Il conte Calvi trasferito dalla clinica alle carceri

Il conte Calvi trasferito dalla clinica alle carceri Il conte Calvi trasferito dalla clinica alle carceri Il giovane, arrestalo quale responsabza, è clinicamente guarito Per ora Alessandria, 16 aprile. Alle 19,45 è giunta alle carceri di Alessandria un'autolettiga della Croce Rossa, sulla quale si trovava il conte Pier Francesco Calvi di Bergolo, di 24 anni, figlio del conte Carlo Giorgio e di Jolanda di Savoia, « imputato di avere cagionato il 3 marzo, in un incidente stradale avvenuto nei pressi di Valenza, la morte di duo persone » Egli è colpito da ordine di cattura emesso dal Procuratore della Repubblica dott. Prosio. Fino a ieri pomeriggio il conte Pier Francesco Calvi era ricoverato nella clinica neurologica dell'Università di Torino. Il suo improvviso trasferinento nelle carceri giudiziarie di Alessandria, è avvenuto in seguito ad un'ordinanza del giudice Istruttore dott. Buzio, a cui attualmente è affidata la pratica riguardante la grave sciagura automobilistica. La decisione è stata presa dopo che si è conosciuto il parere dei medici torinesi, fra cui il prof. Bolsi, i quali hanno giudicato il conte in grado di affrontare il viaggio di trasferimento e la vita carceraria, sia pure nella, infermeria. L'uso dell'autolettiga è stato necessario perché il giovane Pier Francesco Calvi è ancora costretto a portare il busto dopo che nell'incidente subì la frattura della quarta vertebra cervicale. Pur essendo cllnicamente guarito, è parzialmente immobilizzato. Accanto alla barèlla del ferito hanno preso posto, durante il viaggio, tre carabinieri e due militi della Croce Rosfca, Libero Arobba e Ido Ricci. Durante il tragitto il conte Calvi ha parlato pòchissimo e appariva prostrato. Giunta ad Alessandria l'autolettiga si è diretta verso le carceri in via Parma, ed è entrata nel portone — che è stato subito rinchiuso — in retromarcia per impedire che il trasportato fosse esposto alla curiosità di giornalisti o fotografi e dei passanti a quell'ora numerosi. Nessuno è quindi riuscito a scorgere il Calvi che è stato introdotto in barella nell'atrio delle prigioni dov'era ad attenderlo il suo avvocato Pietro Ballestrero. Il colloquio fra il legale e il detenuto è durato pochi minuti. Dopo le formalità di rito il conte Calvi è stato trasportato dagli stessi militi della Croce Rossa all'infermeria e sistemato in un lettuccio presso la finestra. Si presume che domani sera il giudice istruttore provvedere all'interrogatorio' dell'imputato. L'avv. Ballestrero ha detto che per ora non presenterà alcuna istanza di libertà provvisoria. In serata il conte Calvi ha ricevuto la visita del cappellano delle carceri, prof. don Piero Fracchia. Un rimorchiatore in disarmo deposito dei contrabbandieri o o e a o o Al s C. C. o, o aGenova, 16 aprile. Il < Perù », un vecchio rimorchiatore abbandonate alla calata di Ponte Spinola, nascondeva un grosso carico di sigarette americane di contrabbando. Una organizzata banda, j cui componenti stanno per essere identificati, aveva scelto il rimorchiatore in disarmo come deposito della merce proibita. La scoperta è stata fatta da un gruppo di guardie di Finanza che da alcune settimane compivano delle ricerche. Notati tre giovani che sta- vano scendendo dalla scaletta lllllllllllllllllllllllllllllM.lllllMlllllllllllllillllIIIIII ile della sciagura stradale di Valen porla il busto, ed è immobilizzato del < Perù », le guardie si avvicinavano e chiedevano loro i documenti che risultavano perfettamente in regola. Una accurata perquisizione, compiuta a bordo del rimorchiatore, non dava alcun risultato concreto. Tuttavia i finanzieri non allentavano la sorveglianza; stanotte il Comando disponeva per un'altra perquisizione e abilmente occultate in un . ascondiglio creato in una stiva della vecchia barca venivano trovati due grossi sacchi contenenti 1400 pacchetti di < americane » per complessivi 28 chili.

Persone citate: Arobba, Ballestrero, Buzio, Carlo Giorgio, Pier Francesco Calvi, Piero Fracchia, Pietro Ballestrero, Prosio

Luoghi citati: Alessandria, Bergolo, Jolanda Di Savoia, Perù, Ponte Spinola, Valenza