Esordio in sordina di Jeppson nel Torino

Esordio in sordina di Jeppson nel Torino Esordio in sordina Esordio in sordina di Jeppson nel Torino Molta gente ieri al campo dei granata, por quanto non si trattasse che di una semplice partita di allenamento. Ma il gran nome di Jeppson aveva richiamato i tifosi i quali già pregustavano l'imperversare del nuovo attacco atomico. Non crediamo tuttavia che guestt tifosi fossero all'uscita altrettanto lieti di quanto lo erano all'entrata. L'attacco atomico non lo si è visto, la squadra granata dopo un discreto primo tempo è andata alla deriva nella ripresa, tanto che attraverso gli sconnessi ranghi della difesa gli avversari passavano come nel burro, e in quanto a Jeppson parecchie riserve sono da fare sul suo gioco. Può darsi che con una preparazione intensa qualche miglioramento possa verificarsi. Attualmente Jeppson manca di scatto, di padronanza della palla, di palleggio che non arriva nemmeno alla seconda battuta, di precisione nei passaggi, di potenza penetrativa. Che nel reparto fosse quasi un isolato era da prevedere perché i collegamenti non si improvvisa¬ no, ma era il suo lavoro personale che si trovava per il momento sotto esame, e questo lavoro non ha soddisfatto. Aggiungasi che non riuscendo ad inserirsi efficacemente nel reparto, si è logorato in corset- Une di intercettamento con le quali cercava di riempire le falle del gioco, ma a tu per tu con un avversario ha quasi sempre avuto la peggio, Due o tre azioni furono da lui azzeccate invece nella ripresa — e non importa se in queste occasioni il goal non è venuto — ma è troppo poco. Jeppson ha per il momento delle .intuizioni e delle intensioni che non riesce a realizzare sia per insufficienza (speriamo) di preparazione personale, sia per le difficoltà derivanti dal nuovo'assestamento del quintetto. E' un atleta che ha bisogno di un lavoro serio e profondo perché alla sua età i ricuperi sono difficili. Distogliendo l'attenzione da Jeppson il pubblico ha potuto ammirare Ricagni, vecchio signore del dribbling, giocatore abile, astuto, tutto imbottito di tecnica, giocoliere che diverte e che rende. Arce, sistemato all'ala, era lasciato spesso inoìperoso oppure era mal servito. ] Ogni tanto però se ne veniva al centro a fare quello che non | riusciva a Jeppson; anzi, subito al primo spostamento,- al 16° minuto, dopo un rapido scambio con Ricagni, batteva il portiere avversario con un potente tiro dal limite. Il secondo goal veniva al 21,' e lo segnava Jeppson dopo uno splendido lavoro di Ricagni concluso con un passaggio rasoterra in area: è su questo passaggio che si è precipitato Jeppson mettendo in rete dopo essersi svincolato dal centromediano. Dati gli scopi della partita, non crediamo, dopo aver toccato il punto essenziale, 'di dover dilungarci. E' piaciuto il lavoro coscienzioso di Armano, quello inebriante anche se elementare e basato tutto sullo spunto di Tacchi, e anche quello di Fogli e di Castelletti, gio vani che hanno solamente bisogno di controllarsi e di controllare il giocò. Nella ripresa restavano negli spogliatoi l'ammiratissimo Grosso (quello che vale lo si capisce quando non c'è), Rimbaldo e il portiere Riga-monti, sostituito il primo da Gerbore, il secondo da Armano che aveva lasciato il suo posto a Or¬ laUvmdeTsctpfdrqdppolivirrulpv lando e il terzo da Pendibene. Un paio di mutamenti avvenivano anche nella squadra comense: portiere e centromediano. Dopo un quarto d'ora entrò Bertoloni a sostituire Tacchi, e fu questa l'unica sostituzione che non abbia nuociuto alla squadra. Ma all'attacco si lavorò con meno impegno di prima mentre la difesa aveva degli sbandamenti di nave nella procella. Prese ardire il Como, sciorinando un gioco che ealissava quello dei granata come fluidità e compattezza. A poco a poco la difesa torinese sembrò presa dal panico. Tre volte-gli ospiti colpirono i pali, due delle quali furono contro il filo inferiore della traversa, o tre volte Orlando, perfettamente imbeccato, sbagliava, dalla parte opposta, tiri da. pochi metri. Il pubblico prese a fischiare ed i fischi incoraggiarono gli avversari. Al 40' Ciani sferrò improvvisamente dal limite un tiro fortissimo a mezza altezza. Nessun giocatore fra l'avversario che tirava e il portiere. Pendibene vide partire la palla, la vide viaggiare e la vide arrivare nella rete. Scade il tempo e l'arbitro non se ne accorse. Al 46° minuto l'attacco" degli.ospiti giocherellando di fronte ad una difesa impotente e sgomenta, tagliava fuori tutti e ancora Ciani deponeva nella rete il pallone del pareggio. Un minuto dopo l'arbitro si accorgeva finalmente che il tempo era abbondantemente scaduto. Figurarsi se questo fosse avvenuto in una partita di campionato! Ettore Berrà Formazioni a Torino TORINO: Rigamonti U'endibene) ; Castelletti, Brancaleone; Fogli, Grosso (Gerbare), Rimbaldo (Armano) ; Arce, Armano (Orlando), Jeppson, Eleagni, Tacchi (Bertoloni). COMO: Panizzolo (Catarzi); Cuttica, Grassi; Gandlni, Terrazzi (Michelptti), Mara ili; Bellini, Poggio, Santoni, Favini, Ciani. li neo-granata Jeppson, In ginocchio, segna un goal in Torino-Como (foto Moisio)

Luoghi citati: Arce, Como, Jeppson, Torino