Girandola di milioni nelle truffe dell'avventuriera di via della Consolata
Girandola di milioni nelle truffe dell'avventuriera di via della Consolata Stamane in Tribunale r"affarista„ Giovanna Bensì che rovinò decine di famiglie Girandola di milioni nelle truffe dell'avventuriera di via della Consolata Mirabolanti storie ài favolosi guadagni per farsi prestare quattrini Si calcola che abbia carpito una ventina di milioni • Tra le vittime, la "guaritrice,, di borgo San Donato, fallita in seguito ai raggiri Una donna dinamica e trafficona, Giovanna Bensi in Tcppati di 46 anni, già "dimorante, prima dell'arresto, in via Consolata 13, « casalinga » allo stato civile e nota truffatrice secondo il suo certificato penale, è comparsa stamane tra due carabinieri davanti ai giudici della prima sezione1 del Tribunale. Ha raggirato molte persone riuscendo a carpire qualche decina di milioni con l'aiuto di un'amica che sedeva, con lei sul banco degli accusati: Piera Pavesio in Baussano domiciliata in via Fontanesi 32. Quest'ultima si è presentata- in aula a piede libero. Mancava un uomo a completare H terzetto del gabbamondo: Giuseppe Rinaudo di 52 anni, dal precedenti burrascosi (venti condanne per furto, truffe, ricettazione, falso ecc.) pure coinvolto nella complicata vicenda. Il Rinaudo ha preferito rimanere alle «Nuove» rinunciando ad assistere al dibattimento. Abile avventuriera la Bensi fu segnalata nel maggio scorso alla Procura della Repubblica con una lettera anonima con la quale la si accusava d'essere autrice di una catena di losche imprese. Il sistema usato per imbrogliare la gente, non ha nulla di nuovo: promessa di spettacolosi guada- gnl a coloro che le affidavano 11 danaro, vanto di pingui affari realizzati con gemali trovate servirono alla Bensì per conquistare la fiducia delle sue vittime. Una delle prime ingenue a cadere nelle reti della truffatrice fu la signora Paolina Molinerl sua vicina di casa che le affidò circa due milioni fra contanti e titoli azionari. Poi fu la volta di un vecchio, Francesco Stellucci di 80 anni, custode al parcheggio delle macchine in piazza della Consolata. Il poveretto, illuso dalle chiacchiere della insinuante maneggiona, le diede i risparmi accumulati in molti anni di lavoro: 150 mila lire e non vide più nulla. Per un po' di tempo la fortuna aiuto la Bensì: la signora Giuseppina Giacosa, abitante in via Consolata 12, le versò un milione e mezzo, la signora Anna Lisa"! contribuì a mantenere, per un po' di tempo, alla Bensi, macchina e autista con il prestito di un milione. Anche un sarto fu truffato dall'astuta donna: Gennaro Acquaviva, chi le cedette stoffe da uomo per v.n valore di 800 mila lire.". Tra le prii.'lpali vittime figura anche : un'altra donna di cui le cronache - ebbero recentemente ad occuparsi. SI trotta dell'erborista Piera Varisio, di 60 anni, abitante in via Crevacuore 23, meglio conosciuta come la « guaritrice » di Borgo S. Donato, protagonista di una serie di disavventure finanziarie culminate con la dichiarazione di fallimento. Un giorno la Bensì, accompagnata dall'amica e oggi cotmputata Piera Pavesio, si recò in un negozio di corso Vittorio e ne t ratto l'acquisto. Questa operazione le servi ad imbastire un secondo e più vasto affare nel quale figurava una villa di Borgosesla, di proprietà della Bensì, valutata sei milioni. Prospettando la possibilità di ingenti profitti le due imputate riuscirono a farsi consegnare dalla Viarisio una decina di milioni. Nel corso dell'istruttoria venne ad inserirsi anche il Giuseppe Rinaudo il quale aveva ricevuto un prestito dalla Bensì. A garanzia egli le consegnò tre quadri di scarso valore e spacciati come preziosissime opere del Veronese. Il Ri naudo ha in seguito spiegato di averli .acquistati, nel 1944, da alcuni militi delle brigate nere che li avevano razziati in una villa patrizia torinese. In apertura di udienza il Tribunale (Pres. Bersezio, P. M. Bu scaglino, cane. Renda) ha ordinato lo « stralcio » del processo riguardante la truffa di cui si proclama vittima la « guaritrice » del Borgo S. Donato. Il dibattito continuerà nel pomeriggio. La parte civile è rappresentata dagli avvocati Astore e Dagasso Siedono alla difesa gli avvocati Daltìume, Gentllll, Guidetti Serra e Guglielmino. La Bensi ascolta a occhi bassi la lettura dell'accusa Un gruppo delle vittime della Bensì. Al centro è la « guaritrice » di borgo San Donato, Piera Viarisio (Foto Moiuio)
Luoghi citati: Borgo S. Donato
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