Le vane ricerche sul Giner da parte di guide e di pattuglie

Le vane ricerche sul Giner da parte di guide e di pattuglie Le vane ricerche sul Giner da parte di guide e di pattuglie Concordi le testimonianze suda fotta dell'apparecchio: numerose persone hanno visto tre luci correre verso la sommità del monte e subito dopo un grande chiarore accompagnalo da un boato lacerante Già nella notte da sabato a domenica squadre di carabinieri e di alpini hanno tentato di raggiungere il luogo della sciagura - Episodi di eroismi* tra ì soccorritori - Le battute, sospese ai calare del sole, vengono riprese stamane sul versante della Val di Sole - Le proibitive condizioni atmosferiche impediscono agli elicotteri di sorvolare la zona DAL NOSTRO INVIATO Pinzo lo, lunedì mattina. Le ricerche dell'aereo 1-LINC, scomparso sabato sera sulle montagne del Trentino, sono proseguite alacremente per tutta la giornata di ieri, ma senza risultato. Stamane carabinieri, alpini, guide e montanari, riprendono il cammino aspro della montagna. Ieri, il terreno di esplorazione era il monte Giner, nel versante di Pinzalo; oggi le battute si spostano. Saranno perlustrati altri contrafforti dello stesso massiccio, ma sul versante opposto, quello della Val di Sole, Dove è andato a schiantarsi 10 sventurato apparecchio? Le testimonianze, fino a PinzoIo. appaiono drammaticamente concordi: gli abitanti del più alto paesino della Valle Giudicarla, raccontano di essere stati turbati sabato sera, poco dopo le 6, dal rombo basso e cupo di un aereo che faceva rintronare la valle. Nel cielo si scorgevano le luci rosse, verdi e gialle che delimitavano la sagoma del velivolo e che si accendono e spengono a intermittenza-. Alcuni operai, in particolare, ebbero più nettamente l'impressione che qualcosa di drammatico stesse maturando per lo sventurato apparecchio. 11 camlonWn Battista Lucchin, di Pinzalo, stava in quell'ora scendendo al paese dalla sommità della valle, quando il rombo dell'aereo lo indusse a fermare la macchina e a scendere a terra perscrutare il cielo opaco di nebbia. Per un attimo anche il Lucchin, come cento altri abitanti della Valle Giudicarla, scorge, nel lembo di. una schiarita, le tre luci colorate, verde a destra, rossa a sinistra, gialla al centro, dell'aereo che correverso la sommità del monte Giner che sovrasta la valle. Il rombo si perde nel silenzio della notte alpina, ma dopo qualche istante, il Lucchin, con ti cuore stretto, ascolta un boato lacerante e, In lontananza, scorge il chiarore di un incendio improvviso sulla vetta alta del Giner. A poche centinaia di metri dal luogo ove il Lucchin si è fermato, lavora un teleferista, Silvio Faustini, un operaio addetto a rifornire, con ì vagoncini della sua teleferica, il cantiere idroelettrico che sorge a più di duemila metri di altezza, presso il lago di Cornisello. Il Faustini sta caricando cemento per le ultime colate che gli operai si apprestano a fare lassù, quando il rombo dell'aereo nella valletta Nembrone gli ferma il gesto. < Quello lì, se va avanti dà questa parte, el sciòca nella montagna*, pensa. Per un momento il .Faustini cercò di cacciare via il triste pensiero, ma poco dopo un boato pauroso rintronò dall'alto dei picchi e un bagliore {ontano di incendio si scorse in direzione del Giner. Al telefono il Faustini chiamò gli operai del cantiere di Cornisello: «Tosi, avete sentito quel fracassot Cosa è quel fuoco sulla montwgnat >. Al telefono, rispose uno degli operai, Armorino Baino, tranquillizzandolo: < Vecio, sono stato io a far falò davanti alte baracca... ». Ma poco dopo una nuova telefonata del cantiere al teleferista Faustini troncò nettamente ogni ottimismo:, <Vecio, avevi ragione tu. qualcosa brucia là in alto...*. Fu allora, tra le 18 e le 18,30, che incominciò a diffondersi l'allarme. L'ora esatta non è precisabile per la scarsa attendibilità degli orologi di questi operai. ' Anche da Madonna di Campiglio arrivarono segnalazioni pressoché simili a quelle descritte: un rogo sulle vette; in direzione forse del Monte Giner, un boato lacerante... e dà altre località più tardi altre confuse e contraddittorie indicazioni si accavallarono alle prime. Difficile sbrogliare il filo netto per lericerche, dalla ma- , tassa arruffata delle telefonate pervenute in quell'ora' al comando dei carabinieri di Trento. Tuttavia, prima dell'ora di notte, sabato, le pattuglie del Soccorso. Alpino, di Pinzalo, di Madonna di Campiglio e ' di Spiazzo erano già prónte. La montagna è ingannevole, ma specialmente di notte quando alla vista scompare ogni punto di riferimento. Pur sapendo che era quasi temeraria l'ascensione e certamente vaga e illusoria l'indicazione del monte Giner come il luogo dove si era .acceso il rogo, le pattuglie partirono e alle guide si unirono subito . squadre di ca rabinieri sciatori e di alvini, finanzieri e .giovani valligiani Nella, notte tra, sabato e domenica, quasi brancolando a tentoni nell'oscurità, dentro lo sce narlo imponente delle Dolomiti, questi. uomini ardimentosi hanno letteralmente battuto la Dalie del Nembrone, sottostante il Giner dalla parte di Pinzolo. I soccorritori sono saliti fino a quote molto alte, sooo, tiOO metri, per esplorare ogni anfratto. Bui fianchi della montagna a tratti balenava il lucore delle torce a vento. All'alba di ieri, l'esplorazione fu ripresa; nuove forze si unirono alle prime pattuglie. Circa 100 furono gli uomini impegnati nell'operazióne, al comando del capitano torinese Maggiorino Colombaro, dei carabinieri di Trento. Il gene- rale Cilieri, comandante della Brigata Alpina Oròbica, di stanza a Merano, il colonnello dei carabinieri Zinza (uria figura nota, fu il fiduciario del giudice Sepe nell'inchiesta sul caso Montesi), il dott. Stenico, presidente del Soccorso Alpino, coordinavano da Malga Nambrone i movimenti delle pattuglie Malga Nambrone è stata per tutta ieri il quartter generale di questa impresa, purtroppo vana e sfortunata, ma ricchissima di umana generosità e di slancio altruistico. Nella notte il termometro discese fino a 20-25 gradi sotto zero. A tratti la neve flagellò le pattuglie dei soccorritori. 8ono avvenuti nella notte e nella prima mattinata di domenica episodi che le guide alpine hanno cercato di minimizzare per un comprensibile senso di orgoglio: casi di incipiente congelamento, paurosi scivoloni, crisi di sconforto, persino allucinazioni collettive. Lastroni di ghiaccio sotto il dardeggiare . del sole apparivano quasi lucenti relitti di un aereo posati sulla neve. La estenuante fatica, ha messo a, prova durissima anche gli Uomini vigorosi e le abili guide delle dolomiti del Brenta, quali i fratelli De Tassisi \ fratelli Bùrrini, i fratelli Cat turani, Fritz Ruppert, Alimon ta, Colllni, Fossati, Della Giacoma, tutti messisi alla testa delle pattuglie fin dal primo momento. dell'allarme. Ieri sera lo stato maggiore della pietosa impresa ha studiato lungamente sulle carte gli itinerari per la battuta di oggi. Sarà esplorato, come abbiamo detto, il versante opposto del monte Giner, una montagna che si eleva a 3005 metri sul livello del mare, e che è completamente deserta e impervia, quasi in modo proibitivo in questa stagione. A Pinzalo sono giunti anche i militi della Scuola di Pùbblica Sicurezza di Moena, capitanati da Aristide Compagnoni e dall'accademico alpino Delladio. Sarà perfezionata, inoltre, l'esplorazione delle ultime anfrattuosita della Val Nambrone, in cui potrebbe essersi schiantato l'apparecchio. - Le condizioni del tempo nella giornata di ieri (nebbioso in tutta l'Alta Italia) hanno sconsigliato il decollo dagli aeroporti e il sorvolo della zona da parte di elicotteri ed apparecchi di osservazione. Un arrivo che era atteso nel. la giornata di ieri, quello di qualche funzionarlo responsabile delì-a LAI, non è avvenuto. Sono giunti a Pinzolo il papà deH'hostess Onorati, che tutto solo si è incamminato per la montagna, senza interrogare nessuno, senza voler vedere nessuno, senza prendere contatto con autoWtd e giornalisti. E' arrivata anche la moglie del passeggero Giuseppe Scarpari, che ha lungamente interrogato al telefono il co tonnetto Zinza. ■ — Ditemi, dov'è mio marito t — Non lo sappiamo, signo ra, non l'abbiamo trovato. — L'avete trovato, ma non mi volete dir nulla. — Non l'abbiamo trovato, lo giuro. — Grazie per la pietosa bugia. Il colonnello Zinza ha deposto l'apparecchio, ha allargato le braccia: « Una pietosa bugiat Magari lo fosse...*. Gigi Ghirotti Guide, carabinieri e alpini al apprestano » partirà dal campa base di Malga Nambrone. (Telefoto. Aldo Mpisio). mm ter.- <#&#^ V^<*«ftii»#*»m:Sti»»«v Pi .J wmm. ■É0 .Pigolo «ini ih'* 3ss». .«i Campiglieli Bctcénago Mortaso &3« m HI me* lenderur ri .m Uscito di rotta, 11 "Dakota" avrebbe cozzato contro le strapiombanti pareti rocciose in prossimità del monte Giner L'« hostess » dell'aereo, Maria Luisa Onorati. (Telefoto)