Una ragazza aggredita e uccisa a colpi di pietra sulla strada

Una ragazza aggredita e uccisa a colpi di pietra sulla strada Una ragazza aggredita e uccisa a colpi di pietra sulla strada La vittima è un'operaia ventenne che avrebbe dovuto farsi monaca - Col lavoro manteneva 8 fratelli minori - L'assassino forse già individuato Bergamo, 6 aprile. Un grave fatto di sangue è avvenuto nella frazione Fiobblo di Albino: una ragazza di 20 anni è stata aggredita giovedì pomeriggio da uno sconosciuto che, esasperato dalla resistenza opposta dalla giovane, l'ha colpita ripetutamente al capo con una pietra riducendola in fin di vita; la poveretta è morta oggi all'ospedale di Bergamo, dov'era stata ricoverata. La vittima si chiamava Piera Morosini, era operaia ed abitava a Fiobbio con i genitori e otto fratelli, tutti in tenera età Con il suo lavoro la ragazza provvedeva per la maggior parte al sostentamento della numerosa famiglia; ed era certamente per questo che, pur sentendo una forte vocazione religiosa, non aveva ancora vestito l'abito monacale com'era suo desiderio. La Morosini era stata rinvenuta da uno dei fratelli giovedì, verso le 17, priva di sensi e sanguinante in un sentiero che conduce alla casa della giovane: aveva il capo ideato da numerose ferite, il volto e gli abiti macchiati dì sangue; non parlava né ha riacquistato conoscenza prima di morire. I particolari dell'orribile crimine devono perciò essere ricostruiti attraverso gli elementi che gli. indagatori stanno raccogliendo e vasi io lido attentamente. La giovane, uscita come di consueto alle 14 dallo stabilimento presso cui era occupata, si era diretta subito verso casa, incamminandosi per una stradetta che abbrevia di molto il percorso normale. Ad un certo punto — e qui si entra nel campo delle supposizioni — davanti la Morosini si sa¬ rebbe parato uno sconosciuto, probabilmente un giovane robusto, che avrebbe afferrato la ragazza e tentato di trascinarla in un vicino prato. La vittima si difese con tutte le sue forze, riuscì a divincolarsi dalle braccia del suo aggressore e pazza di terrore fuggì senza mèta inseguita dall'uomo. Dopo un breve tratto di corsa, però, la Morosini venne raggiunta e colpita al capo con furia bestiale dall'individuo che s'era armato di una pietra. A giudicare dalle ferite e dall'abbondanza del sangue perduto, i colpi devono essere stati una decina e inferii con violenza; l'assassino abbandonò la sua vittima per fuggire soltanto quando vide la poveretta afflosciarsi ai suoi piedi priva di vita. Per ora la traccia più consistente che gli inquirenti possono seguire per giungere all'identificazione del massacratore è quella fornita da un agricoltore, il signor Giuseppe Carrara, di 75 anni. Egli giovedì pomerìggio si trovava nel suo podere ed ha dichiarato di aver notato, poco dopo il passaggio della Morosini per ia stradetta, un giovanotto biondo, basso, tarchiato, vestito con un paio dì pantaloni scuri e un maglione di lana chiaro; « un tipo brutto — ha detto il Carrara — che non avevo mai visto prima ». Naturalmente la popolazione del luogo è quasi sicura che si tratti dell'assassino e qualcuno ricorda che due giovani, tempo fa, vennero avvicinati da un malintenzionato i cui connotati corrispondono a quelli dell'indivìduo descritto dall'agricoltore. Il padre della povera vittima è addirittura schiantato dal dolore. «Non capisco — egli ripete a quanti l'avvicinano — Mia figlia era una santa; una santa come Maria Goretti ». La morte della ragazza ha suscitato vivo cordoglio in tutta la zona, dov'era benvoluta; gli abitanti di Albino sono terrorizzati perché temono che l'assassino sia un folle e possa colpire ancora. Lui sessanta anni, lei trentotto

Persone citate: Giuseppe Carrara, Maria Goretti, Morosini, Piera Morosini

Luoghi citati: Bergamo