Bevan ripartito da Roma dopo la breve "missione,, politica di Vittorio Gorresio

Bevan ripartito da Roma dopo la breve "missione,, politica B laburisti e la situazione italiana Bevan ripartito da Roma dopo la breve "missione,, politica Un colloquio con Zagari, dello sinistro socialdemocratica - Saragat dichiara di aderire al "piano Gaitskell,,: Germania e Paesi satelliti neutrali, truppe americane nell'Europa occidentale - Oggi parleranno Matteotti e Romita Roma, 27 aprile. Aneurin Bevan ha coneluso oggi il suo breve soggiorno romano partendo da Ciamplno con 11 primo aereo della BEA diretto a Malta, alle 18,10. Ha dichiarato che la sua sosta aveva avuto carattere affatto occasionale, affermando inoltre che nelle sue amichevoli conversazioni con Nenni e con Zagari si era intrattenuto, più che sulla situazione politica italiana, sugli ultimi sviluppi di quella internazionale che egli sta considerando — ha precisato — con molta preoccupazione. Nenni ha procurato di avallare in maniera indiretta queste affermazioni di Bevan dedicando appunto alla situazione Internazionale il suo articolo per l'Avanti di domani, che egli ha scritto dopo l'incontro con Bevan. E' intitolato < situazione allarmante >, contiene molti riferimenti al Medio Oriente e al Continente Asiatico donde precisamente proveniva Bevan, e così comportandosi Nenni ha voluto farsi interprete del grande riserbo del quale l'ospite inglese, che è il numero due del partito laburista, teneva a circondarsi. Sia dato atto ad ambedue di questa correttezza, ma non è da ignorare che nel colloquio avvenuto ieri sera ad ora tarda nell'abitazione di Nenni, 11 leader del PSI ha, tra l'altro, esposto a Bevan la propria amarezza per le preferenze manifestate da Gaitskell a favore delle tesi socialdemocratiche: « Se ciò ha giovato a Saragat e alla destra del PSDI nei confronti di Matteotti, ha però seriamente danneggiato il processo di unificazione socialista ». In questo medesimo senso Nenni ha già inviato a Gaitskell una lettera per manifestargli il proprio disappunto. Bevan ha poi riferito ad alcuni amici di aver trovato Nenni « esageratamente » amareggiato; ha espresso là speranza che egli si voglia invece «tener su >, e ha detto finalmente che si riserva di chiarire la situazione e dissipare gli eventuali equivoci quando si incontrerà con Gaitskell a Londra e sarà convocato l'esecutivo del partito laburista. Impressioni di maggiore serenità è di maggiore ottimismo Bevan ha, invece, tratto dalle Bue "conversazioni con 11 leader della sinistra socialdemocratica, Zagari, che ha visto ieri sera, e con il quale si à ancora intrattenuto per tutta la mattinata di oggi. Zagari ha cominciato a riferirgli i suoi motivi di dissenso, oltreché con la destra del PSDI, anche con Matteotti, il quale riterrebbe che all'unificazione socialista riuscirà in ogni caso salutare l'esperienza elettorale, anche se i risultati fossero negativi per i due partiti, avrebbero l'effetto di una buona frustata per spingere al rilancio socialista. Bevan ha concordato con Zagari, dichiarando che da buon combattente preferisce le vittorie alle sconfitte. Zagari ha, quindi, esposto a Bevan il proprio piano per una costituente socialista da tenersi in Italia nel quadro della collaborazione con l'Internazionale, fungendo l'Internazionale da arbitro sui tre punti salienti del dissenso: cioè politica estera, problema sindacale, democraticità del PSI. «Su questi punti — ha diqhiarato Zagari — lo stesso Gaitskell ha finito per ammettere che i motivi di contrasto non sono insuperabili ed è per questo che noi chiediamo l'intervento dell'Internazionale alla costituente socialista italiana, dato che compito dell'Internazionale non è la mediazione, ma eventualmente l'arbitrato ». E' parso a Zagari che Bévan abbia accolto favorevolmente il suo piano e con questa fiducia il leader della sinistra socialdemocratica si presenterà domenica prossima 5 maggio al convegno nazionale che la sua corrente ha indetto a Bologna per definire la mozione congressuale della sinistra. Domani parleranno Matteotti a Romita: il primo in un convegno a Roma nella sede di Comunità per la costituzione di una nuova corrente che a lui fa capo e che è definita di centro-sinistra; il secondo ad Acqui, dove renderà noto il contenuto di una sua mozione che egli ha intitolato « Lettera al compagno X » e nella quale è esposta la sua personale linea politica, che si differenzia da quella dell'attuale maggioranza del partito, maggiormente accostandosi a talune posizioni di Matteotti e dello stesso Zagari. C'è'infine in un articolo di Saragat comparso sulla Giuttizia di oggi un attento bilancio della visita romana di Gaitskell. Egli comincia a rendere omaggio al leader laburista per « la sua saggezza, il suo equilibrio, il suo infallibile sentimento dei valori democratici », tutti fattori che hanno permesso di definire in termini che non ammettono più equivoci il problema dell'unità socialista: « Il fascio di luce — scrive Saragat — che Gaitskell ha gettato sul problema dell'unità socialista ha fugato dj colpo tutte le cortine fumogene con cui si cercava di nascondere i contorni, e nello stesso tempo dà a noi la possibilità di considerare con assoluta chiarezza tutti i problemi >. Saragat promette quindi di « rilanciare » l'unificazione in •cessione del prossimo con¬ gresso, « immunizzati dal pericolo delle ambiguità e degli equivoci », dato che In nessun caso, neppure in quello estremo di una eventuale uscita dal governo, si potrà mai più attribuire al PSDI « un cedimento dei principii del socialismo democratico e una implicita concessione al nefasto frontismo ». Il punto forse più interessante dell'articolo di Saragat è quello in cui egli aderisce al cosiddetto piano Gaitskell per la politica estera, affermando che le sue tesi « possono essere accolte senza riserve da noi, come il risultato di un esame approfondito da parte del movimento politico socialista più preparato che oggi esista nel mondo. Ci riferiamo in modo particolare — avverte Saragat — al cosiddetto piano Gaitskell, che implica la neutralizzazione della Germaniu, naturalmente unificata, e degli Stati satelliti preservando beninteso la NATO e la presenza delle truppe americane nell' Europa Occidentale > A questo piano Gaitskell stanno aderendo varie correnti. Oltre a Saragat lo accetta Zagari a nome della sinistra socialdemocratica, e Nenni ha ammesso che per il £>SI esso potrebbe costituire «una fase di passaggio >, rinunciandosi per il momento a chiedere il ritiro delle truppe americane dalle basi europee. Quarto nel corso delle approvazioni, si è fatto avanti questa sera anche Gonella, il quale, in una nota della Agenzìa Aisa, dichiara di concordare con Saragat « a proposito del piano Gaitskell, che, quando sia considerato nella sua integrità, con tutte le sue eccezioni e condizioni, appare compatibilissimo col Patto Atlantico, e quindi con la stessa NATO >. Vittorio Gorresio