La cometa è apparsa all'isola d'Elba nel suo massimo splendore di stella di Giorgio Abetti

La cometa è apparsa all'isola d'Elba nel suo massimo splendore di stella La cometa è apparsa all'isola d'Elba nel suo massimo splendore di stella La visione consentita dall'eccezionale limpidezza dell'orizzonte • La coda avvolta in una larga spirale, la chioma con una protuberanza luminosa (Nostro servizio particolare) Marciana Marina, 26 aprile. Molte domande sono state fatte agli astronomi in occasione del passaggio relativamente vicino alla Terra della Cometa 1956 H, col dubbio che essa non sia stata puntuale all'appuntamento pasquale. Sembra quindi opportuno dare qualche chiarimento sullo svolgersi di questo avvenimento celeste che tanto ha eccitato la fantasia popolare. Rimasta invisibile nel mese scorso e nella prima metà di questo aprile perché immersa nei raggi del Sole, al quale la Cometa andò avvicinandosi nei giorni scorsi, nel suo moto di rivoluzione rispetto ad esso, era previsto che si dovesse rivedere verso il 18 aprile e nei giorni seguenti, non appena la Cometa si fosse abbastanza allontanata dal Sole e quindi dalla sua potente luce. Da quella data, essa allontanandosi dal Sole e dalla Terra doveva comparire nel crepuscolo vespertino in direzione Nord-Ovest. Bisogna ricordare che in generale le comete sono oggetti nebulosi, molto diffusi e quindi, a meno di casi eccezionali (come per quello della Cometa di Halley nella sua ultima apparizione del 1910), il loro splendore si perde facilmente se la notte non è molto oscura, come nel caso della luce crepuscolare, e in vicinanza dei luoghi abitati. Era previsto, a meno di qualche capriccio della Cometa dovuto al suo avvicinamento al Sole, che ne domina il movimento e l'aspetto, che essa sarebbe apparsa come una stella paragonabile a quelle più luminose del nostro emisfero con la sua coda più o meno lunga, ma già in rapida diminuzione di splendore a causa del suo rapido allontanarsi dalla Terra. Il tempo, In generale non molto favorevole in Italia, la bruma e la foschìa dell'orizzonte, permisero solo a pochi attenti osservatori di scorgere il nucleo della Cometa dopo il tramontò del Sole, all'epoca prevista. All'Isola d'Elba, il bel tempo e il puro orizzonte sul mare, permisero di vedere la Cometa dopo il tramonto del Sole, nel chiaro crepuscolo sopra la Capraia attorno alle ore venti del lunedì di Pasqua, 22 aprile. Appariva sullo sfondo del cielo ancora chiaro, sotto le stelle più luminose della costellazione del Perseo, anch'esse appena visibili nella luce crepuscolare. La coda molto diffusa si poteva stimare lunga circa 5 gradi. Ricordiamo che il disco della Luna piena misura mezzo grado, quindi la coda appariva lunga come circa 10 lune una accosto l'altra. Il giorno dopo, 23 aprile, si può dire che fu il giorno nel quale, almeno per una visione ad occhio nudo, la Cometa si presentò all'Elba nel suo massimo splendore essendo già abbastanza lontana dal Sole e quindi sullo sfondo del cielo più oscuro. Il nucleo brillantissimo, come una delle stelle più brillanti, era avvolto da una folta chioma e seguito da una lunga coda che si poteva seguire per 15 gradi fino alle stelle della costellazione del Perseo. La coda diretta verso la Cassiopea si allargava a ventaglio e qualche acuto osservatore vedeva la sua estremità verso la Cassiopea come avvolgente»; in larga spirale. Questa osservazione deve probabilmente contemplare lo stesso fenomeno menzionato su queste colonne il 24 aprile, cioè che sulle fotografie ottenute all'Osservatore astrono i.co dell'Università di Ups.,,1, in Svezia, la Cometa presentava due code distinte; di più, davanti alla chioma, ai osservava come una protuberanza luminosa, Fenomeni di questo genere, o addirittura disgregazione della coda o dello stesso nucleo sono stati osservati più volte per altre comete. Il 24 aprile il cielo all'orizzonte dell'Elba non era più così chiaro come nei giorni precedenti, tuttavia la Cometa si poteva ammirare sempre più spostata verso il Nord, con la coda forse ancora più estesa e sempre divisa in due, alla sua estremità più lontana dal nucleo. In complesso, si può dire che mentre queste ed altre simili osservazioni sono in accordo con i calcoli e le previsioni degli astronomi, forse non hanno soddisfatto l'interesse destato nel pubblico fino dal momento che fu noto l'avvicinarsi delta Cometa alla Terra, essenzialmente per il fatto che occorrono come si è detto condizioni particolarmente favorevoli di tempo sereno e di un puro orizzonte come si sono presentati all'Isola d'Elba. La Cometa allontanandosi rapidamente dalla Terra si dirige sempre più verso il cielo nord-celate, presto diventerà visibile solo attraverso i telescopi. Numerose fotografie sono state eseguite e continuano in molti osservatori: dirette, spettroscopiche ed anche con i radiotelescopi. Da queste si potranno ricavare le variazioni di forma, dì splendore, di costituzione fisica e dei fenomeni elettromagnetici, che avvengono nella Cometa, specialmente quando essa passa in vicinanza del Sole. Seguita dalla sua tenue, trasparentissima e innocua coda, questa Cometa, come risulta dalle caratteristiche del suo moto, non ritornerà più in vista del nostro Pianeta, come accade per le comete periodiche. Giorgio Abetti Dir. "dell'Osservatorio di Arcttrl

Persone citate: Halley, Perseo

Luoghi citati: Arcttrl, Italia, Marciana Marina, Svezia