Sette studenti condannati per una «baldoria» fatta ad Asti

Sette studenti condannati per una «baldoria» fatta ad Asti Sette studenti condannati per una «baldoria» fatta ad Asti Ubriachi, avevano asportato da un bar 43 bottiglie poi restituite (Dal nostro inviato speciale) Asti, 15 aprile. A tarda sera del primo dicembre 1956, un gruppo di studenti astigiani, tutti amici tra di loro, decidono di trasformare in « baldoria > la già viva allegria di fine-settimana. Essi sono in sei. Essi noleggiano un'automobile, comperano sei bottiglie di vino al « Bar Vittoria > che frequentano normalmente, quindi ai recano a casa dì un settimo amico per invitarlo ad entrare nella partita. Egli accetta con entusiasmo ed aggiunge di suo altre sei bottiglie di vino. La « baldoria > ha in programma di perfezionarsi con intervento dì donne. Generiche. Se ne trovano pure di perdute per le vie e i giardini della città, Quella sera, neanche una. I sette non possono far altro che bere le dodici bottiglie in solitudine. Eccoli ubriachi, e, così ubriachi, tengono consiglio di guerra sul seguito della baldoria. «Tutti d'accordo > puntano sul « Bar Vittoria >. E' chiuso, siamo già al due dicembre. Come « baldoria > di ripiego, essi ne svaligeranno la cantina, protetta soltanto da una catena e un lucchetto. Il bottino, tra spumanti e liquori, è di 20 bottiglie. Scorrazzata di trinn fo per la città, venata pero da brividi di rimorso Meglio restituire subito la refurtiva Così bene intenzionati, i sette tornano al «Bar Vittoria> ma l'alcool preferisce le vie dell'inferno ed essi si appropriano di altre 14 bottiglie, questa volta in vetrina. Non occorre precisare che si tratta di bravi ragazzi, i quali senza vino in testa, non si sarebbero mai e poi mai invischiati in una stupidità simile. A sbornia passata, sgo menti, essi vanno in questura e si autodenunciano, riconsegnando le 43 bottiglie, delle quali non hanno consumato una stilla. La proprietaria del « Bar Vittoria >, signora Liliana Bor done, approiitta dell'inchiesta subito iniziata per denunciare un'altro furto di bottiglie (28) di spumante, patito in un giorno imprecisato dell'agosto 1956. Nel settembre dello stesso anno, le furono sottratti anche dei gelati (non meno di nove) e scomparvero pure 3000 lire. Ribalenano alcuni nomi dei sette studenti, più un altro paio « in nebbia >. Questi ultimi due negano, gli altri ammettono. Ciò premesso, sono comparsi al Tribunale di Asti (pres. dr Invrea, P. M. dr. Catrambone) Nicola Abbaticchio (di Sari, 22 anni), Franco e Nello Borelli (di Gallarate, 19 e 20 anni). Domenico Bre (di Asti, 21 anno), Luciano Picco (di Asti, 22 anni), Giorgio Rizzolari (di Asti, 20 anni), Giovanni Valente (di Venezia, 21 anno), Sergio Salvi (di Perugia, 20 anni), Gianfranco Gamba (di Asti, 20 anni). 1 primi sette sono i protagonisti della « baldoria >; gravano sugli stessi i gelati di settembre, con in più Sergio Salvi, che, in tutto e per tutto, sarebbe lì per un gelato; il primo, il secondo, il terzo e il settimo, debbono rispondere pure delle 28 bottiglie d'agosto; il primo, il terzo, il quarto e il nono, son sospettati per quelle 3000 lire, senz'altro documento di accusa se non quello di trovarsi nel bar quando esse scomparvero, se pur c'erano. Nicola Abbaticchio, Franco e Nello Borelli, Giovanni Valente sono stati condannati a undici mesi e cinque giorni di carcere, 7 mila lire di multa (all'Abbaticchio anche 1000 lire di ammenda); Domenico Bre, Luciano Picco, Giorgio Rizzolari a 10 mesi, 28 giorni, 6000 lire di multa. Assolti per non aver commesso il fatto tutti gli imputati delle tremila lire, con in testa Gianfranco Gamba. Anche a Sergio Salvi, con assoluzione piena, è stato riconosciuto di non aver mangiato quel gelato invernale, che finalmente se ne va dalla sua gola e dall'angoscia dei parenti. Le condanne, allineate press'a poco sulla richiesta del Pubblico Ministero, beneficiano delia sospensione della pena e della non iscrizione. Il danno (gelati compresi) era stato completamente rifuso. a. a.

Luoghi citati: Asti, Bar Vittoria>, Gallarate, Perugia, Venezia