Dulles invita la Russia a "concreti,, negoziati per la pace di Gino Tomajuoli
Dulles invita la Russia a "concreti,, negoziati per la pace Xon incontro di Grandi ma trattative diplomatiche Dulles invita la Russia a "concreti,, negoziati per la pace Falliti i tentativi con Nasser - La questione di Suez sarà rimessa all'ONV - A Washington si spera che l'aiuto dell'Iraq e dell'Arabia Saudita sia sufficiente a proteggere la Giordania - ISessun nuovo piano americano per il disarmo: ribadito, il principio del controllo degli armamenti (Dal nostro corrispondente) Washington, 23 aprile. Sebbene la situazione interna della Giordania sembri sul punto di precipitare nel caos voluto dagli estremisti siriani ed egiziani, il governo americano continua a pensare che la sua indipendenza ed integrità territoriale potranno essere salvaguardate. Quale che sia la evoluzione immediata della grave crisi parlamentare ora in córso, re Hussein e gli elementi fllo^occidentali possono contare sul potente appoggio dell'Arabia Saudita e dell'Iraq. E, quel che più conta, possono rivolgersi. in caso estremo anche agli Stati Uniti con la sicurezza di venir aiutati. Questo è il senso delle caute dichiarazioni fatte questa mattina dal segretario di Stato Dulles alla conferenza-stampa. La posizione degli Stati Uniti è difficile poiché la crisi è determinata in parte proprio dall'interesse che l'America attribuisce alla sopravvivenza del giovane e debole regno arabo: ogni mossa troppo aperta o affrettata può rivelarsi irrimediabilmente dannosa. Per questo gli Stati Uniti accolgono con perfetta comprensione la dichiarazione del traballante presidente Khalidi sulla inopportunità che l'Inviato speciale del presidente, on. Rlchards, si presenti ora ad Amman. «Naturalmente — ha detto Dulles —, egli non andrà in alcun Paese ove non è ben accetto». Ma il Segretario di Stato ha aggiunto che il governo asgPdnoaaiii uummiii mi americano pensa che re Hussein « stia cercando di salvaguardare l'Indipendenza del suo Paese ed è quindi nostro desiderio di tendergli una mano nei limiti che egli giudicherà opportuni ». E' opinione dominante nei circoli americani però che l'appoggio potenziale dell'Arabia Saudita e dell'Iraq alla Giordania è più che sufficiente ad impedire che Egitto e Siria si accordino per la spartizione della Giordania. Naturalmente sino a quando la situazione non sarà chiarita è vano chiedersi se la Giordania aderirà o no alla dottrina Eisenhower. « La dottrina Eisenhower non è forse cosi tangibile da poter essere abbracciata — ha notato Dulles in un raro momento di leggerezza — perché essa è sostanzialmente un atteggiamento, un punto di vista, uno stato di pensiero ». La situazione giordana è strettamente legata a quella dei rapporti con l'Egitto ed oggi Dulles ha ammesso implicitamente che sono falliti anche gli estremi sforzi di conciliazione intrappresi nell'ultima settimana dalla diplomazia americana per convincere Nasser ad accettare i sei principi del Consiglio di sicurezza per l'amministrazione del Canale, Gli Stati Uniti si preparano a presentare alle N.U., domani o dopodomani, 11 loro rapporto sul Canale che la settimana scorsa era stato trattenuto quando Nasser aveva fatto sapere che era deciso a fare qualche nuova concessione. La sua manovra si è rivelata, come si temeva, null'altro che un nuovo tentativo di dilazione. L'attesa generale è che nel consiglio di Gabinetto convocato per domani il dittatore egiziano proclamerà come legge definitiva il suo programma che gli Stati Uniti hanno invano cercato di far modificare. Dulles non ha dato affatto l'impressione però che la presentazione del rapporto preluda anche alla richiesta americana ed alleata di azioni specifiche da parte dell'ONU. Ciò non è possibile fare ora, comunque, perché non si conosce ancora quale atteggiamento assumerà l'Egitto; ma il Segretario di Stato ha lasciato intendere che gli Stati Uniti non intendono, almeno per il momento, spìngersi più oltre del puro e semplice deferimento della questione all'ONU. Le navi americane potranno quindi passare il Canale, continuando ad usare la massima circospezione, protestando di volta in volta per essère costrette a pagare i pedaggi in dollari all'amministrazione egiziana. In sostanza gli Stati Uniti e le altre nazioni occidentali interessate al traffico per Suez, rinunciano a cercare un accordo negoziato e pur servendosi del Canale* mantengono inalterate le loro riserve sulla legittimità dell'azione egiziana, per non compromettere i loro diritti di utenti al momento di una eventuale decisione giudiziaria. Due altri argomenti di grande importanza internazionale sono stati affrontati da Dulles : l'atteggiamento americano nei negoziati per il disarmo ed i rapporti con la Russia. Nessun elemento risolutivo è emerso finora dalla conferenza di Londra, ha detto Dulles, ma gli Stati Uniti accolgono con soddisfazione Il fatto che i delegati sovietici hanno negli ultimi tempi rinunciato, almeno in parte, alle loro abituali mosse propagandistiche ed hanno cominciato a discutere i problemi della limitazione graduale degli armamenti atomici in un modo ragionevole e tecnico Le grandi speranze ed aspettative diffusesi nel mondo sono nate da questo cambiamento. Ma poiché nonostante questa promettente disposizione, nessun fatto veramente nuovo è ancora visibile è da escludere che il Presidente Eisenhower abbia dato a Stassen con il quale ha conferito stamane per un'ora ed un quarto al campo di golf di Augusta, nuove Istruzioni. Quelle che Stassen ha avuto in passato sono abbastanza flessibili per far fronte ad eventuali proposte costruttive dei sovietici. Contemporaneamente il portavoce del Presidente rifiutando ad Augusta di fare alcuna dichiarazione oltre al puro e semplice annunzio dell'incontro con Stassen", ha privatamente ricordato che la posizione americana è sempre solidamente ancorata a specifiche garanzie per il sistema di controlli internazionali da iniziare nel marzo del 1958, ed a quello per la ispezione aerea reciproca. Si è chiesto infine a Dulles se credeva che U momento di un nuovo incontro di capi di Stato con 1 russi stia avvicinandosi anche in relazione alla nuova fase di disgelo internazionale fatta balenare dal sovietici. Dulles ha risposto tenendo tutte le porte ben aperte: ogni Incontro al livello diplomatico potrà essere il benvenuto, ha detto. Ma cosa vuole U governo sovietico? Ha intenzione di far progredire verso una accettabile soluzione negoziata 1 problemi del disarmo, del¬ la Uberazione dei satelliti, della riunificazlone della Germania? In tal caso gli Stati Uniti sono più che ansiosi di incontrarsi e negoziare. Ma «se vogliono solo fare ancora una volta della propaganda, gU Stati Uniti rinunzianò a perdere altro tempo». La porta è aperta, cosi, per là meno ad lina risposta e precisazione russa. Ma nessuno se ne attende una positiva, epeeie dopo la violenta reazione di Mosca al discorso, in so» stanza cosi genericamente benintenzionato, del Segretario di Stato. Gino Tomajuoli
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