Morta la maestrina del «Cuore »

Morta la maestrina del «Cuore » A 98 anni tra i sereni ricordi di un'epoca lontana Morta la maestrina del «Cuore » Era stata colpita da trombosi ■ Il tranquillo trapasso ieri sera nell'alloggio di piazza Montebello-ll De Amicis: «Sorride sempre, e porta una gran penna rossa sul cappellino» Ieri sera alle 23,30 è morta, nella sua abitazione in piazza Montebello 38, la « maestrina dalla penna rossa »: Eugenia Barruero, uno dei personaggi più cari a Edmondo De Amicis. Aveva quasi 98 anni (li avrebbe compiuti ad agosto), iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii eprsczBd e una settimana fa era stata colpita da trombosi cerebrale. Da qualche giorno era in coma, non riconosceva più nessuno. Si è spenta dolcemente, senza rendersi conto del trapasso. Al suo capezzale erano le signore Alessandra Bertoldi e Rosa Terni, due vicine di casa che l'assistevano da tempo, poiché la Barruero viveva con una nipote di 84 anni e cagionevole di salute. Lunedì, la « maestrina » aveva ricevuto gli estremi Sacramenti dal viceparroco di S. Giulia. Al momento della morte, la nipote si era già ritirata nella sua cameretta, per riposare. La dolorosa notizia le è stata tenuta nascosta, per evitarle un'emozione pericolosa. Le vicine la prepareranno a poco a poco, sapendo quale tenero affetto legasse le due vegliarde. La « maestrina dalla penna rossa » da oltre mezzo secolo era una tradizione, per 1 torinesi: come la Mole Antonelliana, il Valentino, il Regio. Pochi sapevano chi fosse Eugenia Barruero, tutti conoscevano la poetica vicenda della « maestrina dalla penna rossa»; Quel soprannome,glie lo aveva messo'il Dé> Amicis," cosi descrivendola nel « Cuore »: «...ma ce n'è un'altra, che mi piace pure: la maestrina della prima inferiore n° 3; quella gioì ane col viso color di rosa, che ha due belle fossette sulle guance e porta una gran penna rossa sul cappellino e una crocetta di -vetro giallo-appesa al collo. E' sempre allegra, tien la classe allegra, sorride Sempre, grida sempre con la sua voce argentina che par che canti, picchiando la bacchetta sul tavolo e battendo le mani per impor silenzio ». Aveva 26 anni, Eugenia Barruero, quando nel 1886 usci il libro del De Amicis. Da allora, la mae strina condivise la celebrità del « Cuore », entrò nella leggenda col suo sorriso dolce, le sue fossette sulle guance, soprattutto con quel la penna rossa che tanto aveva colpito lo scrittore. Per accudire alla madre e al fratello, la signorina Eugenia aveva rinunciato a 1 sposarsi. E quando rimase sola. llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll dopo quarant'anni di insegnamento a Torino e a Volpiano, andò a vivere con la nipote Ida Corrado in un alloggetto al primo plano di largo Montebello 38. La modesta pensione consentiva di tirare avanti alla meno peggio. Anche il suo alloggetto era un ricordo vivido dei tempi romantici: un salottino «fin de siècle », con le poltroncine foderate di damasco stinto, i fiori di carta sotto la campana di vetro, le fotografie ingiallite appese Ila tappezzeria come tante foglie secche ad un ramo stanco. Ma stanca non fu mai, la « maestrina dalla penna rossa » : il suo sguardo ha mantenuto fino all'ultimo il lucore dell'intelligenza, le sue labbra non hanno mal perduto il desiderio di sorridere, di aprirsi alle confidenze, di informarsi sulle vicende che man mano scombussolavano il mondo, il suo mondo. Ci teneva, la vegliarda, a non passare per « superata ». Negli ultimi anni, quando non era più in grado di uscire a godersi 11 solicello in riva al Po o in corso San Maurizio, rievocava con la nipote i giorni lontani dell'insegnamento, quando una pa.ola amichevole del De Amicis — il cui figlio minore era allievo della Barruero — la faceva diventare rossa por la gioia. Fedele compagno delle due vecchiette, un grosso micio grigio. Suo compito principale, segnalare alle padrone gli eventuali visitatori. L'età impedisce alla signorina Ida di sentir bene il campanello: quando qualcuno suona, il •iiiitiiniiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiii gatto balza dalla sedia e si dirige verso la porta miagolando. Eugenia Barruero aveva provato anche l'emozione di trovarsi di fronte alla macchina da presa, sette anni fa, In occasione del film « Cuore > girato a Cinecittà. La « maestrina > era andata a Roma, era stata festeggiata, dì buon grado si sottopose alle fatiche che la parte lo imponeva. Conobbe « stelle > di varia grandezza, a nessuna risparmiò un commento arguto, talvolta un rimprovero bonario e sincero. Quando le presentarono Linda Christian, confidandole in un orecchio che cinque uomini si erano tolti la vita perché abbandonati dalla bella attrice, la « maestrina » si limitò ad esclamare : « Gesummaria, una donna con cinque defunti I ». Eugenia Barruero il giorno del suo ultimo compleanno

Luoghi citati: Roma, Torino