Le ultime barricate per le strade di Budapest di Massimo Conti

Le ultime barricate per le strade di Budapest Le ultime barricate per le strade di Budapest (Segue dalla Ja pagina) Uno degli epicentri dei combattimenti era costituito, Ano alle 12 di ieri, dalle caserme c Maria Teresa » dove, nelle giornate dell'insurrezione anticomunista, si era lottato intensamente. Mentre reparti dell'esercito regolare, sorpresi dagli avvenimenti, si sarebbero arresi ai sovietici, altri soldati ai quali si sono uniti studenti e gente del popolo, lottano negli edifici pubblici. Un gran numero di operai barricatisi nelle officine si stanno difendendo con qualche mitragliatrice; la stazione e l'ufficio postale delia zona occidentale di Budapest sarebbero caduti nelle mani delle truppe russe; l'ufficio postale situato nel centro della città è ancora occupato dagli insorti che hanno formato trincee e nidi di mitragliatrici Migliaia di profughi ungneresi stanno arrivando alle frontiere con l'Austria e chiedono asilo politico. Il governò di Vienna ha dato ordine alla polizia di far passare I profughi e di dare loro ricovero provvisoriamente nei lager vicini al confine. Sono nella maggior parte donne e bambini: gli uomini portano le loro famiglie alla frontiera, e poi tornano in Ungheria per combattere. I profughi arrivati al confine austriaco sono Uno a questo momento circa 10 mila. La radio dell'Armata nazionale magiara diceva ieri che la lotta continua e che i russi hanno lanciato nella battaglia centinaia di velivoli. Donne e ragazze vengono invitate ad accorrere nel centri di soccorso per curare ed assistere I feriti. La stessa radio del governo comunista di Szolnok ammette che la lotta prosegue più violenta che mal e che « c'è 11 pericolo che i fascisti e i rivoluzionari abbiano il sopravvento». Il governo comunista di Szolnok (che si è subito contrapposto a quello di Imre Nagy) ha annunciato un programma di quindici pùnti in cui si parla, fra l'altro, di « in¬ dipendenza nazionale, collaborazione pacifica con altri Paesi, miglioramento dello condizioni di vita In tutta l'Ungheria, amnistia generale ». Da Szolnok si è appreso che mentre 1' carri armati e la fanteria sovietica occupavano la città, la polizia segreta comunista e i civili filo-sovietici che durante l'ultima settimana della rivoluzione erano rimasti nascosti, sono usciti dai loro rifugi sparando anche contro I profughi provenienti da altre regioni. Una radio del nuovo governo comunista è entrata in funzione da Szombathely (nell'Ungheria nord-occidentale) poco dopo mezzogiorno ed ha trasmesso un comunicato ufficiale In cui si afferma che «le forze reazionarie sono state spazzate via dalla nostra provincia ». Essa aggiungeva: « Tutti 1 decreti governativi emessi dal 23 ottobre sono stati dichiarati non validi». Il 23 ottobre fu il giorno nel quale scoppiò a Budapest la rivolta. La radio affermava inoltre che il « Primo .Ministro Janos Kadar si era insediato al suo posto con il nuovo ministero». Primo provvedimento di Kadar era la proibizione degli assembramenti di più di tre persone: « le violazioni a questa ordinanza verranno punite, se necessario mediante fucilazione >. Kadar in un suo» messaggio radiotrasmesso ha detto che la rivoluzione del 23 ottobre < fu ispirata ed appoggiata dagli imperialisti stranieri i quali cercavano di distruggere ciò che era stato conseguito durante gli ultimi 12 anni » ed accusava Imre Nagy di tradì mento. Egli ha quindi cercato di convincere l'opinione pubblica ungherese che una vittoria del governo di coalizione di Nagy <non avrebbe portato all'Ungheria libertà e democrazia, ma schiavitù, disagio e oppressione da parte della classe dei latifondisti ». Ha quindi ammesso che < ancora vi sono bande armate di ribelli impegnati nell'opera di assassinio e saccheggio ed esiste ancora un grave pericolo ». Il nuovo Primo Ministro venne epurato a suo tempo dal partito comunista per « titoismo»; poi durante la recente rivolta aveva aderito al governo nazionale di Nagy e aveva preso parte alle trattative con 1 Bovietdcd per il ritiro delle truppe russe dall'Ungheria. Mentre le trattative erano in corso — ed erano state superate le fasi preliminari, dettnite dagili- stessi partecipanti « cordiali e di completa mutua comprensione » — Kadar aveva fatto il < doppio -gioco » con ì sovietici, facilitando l'arresto degli altri delegati magari ed Invocando l'imtervento dell'Armata Rossa. Ieri sera si diceva che Mathias Rakosi, l'ex capo comunista ungherese, sostenitore della < linea dura » sarebbe già arrivato in Ungheria per riprendere le redini del governo. Non ci sono parole per descrivere ciò che sta accadendo nei martoriato paese. Forse fra poco i patrioti saranno sopraffatti definitivamente dalla strapotenza delle armate sovietiche. Finirà così la breve epopea dei magiari e ricomincerà il terrore. Una ad una sono già cadute le principali citta che gli Insorti avevano occupato dopo sanguinose battaglie. Violenti combattimenti sono in corso a Magyarovar, non lontano dalla frontiere austriaca, e nel suoi dintorni. Anche Gyor sarebbe completamente nelle mani del le forze sovietiche, così come la città di Pecs, espugnata — di cono le ultime notizie — dopo una lunga, ferocissima lotta: in quest'ultimo centrò i morti sarebbero centinaia. Sopron è caduta e 1 difensori sono riusciti a fuggire in Austria. Una battaglia è ancora in corso nell'Altemburg ungherese. L'unico membro del Gover no Nagy che sia sfuggito al la cattura è la signora Anna Kethly, ministro di Stato ungherese che si trovava a Vien na mentre le truppe sovietiche occupavano Budapest. La vecchia socialista magiara è par tita ieri in volo alla volta di New York dove perorerà alle Nazioni Unite la causa dèi suo infelice Paese. Essa era stata elevata all'alta carica soltanto sabato con la costituzione del nuovo gabinetto Nagy. Fra le personalità note in Occidente sorprese in Ungheria dai nuovi sviluppi della situazione è l'on. Matteo Matteotti, segretario generale del partito socialdemocratico Italiano, che era giunto a Budapest tre giorni fa per incontrarsi coi dirigenti del ricostituito partito socialdemocratico ungherese. Non si hanno notizie precise sul conto dell'on. Matteotti, ma tutto fa credere che egli si sia rifugiato con altri connazionali nella Legazione italiana. Ieri sera alle 22 Radio Budapest ha ricominciato a trasmettere sulla sua consueta lunghezza d'onda. Dopo un brano di musica di Verdi l'emittente ha diramato un annuncio del nuovo governo imposto dal sovietici. Fra l'altro nel corso della trasmissione è stato detto che < come è noto il governo di Kadar ha chiesto al comando sovietico di schiacciare la ribellione ». «In base alle ultime notizie ha detto Radio Budapest — l'ordine è stato ristabilito In tutta l'Ungheria. La resistenza di un pugno di rivoltosi nella capitale ungherese è stata vinta con l'attiva partecipazione della stessa popolazione ». L'annunciatore ha poi letto la composizione del nuovo governo: Primo ministro Kadar e Muennich capo dì Stato Maggiore. L'emittente ha poi dichiarato che l'ex-primo segi-etario del partito dei lavoratori ungherese, Ernoe Geroe, è stato « barbaramente assassinato » dagli insorti ungheresi. Mentre la nuova Radio Budapest trasmetteva l'elenco dei ministri, a Vienna veniva captato l'angoscioso appello d'una radio in mano degli insorti, che si denomina cCsokonai»; «Attenzione! Attenzione! Ap¬ pello al Segretario generale delle Nazioni Unite! « Vi parliamo a nome dell'intero popolo ungherese. Truppe sovietiche hanno attaccato per una seconda volta in due settimane il nostro Paese. Hanno trasformato l'Ungheria in un campo di battaglia, in terferendo con i nostri affari interni su richiesta di un governo estraneo al popolo. Con i combattimenti abbiamo por tato Imre Nagy alla carica di Primo Ministro. Egli ha proclamato il supremo desiderio del popolo ungherese di neutralità e indipendenza. Dopo di ciò, tutto il popolo ungherese sì è associato a Nagy e 10 appoggia tuttora. Sebbene noi si sia stati nella neutralità per soli due giorni, ci attendiamo che tutto il mondo rispetti questa neutralità. Il nostro governo ha annullato l'accordo di Varsavia e i dirigenti sovietici hanno negoziato circa il ritiro delle loro truppe. c Accusiamo l'URSS di: 1) aggressione armata dall'esterno; 2) aver arrestato il ministro della guerra Maletere e il suo stato maggiore che s'erano recati a negoziare in merito al ritiro delle truppe. Chiediamo che l'organizzazione delle Nazioni Unite adotti con ogni mezzo possibile una risoluzione flnaje per la restituzione e la protezione della nostra libertà che abbiamo già una volta conquistato. < Nelle prossime ore voi deciderete della vita o della morte di questo Paese Mentre i vostri Agli sono In pace e felici, noi Agli della nazione ungherese stiamo cadendo sotto Il fuoco crudele di carri armati e bombardieri sovietici. 11 nostro Paese è stato attaccato da forze armate dall'esterno. Ci rivolgiamo a voi Dolche voi siete il nostro ultimo baluardo di speranza. Facciamo appello alla vostra coscienza e vi chiediamo di agire immediatamente ». Massimo Conti