Un esperto riafferma che Adams voleva uccidere la vedova Morrell

Un esperto riafferma che Adams voleva uccidere la vedova MorrellUn esperto riafferma che Adams voleva uccidere la vedova Morrell La morte sarebbe stata provocata da dosi sempre crescenti di mor fina ed eroina Serrate critiche dell'avvocato difensore alle accuse, (Dal nostro corrispondente) Londra, 1 aprile. L'esperto medico dott. Douthwaite, primario del Guy's Hospital, è tornato oggi sulla pedana dei testimoni per chiarire, su proposta del giudice Delvin, le « divergenze » di opinione da lui stesso espresse nel corso dei due interrogatori subiti venerdì e sabato scorso: uno da parte dell'accusatore sir Reginald Manningham-Bullet e l'altro da parte dell'avvocato della difesa Lawrence. La seduta odierna è stata molto tesa e l'interrogatorio da parte della difesa ha portato l'esperto a riaffermare la sua convinzione fondamentale che le dosi delle iniezioni di morfina e eroina somministrate da Adams alla vedova Morrell avevano lo scopo di < porre termine alla vita della paziente ». Tuttavia lentamente e soprattutto per opera del paziente e metodico lavoro della difesa il processo contro il dott. Adams accusato dell'c assassinio > della vedova Morrell è giunto ora a quello che l'aw. Lawrence ha definito oggi < il cuore del problema»: se si sia trattato di vero assassinio oppure di un caso estremo di cure mediche. Dopo aver insistito sull'assoluta necessità di considerare l'intera cura nel suo complesso e non nelle dosi quotidiane in modo isolato (dato che queste sarebbero state istantaneamente mortali se la paziente non fosse stata portata a sopportare dosi eccezionalmente alte attraverso un lungo periodo di tempo) l'aw. Lawrence ha chiesto all'esperto quale sia in ultima analisi la dose massima che può venire iniettata per alleviare il dolore in un malato in quelle circostanze o in circostanze simili come la malattia dovuta a cancro. Il dott. Douthwaite ha risposto: < Io sono giunto alla conclusione che quelle droghe (morfina ed eroina) furono somministrate per porre fine aìla vita. Ho usato deliberatamente questa espressione perché io non so e non è affar mio accertare se questo è sinonimo di assassinio. Non sono stato io a introdurre la parola assassinio». A questo punto il giudice Delvin è intervenuto per far osservare che questa dichiarazione può sollevare un problema legale interamente nuovo. « Può darsi — egli ha detto — che sia materia di pratica medica decidere che se un medico somministra delle droghe sapendo che queste ac¬ corceranno la vita, ma le somministra perché sono necessarie per attenuare un forte dolore, non si tratta di assassinio ». Più tardi, nel corso dell'interrogatorio dell'esperto, il giudice riusciva ad accertare almeno un fatto fondamentale: che secondo il dottor Douthwaite, Adams somministrò dosi sempre crescenti di morfina e eroina allo scopo di procurare la morte della vedova Morrell per mezzo dell'effetto cumulativo, ma evitando di somministrare una dose sola di proporzioni tali da destare troppo facilmente i sospetti sul suo operato. Acquisito questo punto, l'avvocato della difesa si è preoccupato dj demolire almeno in buona parte la teoria dell'effetto cumulativo per cui la giornata si è risolta in una atmosfera d'incertezza più grave di quella che si sia mai raggiunta nei primi quattordici giorni di processo. > r. a.

Persone citate: Adams, Morrell, Reginald Manningham-bullet

Luoghi citati: Londra