Ufficiali dissidenti arrestati ad Amman

Ufficiali dissidenti arrestati ad Amman Ufficiali dissidenti arrestati ad Amman (Nostro servizio particolare) Beirut, 26 aprile. Re Hussein ha disposto oggi un inasprimento delle misure di sicurezza. Unica concessione, una breve interruzione del coprifuoco, per dar modo alla gente di fare acquisti di viveri e per recarsi alle moschee. Il venerdì è giornata festiva, per l'Islam. Rincalzi di truppe beduine sono stati convocati ad Amman; tutta la rete di comunicazione ed i collegamenti telefonici e telegrafici sono stati affidati alle forze armate. I più turbolenti esponenti dell'estrema sinistra) vengono arrestati. Pare che l'ex-« premier » nazionalsocialista Nabulsl si trovi agli arresti nella sua casa di Amman. Agli arresti domiciliari sarebbe anche il generale Mohammed Maayta, che Hussein aveva messo a capo della polizia una decina di giorni fa, e del quale non si era più sentito parlare. All'aeroporto mi litarc di Amman sarebbero sta¬ ti arrestati una cinquantina di ufficiali, mentre tentavano di fuggire a bordo di tre aerei. Si tratta di elementi appartenenti al gruppo dei cosidetti « Giovani ufficiali », l'organizzazione « rivoluzionaria » creata sul tipo di quella a suo tempo fondata da Nasser in Egitto. Gli altri esponenti arrestati sono per la maggior parte capi ed attivisti del partito comunista e del movimento «Baath», il piii deciso nella opposizione al sovrano. Con decreto odierno, Hussein ha nominato il ministro della Difesa, Suleiman Tukan, governatore militare di tutta la Giordania, attribuendogli grandissimi poteri. Radio Amman trasmette laconici comunicati sulla situazione, limitandosi a porre in evidenza che « tutte le informazioni concorrono a dare un quadro di calma e di ordine ». L'emittente diffonde anche notizie relative a messaggi di solidarietà e di omaggio che i notabili delle varie province mandano a palazzo reale e nei quali si impegnano a contro- stare con la massima energia «le manovre provocatorie dei nemici interni ». Sono giunte a Beirut segnalazioni di incidenti fra dimostranti e militari nella regione di Betlemme. Le notizie sono vaghe, però, e mancano di qualificate conferme. Negli ambienti diplomatici, sia occidentali che arabi, si ammette peraltro che la Legione araba e le altre formazioni militari solidali con la Corte mostrano di avere, almeno sinora, saldamente in pugno la situazione, Radio Damasco e Radio Cairo non hanno più rinnovato oggi i loro violenti attacchi contro Hussein e il suo nuovo governo. Gli osservatori diplomatici arabi affermano tuttavia che la situazione è ancora molto lontana da un apprezzabile chiarimento. E si segue con interesse la serie di consultazioni che il presidente siriano Sciucri ci Kualliy, ha in corso da ieri. Dopo la sua visita improvvisa al Càiro, dove ha parlato con Nasser, il presidente della Siria si è recato oggi nella capitale dell'Arabia Saudita per conferire con re Ibn Saud. Con Kualtly, il quale viaggia con al seguito il ministro degli Esteri ed altri funzionari governativi, si è recato da Ibn Saud anche una delegazione egiziana, della quale fanno parte il consigliere politico di Nasser, AH Sobri ed il ministro di' Stato Hassan el Bakhoury. Non si esclude a Beirut che il presidente siriano, lasciando domani l'Arabia Saudita, faccia tappa ad Amman per conferire con Hussein. In questi colloqui pare sia in discussione la richièsta avanzata da Hussein alle autorità di Damasco perché richiamino in patria le truppe siriane di stanza in terra giordana dall'ottobre scorso. Secondo informazioni egiziane, Ut regina Dina, moglie di Hussein, che da qualche mese vive al Cairo, intenderebbe tornare ad Amman. a. p.

Persone citate: Ibn Saud, Mohammed Maayta, Nasser, Radio Damasco, Re Hussein, Suleiman Tukan