Matteotti ha presentato le dimissioni da segretario dei socialdemocratici di Enzo Forcella

Matteotti ha presentato le dimissioni da segretario dei socialdemocratici II contrasta sulla perwnanenza del PS Iti al governo Matteotti ha presentato le dimissioni da segretario dei socialdemocratici La tesi sull'uscita immediata dal tripartito non è stata accettata dalla maggioranza della direzione Lo sostituisce il vice-segretario Tanassi - Relazione di Nanni ai dirigenti del PSI: "L'unificazione socialista è perora impossibile,, Roma, 17 aprile. L'on. Matteo Matteotti ha rassegnato le dimissioni da segretario del PSDI stasera nel corso della preannunciata riunione della direzione socialdemocratica. Assieme a lui si è dimesso l'esecutivo. Nuovo segretario è stato eletto il dr. Ma¬ rio Tanassi, con 12 voti favorevoli, 8 astensioni (al 7 della sinistra si è unito il sindacalista Canini) e un voto disperso. Con uguale votazione sono stati confermati i vecchi componenti dell'esecutivo (Lupis, che eserciterà le funzioni di vice-segretario. Righetti, Ippolito, Lami-Starnuti, Santoro), con l'esclusione di Matteotti sostituito da Battara. Le premesse di questa conclusione erano state poste nel giorni scorsi quando Matteotti mise al corrente l'esecutivo delle idee che intendeva Illustrare nella relazione congressuale. Matteotti era deciso a proporre al congresso la denuncia della formula centrista e la conseguente uscita dei socialdemocratici dal governo. L'esecutivo era, invece, favorevole alla continuazione della coalizione governativa ed all'accantonamento dell'unificazione socialista. Poche settimane fa lo stesso Matteotti si era trovato in una situazione difficile, aveva presentato le dimissioni e la maggioranza aveva insistito perché le ritirasse. Oggi le cose sono andate in maniera del tutto' diversa. I contrari alle sue tesi non avevano più interesse di evitare la crisi. Gli si offriva, al contrario, una buona occasione per provocarla e risolverla senza ripercussioni sulla situazione governativa. Constatato che la relazione del segretario non rispecchiava le idee della maggioranza, hanno preso atto delle sue dimissioni. All'ultimo momento, per la verità, la maggioranza aveva offerto a Matteotti un'ancora di salvezza, proponendogli una relazione unitaria sui punti di comune accordo con una postilla sulla materia del contrasto. Ma 11 segretario del PSDI ha rifiutato, dichiarando che 1 punti della rottura sono stati la proposta di uscire dal governo, di « rilanciare > l'unificazione socialista con opportune inir.'-^tlve, fermo restando il punto della presentazione di liBte separate alle prossime elezioni politiche, e di accettare in politica estera il principio della < fascia neutrale >. La rottura di Matteotti con la maggioranza dà praticamente un nuovo membro all'opposizione interna; egli spera di riuscire ad ottenere al prossimo congresso l'adesione di Vigorelli e di Romita ohe si mantengono ancora in una posizione di neutralità. (Romita renderà nota nel prossimi giorni una < lettera aperta al Congresso > che si riserva, evidentemente, di tramutare in mozione, ma sino all'ultimo, quasi certamente, manterrà una posizione di cautela). Rimane a vedere, comunque, se il congresso si terrà effettivamente il 22 giugno com'era stato in un primo tempo fissato. A voler rispettare i termini statutari, che impongono la pubblicazione della relazione del segretario uscente settanta giorni prima, la data già dovrebbe «ssere procrastinata. Tanassi impiegherà qualche giorno a preparare la sua relazione: al deve perciò già mettere nel conto un rinvio che, strada facendo, potrebbe essere allungato sino a posticipare 11 congresso all'autunno. *'I "membri' della direzione del PSI, che sono rimasti riuniti sino a che non hanno appreso 1 risultati della direzione socialdemocratica, ai sono dichiarati soddisfatti di come erano andate le cose. ,-Le dimissioni di Matteotti — ha dichiarato Nenni— nono un..fat,tó molto positivo, e indirettamente confermano le vivaci critiche che gli organi csecuf-tivi-del p^I_hanno rivolto al gruppo dirigente socialdemocratico >. « Il frontismo — aveva detto lo stesso Nenni nel corso della riunione direzionale — è finito, anche se le circostan ze ci spingono di nuovo verso di esso. Dobbiamo resistere a questa suggestione, poiché solo il superamento assoluto del frontismo, può dare al nostro partito una prospettiva politica». Il leader del PSI ha mostrato di non credere molto alla possibilità che 11 congresso del PSDI possa rovesciare l'impostazione di Saragat, ma ha esortato 1 colleghi a non precipitare le cose e ad attendere questa scadenza. « Le ultime prese di posizione dell'on. Saragat rendono Impossibile per ora l'unificazione socialista. In avvenire sarà ancora più difficile pensare di poter concludere un'intesa a causa di una prevedibile vittoria di Saragat al congresso del PSDI». Basso si è mostrato piuttosto riluttante ed ha illustrato i danni che il prolungamento di questa indetermina¬ tezza provoca al partito. Ma, sostanzialmente, non ha offerto una vera alternativa all'impostazione di Nenni. La unica alternativa sarebbe 11 ritorno alla stretta unità di azione con I comunisti e, almeno per il momento, nessun esponente della direzione socialista sembra deciso a patrocinarlo. Enzo Forcella il dottor Mario Tanassi, nuòvo segretario del PSDI iiiiiiiiiiiiiiii L'on. Matteo Matteotti al reca alla riunione del PSDI (Tel.)

Luoghi citati: Roma