti». Erano i furti delle macchine e i commissari ne rilevarono più di cinquanta. In una pagina, alla data 8S maggio 1956, c'erano un punto interrogativo e un punto esclamativo: vennero fatte ricerche negli archivi della polizia e si trovò, quel giorno, soltanto l'assassinio dell'ispettore delle ferrovie, Milair Bonamy. Il colpevole non era stato scoperto, sebbene quattro persone fossero state sospettate, arrestate e poi rimesse in libertà. Un ispettore andò quindi ad interrogare in prigione ad Angers Jean-Claude Genet e lo fece confessare dicendogli che i suoi complici avevano ammesso il delitto. Il Genet raccontò cometavevano compiuto l'omicidio. Saliti suil'espresso per Le Mans, lui e Jean-Paul si misero a cercare un viaggiatore solo. Lo trovarono in uno «compartimento di prima classe che dormiva. Jean-Claude Genet spalancò la porta e colpi il Bonamy nel sonno con un manganello, fino a ucciderlo. JeanPaul illuminava la scena con una lampada tascabile. I due presero alla vittima il portafogli, le coprirono il capo con l'impermeabile, e scesero alla stazione di Le Mans, dove '« fXVn aUt° * tratell° * J ean-Paul, Durante il ritorno, si divisero il denaro Mei portafogli: tremila franchi, il prezzo dei tre biglietti. Avevano ucciso per nulla. Abbandonarono l'auto su una piazza di Angers e tornarono a casa. Jean-Claude aveva la giacca macchiata di sangue, la lavò e si coricò. In casa, nessuno si era accorto della sua assenza. Invece i fratelli Jacques e Jean-Paul urtarono un mobile e svegliarono il padre il quale si alzò, prese una cintola e li percosse: credeva che fossero andati a divertirsi.. La scoperta degli assassini del Bonamy ha provocato a Parigi vivissima sensazione a causa della loro età. I crimini dei minori sembrano in aumento. Il direttore della polizia giudiziaria ha dichiarato che non passa giorno senza che un ragazzo tra i 15 e i 20 anni compia una rapina. 1. m.

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