Colpisce la figlia, uccide un carabiniere ferisce il maresciallo e si spara al cuore

Colpisce la figlia, uccide un carabiniere ferisce il maresciallo e si spara al cuore Orrenda strage di un pazzo armato di rivoltella a Garlaseo Colpisce la figlia, uccide un carabiniere ferisce il maresciallo e si spara al cuore Il folle diceva: "Quando la terra non girerà più, ammazzerò tutti,, • Costringe la figliola a precederlo in un vicolo con Tarma puntata è poi fa fuoco - Si barrica in casa e accoglie la forza pubblica a rivoltellate - Come arrivano rinforzi da Pavia e Vigevano si toglie la vita (Dal nostro inviato speciale) Vigevano, 8 maggio. Un pazzo ha fatto strage oggi a Garlasco, un centro di novemila abitanti sulla strada Mortara-Pavia. Armato di una rivoltella automatica calibro 9, il folle ha ferito una sua figlia, ha ucciso un carabinie¬ re, ha colpito alla spalla un maresciallo, ha minacciato di morte decine di persone, si è barricato in casa ed infine, con gli ultimi due proiettili, si è tòlta la vita sparandosi alla gola e poi al cuore. L'inizio e l'epilogo del sanguinoso episodio sono compre- , o a o a d l i l a o a , e si nel breve volgere di tre quarti d'ora, dalle 12£0 alle 13,15. Quarantacinque tremendi minuti che hanno tenuto col flato sospeso centinaia di persone richiamate sul luogo della sparatoria, dall'urlo della sirena comunale e dall'occorrere di ingenti forze di carabinieri e di polizia partite su automezzi in assetto di guerra da Pavia e da Vigevano. Il dramma è cominciato in un tortuoso e lungo vicolo, chiamato, vicolo Scabroso, ed è terminato nel cortile della casetta dell'assassino che con un fianco guarda sullo stesso vicolo. I feriti e il morto sono caduti nel tratto di forse dieci metri. * Nessun dubbio che Vassassino-suicida, Giuseppe Fornasini di 68 anni, sia uscito di senno. Egli era già stato ricoverato in manicomio criminale nella sua giovinezza: pare che avesse tentato di uccidere suo padre. In questi ultimi giorni aveva- dato segni di squilibrio ohe non avrebbero dovuto lasciare dubbi su una sua prossima e fatale ricaduta. Aveva piil volte minacciato di ammazzare la moglie e le sue sei figlie; a un conoscente incontrato poche sere fa per strada avrebbe detto: <Lo sai che il mondo gira? Il giorno che si fermerà, io ammazzerò qualcuno ». Per Giuseppe Fornasini il mondo s'è fermato oggi poco dopo mezzogiorno. Egli era dipendente di una ditta per lucidi da scarpe e a tempo perso faceva il mediatore. Guadagnava abbastanza, tanto che si era fatto costruire a Garlasco una casetta a un sol piano, modesta ma comoda in cui vivevano la moglie Pierina Magnani di 58 annt e le cinque figlie non ancora spo- !saie: Rosetta di 29 anni, Bat- '•tisttna di 23, Lina di 18, Ma ria Antonietta di SO e Angela; un'altra figlia era sposata con il capo-guardia Garini. In quella casa però il Fornasini non ci viveva più da tre anni, da quando cioè il suo carattere violento e litigioso lo aveva irrimediabilmente allontanato dai familiari; viveva ora in un albergo e solo qualche volta si recava a visitare t suoi. Oggi a mezzogiorno egli è tornato nella sua casa. Era stravolto perché aveva dovuto presentarsi in mattinata alla stazione dei carabinieri per una violenta scenata avvenuta lunedì quando aveva minacciato la moglie con un martello. Inoltre, a quanto pare, aveva venduto, all'insaputa dei familiari, la casa e VII di questo mese sarebbe dovuto subentrare il nuovo proprietario. In >casa, verso mezzogiorno, il Fornasini non trovò che le tre figlie, Rosetta, Battistina e Lina; la madre si era recata a Vigevano presso una sorella. Come lo videro entrare, le tre ragazze capirono subito che ti padre era uscito di senno: rivolgeva minacce a tutte senza motivo, urlava come un forsennato che avrebbe fatto piazza pulita. Spaventate, atterrite le sorelle corsero a rifugiarsi da una loro vicina, la signora Angela Bollati, che occupa una casa nello stesso vicolo Scabroso a una ventina di metri da quella del Fornasini. L'uomo le inseguì: alle 12,30 entrò nella cucina della signora Bollati. Aveva una rivoltella in pugno e la puntava contro le figlie. < Poche storie — disse — tornate a casa ». Per un momento nessuno si mosse. < Andate — aggiunse rauco e furente — altrimenti vi inchiodo al muro ». Lina e Rosetta fecero finta di ovviarsi verso la loro abitazione pot, improvvisamente si diedero a fuggire urlando * aiuto, aiuto >. A tiro della pistola del folle, rimase soltanto Battistina, che precedeva sul vicolo il padre di pochi metri, trascinandosi a fatica, perché paralizzata dalla paura. « Ora ti ammazzo, ripeteva l'uomo, ora ti ammazzo, ma lo voglio fare a casa >. La giovane, volgendo il viso pieno di lacrime mormorava con un filo di voce: < Sono tua figlia, sono tua figlia ». Poi nella disperazione anche Battistina trovò forza. Come fu a quattro passi dal cancello di ca3a, cercò di fuggire. Il Fornasini premette il grilletto dell'arma, un primo colpo fini contro il muro di cinta, poi un secondo raggiunse la figlia all'inguine. La ragazza stramazzò a terra e il padre, scavalcandole il corpo, entrò in casa, chiuse il cancello e la ! porta e salì al primo piano, af- '• facciandosi alla finestra. Stavano in quel momento arrivando il maresciallo della stazione, Vitale Tonghini, di 51 anno, e il carabiniere Vito Pattare di 23 anni, avvisati dalle altre due figlie del folle. < Butta_ ■ giù quell'arma >, gridò il maresciallo al Fornasini. Il folle sparò altri cinque colpi: due andarono a vuoto, uno raggiunse al capo il carabiniere e due trapassarono la spalla destra del maresciallo. Molte persone, uomini e anche donne e bambini, si erano portate attorno alla tra gica casa;- ma nessuno osava avvicinarsi ai tre feriti per il timore che il folle sfogasse su altri la sua furia omicida. Egli aveva già messo un altro caricatore nell'arma e la puntava contro chi tentava di introdursi nel cortile della sua abitazione. Solo il maresciallo trovava il coraggio di parlare ancora, di ammonire il forsennato assassino, e, san- guinante, cercava di aiutare il suo subalterno che gemeva fra i^rantoli dell'agonia. Finalmente, pochi minuti dopo le 13, giunsero da Vigevano e da Pavia rinforzi di carabinieri e di polizia su camionette. Il Fornasini parve assalito dal terrore: lo videro ritirarsi dalla finestra e 'indietreggiare nella stanza, pòi ricomparire guardando nel vuoto. Dopo pochi minuti si udirono due colpi di rivoltella nel cortile. E quindi il silenzio. Il folle era sceso sotto il por- tico e st era sparato prima alla gola è poi al cuore decedendo all'istante. I feriti, dopo la visita del Procuratore della Repubblica di Vigevano, venivano caricati sull'autoambulanza e trasportati all'ospedale San Matteo di Pavia Durante il percorso però il coraggioso carabiniere Vito Pattaro moriva. Egli aveva avuto it cranio trapassato da un proiettile. Era originario di Padova e solo da pochi mesi si trovava alla stazione di Garlasco; attendeva una promozione per sposarsi. Il maresciallo maggiore Tonghini e la giovane Battistina Fornasini non sono gravi; la ragazza però ha perso molto sangue, per cui i medici si sono riservata la prognosi. La tragedia ha sconvolto la tranquilla popolazione di Garlasco: fino a stamane si parlava del Fornasini come di un violento e di un litigioso; ora nessuno ha più dubbi che egli fosse un pazzo pericoloso. Si ricorda che nel 1952 egli subì una condanna per maltrattamenti a una delle sue figlie e che da ragazzo aveva sparato una fucilata al padre, senza però colpirlo. Da qualche anno aveva una profonda cicatrice che gli tagliava l'occhio destro, pare provooata da una scottatura. Ogni tanto la ferita gli andava in suppurazione, per cui era ancora in cura presso l'ospedale di Pavia: il male dava un aspetto fosco, quasi spaventoso, al suo volto di uomo violento, Bruno Marchiaro Battistina Fornasini, anni, la figlia ferita dal pazzo lIllllHItlliMlllllllIIIUIIIIlllllllllllllIIIIIIIIIIllllIIIIIIIIIIIIIItlllIIIIIIIIMIIIItlIIIMMIIIIIIIIIIIIIIItlI Il milite Vito Fattaro, di 23 anni (sopra) e il folle suicida Giuseppe Fornasini, 68 anni ti t i La casa del Fornasini. Dalla finestra di centro il folle sparò uccidendo il carabiniere

Persone citate: Angela Bollati, Battistina Fornasini, Bollati, Bruno Marchiaro, Durante, Garini, Giuseppe Fornasini, Pierina Magnani, Vito Pattaro