La Russia sospende per 25 anni il rimborso del debito pubblico .

La Russia sospende per 25 anni il rimborso del debito pubblico . Gravi sintomi di crisi nell'economia sovietica La Russia sospende per 25 annil rimborso del debito pubblico L'annuncio dato da Kruscev -1 vecchi lavoratori non rivedranno più i 260 miliardi di rubli consegnati aito Stato con i versamenti obbligatori - D'ora in poi non saranno più emesse obbligazioni (Dal nostro corrispondente) .■Mosca, 10 aprile. Kruscev ha annunciato un provvedimento finanziario che, nei Paesi occidentali, solleverebbe il subbuglio e il malcontento nei lavoratori. Lo Stato sovietico, infatti, si dispone a sospendere per venti-venticinque anni il rimborso del debito pubblico che attualmente si aggira sui 260 miliardi di rubli. Si tratta di una vera e propria moratoria che denuncia uno stato non brillante della finanza sovietica. Per un quarto di secolo (ma vedremo che il periodò di tempo sarà anche più ' lungo, raggiungerà nel suo insieme i quarantaquarantàcinque anni) lo Stato socialista smetterà di pagare i suoi debiti ài lavoratori e si terrà nelle mani uh capitale che equivale a 10.400 miliardi di lire. Abbiamo detto che se, allo stesso modo, gli Stati occidentali venissero meno ai loro impegni precisi verso i cittadini, si 'scatenerebbero proteste vibratissime. Ma, per fortuna, la psicologia del lavoratori sovietici è completamente diversa. Kruscev, Infatti, anticipando lé critiche che l'Occidente non mancherà di sollevare davanti al grave e brusco provvedimento, ha detto nel silo discorso ' pronunciato a Corchi l'8 aprile: «Come i maiali non possono vedere il cielo, così ì capitalisti non possono capire la nostra psicologia >. Secondo i giornali, e secondo Kruscev è avvenuto 'infatti ehe i lavoratori sovietici,, i quali, pur. appartenendo ad uno- stato ateo, sanno vedere il cielo, hanno < applaudito ardentemente» 11 prò-gètto che rinvia fino a quarantacinque anni il rimborso completò' di quanto loro spetta sùbito.' " Se dobbiamo credere a quanto dice Kruscev, i risultati psicologici, ottenuti dal regime, sonò senz'altro invidiabili. E' dubbio che i lavoratori occidentali saprebbero .acclamare lo Stato che li toccasse cosi duramente nel portafoglio. Si tratta di due' mentalità diverge, ovviamente. Il Primo Segretario, infatti, ha detto: «Compagni, i capitalisti, i mercanti che per mezzo penny sono pronti a tagliare la gola al proprio padre, non potranno mai capire l'anima dell'uomo sovietico». Che si tratti di un'anima straordinaria lo si vede meglio conoscendo il provvedimento più da vicino. Cosa ha detto Kruscev nel suo discorso? Press'a ' poco questo: il meccanismo del debito pubblico tende ad un circolo vizioso. Lo Stato, per rimborsi e premi, sta esborsando una cifra annuale che si avvicina all'ammontare annuale degli Introiti provenienti dalla emissione di obbligazioni. Nel 1967, gli esborsi saranno .press'a poco uguali agli introiti, e lo Stato si vedrà costretto a dare con la .mano sinistra quello che prende con la destra. (Notiamo che tutti 1 lavoratori sovietici devolvono all'Erario sotto forma di prestito rimborsabile dopo vent'anni, un ammontare annuo che va da due a quattro settimane di stipen dio o salario). Quest'anno l'introito previ sto dalla emissione di obbligazioni sì aggira sui 26 milioni di rubli, mentre l'esborso corrispondente alla rateale estinzione dei debiti maturati è di 16 milioni di rubli. Nei prossimi- anni la spesa salirà sempre di più e nel 1967 raggiungerà 25 milioni di rubli, uguagliando press'a- poco l'entrata proveniente dal debito pubblico. Questo, in cifre,- il' circolo vizioso. Per tale ragione Kruscev propone di abolire, dal 1958, il meccanismo del debito pubblico. Lo Stato non emetterà più obbligazioni ed i lavoratori non saranno costretti a versare uno stipendio, o mezzo stipendio, allo Stato .ogni anno. < Ma noi non possiamo effettuare questa misura se non sospendiamo il rimborso delle obbligazioni già contratte per uri periodo di venti-ventlcinqùe anni *, così ha precisato Kruscev, aggiungendo che, dopo venti-venticlnque anni, il rimborso non avverrà1 tutti) in una volta, ma distribuito- nel tempo a rate di 13 miliardi di rubli annui. Il che vuol dire che il debito di 260 miliardi sarà totalmente estinto intor no all'anno 2000. Il provvedimento come ognuno vede, si ripercuoterà in modo assai diverso sulla popolazione. I lavoratori più vecchi, che avendo messo in mano allo Stato 260 miliardi di rubii, "Vedono sfumare la re¬ stituzione in un lontanissimo futuro, si sentirebbero danneggiati sè avessero la mentalità degli occidentali. Completamente diversa la sorte dei giovani. Essi, che non hanno dietro le spalle decenni di versamenti allo Stato, vedranno cessare, col prossimo anno, l'obbligo di acquistare titoli statali e di cedere, cioè, annualmente, uno stipendio o mezzo stipendio. Parlando in linguaggio occidentale, — che naturalmente non vale per la psicologia dei sovietici — le classi giovani verranno a trovarsi avvantaggiate da un provvedimento che invece danneggerà i vecchi lavoratori. Anzi, il vantaggio dei giovani avverrà a spese dei vecchi. Ma una tale sperequazione non può avere nessuna importanza in un . Paese, come l'Unione Sovietica, che bada soprattutto alla giustizia sociale. Alfredo Todisco ■iimiiiimiiiiiimiiiHiiimiiimiiiiiiiiiiimmii

Persone citate: Alfredo Todisco, Kruscev

Luoghi citati: Mosca, Russia, Unione Sovietica