I "18" scienziati tedeschi convocati da Adenauer

I "18" scienziati tedeschi convocati da Adenauer Firmatàri di un manifesto contro le atomiche I "18" scienziati tedeschi convocati da Adenauer Lo statista desidera avere un "colloquio chiarificatore,, - Il governo di Bonn riafferma tuttavia che la Nato non può rinunciare alla strategia nucleare (Dal nostro corrispondente) Bonn, 15 aprile. Heisenberg Hahn, von Weiz- , aacker, e von L-aue, quattro dei'tpArìdiclotto fisici tedeschi che hanno firmato il « manifesto > contro Il riarmo atomico della Germania sono stati convocati di urgenza a Bonn da Adenauer per un « colloquio chiarir Icatore>. I quattro, che hanno accettato già l'invito, s'incontreranno mercoledì, mattina con 11 Cancelliere nella sede del governo a Palazzo Schaunburg. Assisteranno alle* conversazioni i ministri Von Brentano (Esteri), Balke (Questioni atomiche) e Strauss (Difesa) nonché i generali Speidel e Heusinger. La speranza di Adenauer è che il colloquio possa giovare a < raffreddare » la polemica sulle armi termonucleari. I piani dell'Alleanza Atlantica riposano sulla strategia atomica ed è chiaro, come ha osservato il Cancelliere nel suo discorso di sabato, che una rinuncia dei tedeschi ai mezzi atomici equivarrebbe ad un indebolimento delle strutture difensive della NATO, con conseguenze imprevedibili sul piano militare e politico. Naturalmente il governo di Bonn, ha detto oggi durante un'animata conversazione con i giornalisti il capo dell'ufficio stampa federale Von Eckardt, non ha intenzione di rinunciare al riarmo dell'esercito tedesco con armi atomiche tattiche. Occorre tuttavia tener presente che approssimandosi le elezioni Adenauer vuole evitare qualsiasi turbamento nella pubblica opinione. I precedenti della dichiarazione dei 18 scienziati, sono stati portati oggi a ccnscenza dei giornalisti da Von Eckardt. Il 19 novembre scorso gli scienziati esternarono le loro ansietà sul riarmo atomico del Paese con delle lettere ai ministri Strauss e Balke. Agli autori dei messaggi convocati a Bonn per uno scambio di idee, i ministri assicurarono che il governo non aveva intenzione alcuna di produrre per proprio conto armi termonucleari: il riarmo della Bundeswehr con mezzi atomici, spiegarono i ministri, avverrà nel quadro della riconversione degli armamenti prevista f ■ I [ 111 ! 11 ! ! T i 1111 [ 1 ! 1 i 11111111 i I ) 11 < 11111111M11111:1M11 ! 1sgnsPCdpsvnnspcstmzumnstasAl«mfngnmcgSEznrtscltgG tfi non soddisfatti da quelle as per tutti i Paesi dell'Alleanza Atlantica. Inoltre Strauss chiarì agli scienziati, evldentemen- sicurazionl, quali gravi conseguenze avrebbe' potuto determi- naire una pùbblica presa di posizione sul riarmo atomico del Paese. Rifiutato un colloquio con il Cancelliere che avrebbe potuto dare alla loro iniziativa un sapore politico, gli scienziati — sempre secondo 11 portavoce governativo — s'impegnarono a non rendere di pubblica ragione le loro perplessità e a consultare in ogni caso il governo prima di prendere qualsiasi decisione. Quindi, secondo la versione di von Eckardt, i firmatori del manifesto avrebbero mancato alla parola. Che cosa ha indotto gli scienziati e denunciare i pericoli di un riarmo atomico? Probabilmente 11 sospetto che 11 riarmo nucleare della Germania non si sarebbe fermato alle armi tattiche fornite dagli Stati Uniti agli alleati. A consolidare questa impressione fu lo stesso Adenauer quando accennò, nelle settimane scorse, ad una « Germania grande potenza atomica», e ad una co-produzione franco-tedesca di mezzi termonucleari. Si spiega cosi perché gli scienziati abbiano sentito la necessità di rifiutare pubblicamente ed esplicitamente la loro collaborazione a simile progetto. La recente smentita di Strauss e oggi quella di Von Eckardt alla ventilata costruzione di armi atomiche non sono state sufficienti a fare tacere certe voci. Proprio starnattina il Times „oriveva ohe «gli scienziati di Gottinga hanno certamente ragione se con la loro dichiarazione hanno voluto alludere ad una qualche segreta intenzione di costruire in Germania armi termonucleari». m. c.

Luoghi citati: Bonn, Germania, Stati Uniti