Ancora giorni di maltempo

Ancora giorni di maltempo Un ironìe freddo in movimento dal Mord verso il Mediterraneo Ancora giorni di maltempo Piove su quasi tutte le regioni, nevica sull'arco alpino, i mari sono agitati - La verità di un vecchio proverbio romano-in primavera sono sempre possibili le sorprese meteorologiche Roma, 9 aprile. G'è un adagio assai popolare a Roma, e non soltanto a Roma, che dice: < Quattro aprilanti, quaranta dì duranti >. Esso vuol significare, nell'ingenuo frasario della gente minuta, che il tempo che fa il quattro di aprile (specialmente se piovoso) continuerà poi per quaranta giorni. Naturalmente questo, come molti altri detti popolari, non si può certo considerare come un Vangelo meteorologico. E non sappiamo se qualche studioso lo abbia preso in esame onetadeectcpdsdgcome è stato fatto per altri!pntissimi proverbi, e, armato delle statistiche dedotte magari da un setolo di osservazioni, ne abbia dimostrato la falsità o la scarsa veridicità. Il fatto si è che quest'anno, in barba a questo eventuale meteorologo, il tempo sembra che voglia dare ragione alla faccenda del quattro aprilanti. La primavera, la stagione che i poeti hanno cantato da sempre come la più bella e la più radiosa, meteorologicamente parlando si deve considerare invece come instabilissima ed estremamente capricciosa. La giovinezza dell'anno è in qualche modo simile alla giovinezza dell'uomo, coi suoi slanci e i suoi languori, con le sue gioie improvvise e con le mie crisi. E in effetti si vede che in primavera, più che in altri periodi, si alternano continuamente, almeno sul Mediterraneo e quindi sul nostro Paese, masse d'aria delle più diverse origini, che si accompagnano ad un alternarsi di zone di alta e dì bassa pressione: queste, parlando un po semplicisticamente, apportatrici di tempo cattivo, o magari burrascoso; quelle, d'improvvisi se pur temporanei miglioramenti Verso la fine di marzo le condizioni meteorologiche sull'Italia si erano orientate verso il cattivo tempo. Ed è da notare il fatto, non del tutto frequente, che le perturbazioni erano dovute piuttosto a zone di alta pressione al nord — e cioè sull'Europa centrale e settentrionale — che a decise formazioni depressionarie su di noi. Ciò si spiega pensando che queste alte pressioni riversano dai quadranti settentrionali sul Mediterraneo delle • masse freddo (del tipo temperato artico, specialmente marittimo) che non solo possono condurre a formazioni cicloniche per contrasto con le masse più calde stagnanti sul Mediterraneo, ma arrecano di per sé il maltempo a causa della loro caratteristica ^stabilità. Al primi " di aprile la situazione: non era molto cambiata. Una fascia di alte pressioni si estendeva dalla Spagna alla Scandinavia e-alla Russia centrale, mentre mal definite aree depressionarie sostavano sull'Italia. Ciò aveva portato a piogge non trascurabili, dapprima sull'Alta Italia (il giorno 2), poi sull'Italia contromeridionale (il 3), e infine, per un accentuarsi dell'area ciclonica, che frattanto si era spostata sulle regioni meridionali, un po' dappertutto (il 4: 1 quattro aprilanti). Nei giorni successivi era sembrato che le cose andassero migliorando, in corrispondenza ad un attenuarsi della depressione, italiana e ad un estendersi verso di noi dell'anticiclone russo (giorni 5 e 6), sicché le precipitazioni si erano assai ridotte d'intensità, limitandosi a poche località dell'Italia Centrale. Il 7 però interviene, un fatto nuovo: una forte depressione, "che aveva costeggiato le estrème regioni, settentrionali d'Europa, si porta sulla Russia del' Nord, riducendo in forte misura l'Intensità e l'attività dell'anticiclone orientale; 11 fronte freddo ad essa collegato (cioè una linea d'invasione di masse di aria fredda, abituale nella parte posteriore di un'area ciclonica) acquista notevole energia, e sviluppo, estendendosi dalle regioni del Mar Bianco fino al Golfo di Guascogna, e accennando a muoversi ulteriormente verso sud-est, e cioè ad invadere le nostre regioni. Cosa ancora più preoccupante, al di là del suddetto fronte la pressione aumenta notevolmente, tanto che un forte anticiclone viene ad occupare tutte le regioni nord-occidentali europee, con un potente massimo a settentrione della Scozia. Con una situazione di questo genere un nuovo peggioramento del tempo è inevitabile. Invero essa è una delle più favorevoli alla formazione di depressioni assai attive sul Mediterraneo occidentale e buI Tirreno, e talora di quel famoso ciclone del golfo di Genova a cui si deve una gran parte delle maggiori perturbazioni sull'Italia, specialmente in primavera. Da stamane 9, infatti, piove con maggiore o minore intensità su tutta l'Alta Italia, su buona parte delle regioni Centrali, sulla Sardegna e sulla Corsica, mentre nevica sull'arco alpino, specie occidentale; 1 venti rinforzano, spirando fra nord e levante sull'Italia continentale e specialmente sulla Liguria, mentre sul Tirreno si orientano a scirocco; il mare si agita. La situazione è seria, e ciò è confermato dal fatto che la perturbazione si estende anche in quota, per molti chilometri di altezza, e dal fatto che a ovest di Gibilterra e sull'Algeria si stanno delineando altre due depressioni che accennano a spostarsi verso di noi; quest'ultima circostanza è anche chiaramente indicata dalla « corrente a getto », quel velocissimo fiume di aria che, più np o meno, scorre sempre sulle nostre teste a grande altezza, e che sembra guidare le perturbazioni: stasera la corrente a getto 6 appunto orientata dal Marocco al medio Tirreno e, a dieci chilometri di quota, essa ha la velocità di oltre 250 chilometri all'ora. Così sta/ido le cose, un meteorologo non può prevedere che un perdurare del maltempo per alcuni giorni benché, data la variabilità caratteristica della stagione, non siano da escludersi, fra due o tre giorni, schiarite temporanee e più o meno estese, specie sull'alto e medio Tirreno. E spe¬ riamo che i quattro aprilanti non se la prendano troppo a cuore, e non tengano fede proprio fino all'ultimo al malaugurato proverbio che 11 riguarda. Raoul Bilancini dell'Università di Roma Pioggia e freddo in tutto il Piemonte Cuneo, 9 aprile. Il tempo continua a mantenersi inclemente e la temperatura ha raggiunto stanotte la punta minima di un grado sotto zero; stamane il termometro segnava + 5. Pioggia, nevischio e vento sono segnalati da tutti 1 centri viciniori e delle vallate, specialmente ai valichi del Colle di Tenda e del Colle della Maddalena, ove infuria una violenta bufera. Alessandria, 9 aprile Continua a piovere su tutta la provincia. Raffiche di vento freddo accompagnano le precipitazioni e la temperatura continua a diminuire. I fiumi e i torrenti sono notevolmente ingrossati, senza raggiungere 1 limiti di sicurezza; sulle colline, e nelle località al di sopra dei mille metri, cade la neve. La Bormida ha straripato in alcuni punti. Sulle strade sì segnalano incidenti provocati dal fondo sdrucciolevole; nei pressi di Spigno Monferrato un'auto con tre persone a bordo è finita in un fosso; la signora Anastasia Vola, di 30 anni, ha riportato una contusione cranica, mentre suo marito e il cognato sono rimasti feriti meno gravemente. Asti, 9 aprile Da 48 ore piove sull'Astigiano. I corsi d'acqua, compreso il Tanaro, sono ingrossati ma non destano preoccupazioni. Le condizioni meteorologiche in tutta la zona canelles'e sono peggiorate: la pioggia è caduta insistente per tutta la giornata e continua a cadere fittissima; nelle campagne alcuni campi, sono allagati. Un vento gelido ha pure soffiato tutto il giorno, abbassando ulteriormente la temperatura. A Canelli il termometro ha segnato +2, mentre In alcune località dell'alta Langa, come Castino e Rocchetta Belbo, la colonnina di mercurio è scesa sotto lo zero. A Niella Belbo, località a circa 500 m. d'altitudine, è caduta la neve, il cui strato raggiunge i 7 cm. d'altezza. A causa della pioggia, sulla linea ferroviaria AlessandriaCavallermaggiore, fra le stazioni di Barbaresco e di Alba, è caduta una frana sui binari, all'altezza del. km. 62, che. li ha ostruiti, per cui i convogli subiscono un ritardo di oltre mezz'ora; squadre di operai si sono immediatamente portate sul posto, ove lavorano per lo sgombero: In alta Val Belbo persiste una fitta nebbia, che obbliga gclsC gli automezzi a procedere con cautela e coi fari accesi. Susa, 9 aprile La neve è caduta per tutta la giornata nell'alta valle Susa; al pian del Frais, sopra Chiomonte, ha raggiunto i 45 centimetri e al Pian del Mesdì 11 metro e mezzo. La nevicata di oggi ha ulteriormente accresciuto il pericolo di valanghe. Per scongiurare la minaccia è stato proibito persino il suono delle campane. E' nevicato anche in'val Germanasca superando i 60 centimetri intorno ai 1500 metri. Sotto quota mille la neve cade frammista a pioggia. Savona, 9 aprile L'ondata di freddo abbattutasi sulla nostra Riviera, ha fatto scendere la temperatura a Savona a più 5. La pioggia è caduta ininterrottamente per tutta la giornata, accompagnata da raffiche di vento gelido. Neil' entroterra della nostra provincia è Invece caduta abbondante la neve. Sul Passo del Melonio una coltre bianca d\ circa trenta centimetri ha bloccato il traffico stradale. Anche sulla strada Montezemolo-Rocca Vignale, il passaggio è rimasto temporaneamente interrotto a causa della neve che ha raggiunto uno spessore di circa trenta centimetri. Le pattuglie della Polizia Stradale sono entrate immediatamente in azione per evitare il possibile verificarsi di incidenti. E' stato pure chiesto l'intervento degli spazzaneve dell'ANAS. Dopo circa un'o ra 11 traffico è stato ripristinato per le macchine munite di catene Sul Colle di Cadibona, nonostante l'imperversare del maltempo, 11 transito è stato normale.

Persone citate: Anastasia Vola, Pioggia, Raoul Bilancini